Il mensile di informazione e approfondimento che
intende riunire culturalmente il nostro Paese nel pieno rispetto di tutte le sue tradizioni, vocazioni e ispirazioni ideologiche e politiche.
diretto da Vittorio Lussana
Area Riservata
24 Aprile 2024

Vegetariani dalla testa... ai piedi

di Francesca Buffo
Condividi
Vegetariani dalla testa... ai piedi

Certe prese di posizione nascono come moda, poi si diffondono fra le persone e diventano uno stile di vita per una parte della società. Il processo è lento e di solito riguarda una nicchia di persone che il resto della società definisce un po' svitati. È stato così dal tempo dei figli dei fiori, ha proseguito con la new age e ha continuato con i diversi stili di cucina: vegetariana,  macrobiotica, crudista e così via. Se non appartenete a nessuna di queste 'nicchie', forse vi sorprenderete nello scoprire che la comunità vegana in Italia oggi conta oltre 700mila persone (i vegetariani sono 7 milioni!).Per chi non lo sapesse i vegani escludono dalla loro alimentazione tutti i prodotti di origine animale. In realtà parlare dialimentazione è riduttivo poiché l'esclusione di tali prodotti riguarda, per quanto possibile, tutti gli aspetti della vita (in teoria dall'arredamento all'abbigliamento). Il concetto, per chi lo osserva dall'esterno, può apparire un'impresa impossibile e quindi da abbandonare in partenza. C'è chi addirittura ha creato dei gruppi facebook della serie "salviamo le piante dai vegani" (anche se devo ammettere che all'interno ci sono delle battute un po' pesanti). Scetticismo a parte, ciò non toglie che le aziende e parallelamente la ricerca hanno investito sul target ecologista. E non poco. Basti pensare alle nuove scarpe da donna ecologiche made in Toscana realizzate grazie al contributo dei ricercatori dell'Università di Pisa, nell'ambito del progetto 'Eco HT-Shoes', finanziato dalla Regione Toscana con 1 milione e 400mila euro e finalizzato alla creazione di un nuovo marchio capace di rilanciare il settore calzaturiero. Il progetto, che ha coinvolto anche l'Ars Lab della Scuola Superiore Sant'Anna (per la parte ergonomica) e i Laboratori Archa di Pisa, ha individuato una filiera ben strutturata (due calzaturifici, un suolificio, un tacchificio e una conceria nel comprensorio del cuoio) e ha studiato tutto il processo produttivo che ha portato alla creazione della nuova scarpa: una collezione che comprende scarpe di tutti i modelli: dalla ballerina al tacco 12. Esistono poi linee di abbigliamento 100% cruelty ree, specifiche per i venai, per le quali sono bandite lana, cashmire, seta e pelle. Ma se tutte queste notizie vi sembrano strane, le scarpe ecologiche biodegradabili non potranno lasciare indifferente quel po' di spirito ambientalista che sonnecchia in fondo al vostro animo. Sono il frutto di ben due anni di ricerca e sviluppo di un’azienda Olandese, la Oat Shoes premiato come prodotto piu’ ecocompatibile all’Amsterdam Fashion Week. Si tratta di un modello sneaker realizzate in materiali biocompatibili come principalmente cotone ‘bio’, sughero, canapa e gli elementi necessari in plastica sono biodegradabili. Vengono poi utilizzati solo sbiancanti non clorurati ma la vera chicca è il fatto che nella linguetta superiore si trovano dei semi che possono germogliare: in pratica, una volta che la scarpa è usurata, la potete piantare nel terreno e darà origine potenzialmente ad una pianta.Ma la propensione 'green' non si ferma qui. È di questi giorni, infatti, la notizia che il primo master italianoall'Università Politecnica delle Marche ha sfornato 16 diplomati. Si tratta di medici, biologi e farmacisti che avranno il compito di conciliare le patologie più comuni, dal diabete all'ipertensione, con scelte dietetiche come quella vegana sino ai casi estremi di alimentazione artificiale e l'interazione con i farmaci. Tutto ciò dimostra che far parte di un'ampia comunità è positivo. Mentre invece ammalarsi o nascere con una patologia rara è negativo, in tutti i sensi.

scarpeecologiche1.jpg


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale