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Il Progetto Quid è nato due anni fa da un’idea semplice: recuperare i tessuti inutilizzati dei grandi produttori tessili italiani e realizzare collezioni esclusive, curando anche la vendita in temporary store e altri negozi nel nord Italia.
Una delle grandi tendenze dell’imprenditoria è l’innovazione sociale. Ovvero: rispondere ai bisogni sociali, favorendo al tempo stesso la competitività, e creando quindi lavoro. Quella che vi presentiamo è l’idea di un gruppo di amici veronesi che passo dopo passo, hanno dato vita a Quid, un nuovo brand che rientra pienamente in questa filosofia. Il Progetto Quid è nato due anni fa da un’idea semplice: riutilizzare stoffe altrimenti destinate al macero trasformandole in t-shirt alla moda e allo stesso tempo favorire il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate. L’anno scorso, il fatturato è stato di 240mila euro e quest’anno potrebbe raggiungere i 330mila. Una start up di successo che nel 2014 ha vinto il premio nazionale per giovani imprenditori. Anna Fiscale, 25 anni, fondatrice e presidente della cooperativa Progetto Quid, spiega: “Il nostro prodotto è un’edizione limitata, ha un impatto positivo sul mercato ed è per questo che abbiamo instaurato delle partnership con dei brand affermati a livello italiano che hanno apprezzato il nostro progetto”. L’obiettivo di Quid è sviluppare queste partnership, nell’ottica di produrre per i più grandi marchi di pret-à-porter in Italia e nel resto d’Europa. Un aspetto importante è costituito dalle collaborazioni con altre cooperative sociali di Verona. Ma il valore aggiunto del progetto è che promuove il reinserimento lavorativo di donne in situazioni di disagio. È il caso di Emma e delle altre 14 dipendenti, che ci racconta: “Io mi trovavo in carcere per aver commesso uno sbaglio, dove sono rimasta per due anni. In quegli anni ho imparato a fare molte cose, una delle quali è stata lavorare con Anna e le altre ragazze che hanno messo in piedi questo progetto e che mi hanno dato l’opportunità di uscire dal carcere e trovare un impiego”. Questa iniziativa ha ricevuto l’anno scorso un premio europeo per l’innovazione sociale. Vediamo di capire meglio di che cosa si tratta. Per innovazione sociale si intendono i nuovi progetti, servizi e modelli che permettono di soddisfare i bisogni sociali in modo più efficace di come si è fatto finora. Xavier Le Mounier, organizzatore del Concorso europeo per l’Innovazione sociale sottolinea: “Coinvolge ogni settore: dalla salute, all’istruzione, all’inclusione. L’anno scorso, ho incontrato un gruppo di imprenditori che riqualificava edifici in stato di abbandono”. Il concorso europeo per l’innovazione in campo sociale è aperto a tutti i nuovi progetti volti a combattere la disoccupazione e i suoi effetti sull’economia. Si può vincere fino a 50mila euro e ottenere aiuto concreto in termini di consulenza e addestramento. Si possono trovare partner, numerosi contatti e talvolta anche clienti”. La chiave del successo del Progetto Quid? Ce lo spiega Anna Fiscale: “Per noi la chiave del successo è l’unione di aspetti sociali, ambientali e di mercato, proponendo un modello competitivo applicabile a tutte quelle aziende con un interesse etico”.