Il mensile di informazione e approfondimento che
intende riunire culturalmente il nostro Paese nel pieno rispetto di tutte le sue tradizioni, vocazioni e ispirazioni ideologiche e politiche.
diretto da Vittorio Lussana
Area Riservata
28 Marzo 2024

Correva l'anno: 1872

di Gaetano Massimo Macrì
Condividi
Correva l'anno: 1872

Come è nata e si è evoluta l’avventura del trofeo calcistico più bello e importante di sempre

1872 - Mentre gli americani si entusiasmano per l’inaugurazione del Metropolitan Museum (uno dei più importanti e grandi musei del mondo) e in Italia, per opera del capitano Giuseppe Perrucchetti, nasce il Corpo degli Alpini, divenuto nel tempo il simbolo e la memoria di una nazione, in Inghilterra si verificano i primi ‘fermenti’ calcistici da cui poi sarebbe nato il movimento sportivo che conosciamo oggi, campionati del mondo compresi. Proprio in quell’anno, infatti, prende vita la più antica competizione sportiva tutt’ora esistente: la FA Cup (l’equivalente della nostra Coppa Italia) e, sempre nel 1872, si sfidano per la prima volta due rappresentative nazionali, Inghilterra contro Scozia, di fronte a un pubblico di 4 mila spettatori nello stadio scozzese di Hamilton Crescent. L’internazionalizzazione del calcio inizierà oltre vent’anni dopo con la fondazione della Fifa, nel 1904, di cui farà parte Jules Rimet, che giungerà alla presidenza nel 1921. Attraverso le ‘spinte’ e l’operato della Fifa (per opera, essenzialmente, proprio di Rimet) il rettangolo verde comincia a interessare sempre più nazioni e a catalizzare l’interesse generale del pubblico e dei comitati sportivi di tutto il mondo. Da qui alla partecipazione come sport ufficialmente riconosciuto alle Olimpiadi del 1908, il passo è breve. Per il ‘giovane’ mondo del calcio si tratta di un'importante vetrina (che si ripeterà anche nella successiva Olimpiade del 1912). Il pallone muove, così, le prime mosse sotto i riflettori olimpici, ma manca ancora qualche tassello perché possa godere della definitiva ‘ufficialità’ e di un proprio carisma: le gare olimpiche sono disputate da non professionisti, non è stata ancora inventata una competizione in cui una squadra possa rappresentare a tutti gli effetti i colori della bandiera del Paese di provenienza. La prima occasione si presenta quando Sir Thomas Lipton organizza il 'Sir Thomas Lipton Trophy', a Torino (1909), una competizione  per club di professionisti (non ancora nazionali, però) che rappresentavano la nazione di origine. Per questo motivo sono in molti a ribattezzare il trofeo come “the first world cup”, la prima Coppa del Mondo.

L'ASCESA DI JULES RIMET
In assenza di un vero e proprio torneo mondiale, intanto, Rimet riconosce il torneo olimpico di calcio come il primo “campionato del Mondo per dilettanti”. Vinge il Belgio, mentre l’Uruguay si aggiudica i due trofei successivi. Nel 1921, Rimet è al culmine della sua scalata ai vertici Fifa. Come presidente ha maggior autorità per imporsi nel Congresso e, nel 1928, riesce a mettere in piedi il suo sogno: l’organizzazione del primo mondiale per professionisti. La sede prescelta è l’Uruguay, per le sue precedenti vittorie olimpiche. Così, nel 1930, finalmente tutto è pronto per il fischio di inizio del primo Campionato del mondo. Solo 13 nazionali accettano l’invito di Jules Rimet: 7 del Sud America, 2 del Nord America e 4 dell’Europa: la traversata atlantica, complicata e costosa per l’epoca, inizialmente induce molte squadre a non confermarne la presenza. In ogni modo, quel pomeriggio del 13 luglio, allo stadio Pocitos di Montevideo, sotto la direzione dell’arbitro Lombardi, Francia e Messico inaugurano la prima sfida di un torneo che, attraverso le opportune e numerose modifiche, è giunto ai giorni nostri, crescendo di livello tecnico e agonistico, ma mantenendo intatta quella passione sportiva che coinvolge pubblico e giocatori. Da quel primo gol, al 19° minuto, di Lucient Laurent, fino all’ultimo di Iniesta al Fifa Word Cup 2010 in Sudafrica, un preciso filo rosso sembra aver cucito questa manifestazione con i decenni della Storia. Iniziava così l’avventura del trofeo calcistico più bello e importante di sempre. E inizia da qui anche la nostra avventura giornalistica, durante la quale vi racconteremo settimanalmente la storia dei mondiali trascorsi, accompagnandovi alle porte del prossimo, che si terrà in Brasile. Ricorderemo gli episodi più significativi scoprendo, in alcuni casi, ‘perle di memoria’ direttamente dalla voce dei protagonisti. Andremo a rivedere filmati dimenticati, per ravvivare il ricordo di quello che è stato per tutti non solo uno sport. Bruciano i ricordi più brutti, ancora, così come ci fanno sorridere quelli più belli. E allora, nell’attesa di questi sei mesi che ci separano da Brasile 2014, iniziamo a scendere in campo: correva l’anno…


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale