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20 Aprile 2024

Club 27 - a song for no one

di Michela Zanarella
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 Club 27 - a song for no one

La compagnia teatrale artigianale 'I Cani Sciolti', torna per il secondo anno al Roma Fringe Festival e, questa volta, si presenta con uno spettacolo che prende il titolo da un’espressione giornalistica che si riferisce ad alcuni artisti, prevalentemente cantanti, morti all’età di 27 anni. Tutti sono entrati nella leggenda per la loro tragica fine: chi per abuso di alcol o droga, chi per suicidio. Di questo club fanno parte Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain, Amy Winehouse, Jean Michel Basquiat, Jonathan Brandis, Brian Jones e Robert Johnson. E’ proprio in una dimensione sospesa, in un limbo esistenziale, che gli artisti proiettano le loro fragilità e inquietudini, accomunati da un malessere dove gli occhi si perdono nel bianco. Questo colore viene associato al dolore: è un bianco che perseguita, che diventa malattia. E’ il bianco dell’eroina, della coca, della morte. Il bianco distrugge i confini. E ogni personaggio si trova a condividere un’esperienza del proprio percorso artistico fatta di smarrimento, dannazione, esasperazione. Come in una sorta di 'girone dantesco', gli artisti vivono la propria creatività tra eccessi e abitudini fuori dall’ordinario, incompresi dagli amici, dagli altri e schiavi della libertà. Sono ombre distorte i loro corpi, i pensieri, i sentimenti, in una costante nebbia che li avvolge. Il nascondere la propria fanciullezza agli ammiratori della loro maturità è il gioco che il regista propone agli attori stessi, dispersi tra il pubblico. Una sorpresa che esalta lo spirito dell’arte spesso nascosto tra le convenzioni. I ricordi, insieme al coraggio, sono lo strumento per tentare il cambiamento per non precipitare, ancora una volta, nel nulla. Equilibrate le recitazioni, buono il testo nel complesso: esistenzialista.

Club 27 – a song for no one
I Cani Sciolti Compagnia Teatrale Artigianale
Regia e drammaturgia di Luca Pastore
IL CLUB come un limbo in un tempo sospeso che racchiude le maggiori e influenti personalità dell’ultimo secolo d’arte, delimitato dallo spazio bianco, dalla totale mancanza di confini ai quali gli artisti sono tanto legati e sui quali hanno costruito il loro essere “artista” il DOLORE È BIANCO.

IN SCENA: Palco C: 19.30 domenica 3 settembre, 22.30 lunedì 4 settembre, 19.30 martedì 5 settembre

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