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3 Maggio 2024

Un 'Tour della sostenibilità' non del tutto eco-sostenibile

di Emanuela Colatosti
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Un 'Tour della sostenibilità' non del tutto eco-sostenibile

Quattro giorni di incontri in cui Cnc, 3Bee, Barbascura e tanti altri hanno sensibilizzato gli studenti di Università e Istituti superiori di quattro grandi città d’Italia

Quella dal 17 al 20 aprile è stata una ‘quattro giorni’ itinerante, all’insegna della sostenibilità ambientale per molti ragazzi e ragazze. ‘Cose non cose’ (Cnc), una delle più grandi comunità virtuali d’informazione giovanile, in collaborazione con ‘3Bee’, la climate tech company leader nella tutela della biodiversità, che connette la natura con la tecnologia, ha lanciato il ‘Tour della sostenibilità’: quattro tappe in quattro principali città italiane – Milano, Bologna, Roma e Napoli – per promuovere la salvaguardia del pianeta con l'obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 dell’Onu e sulle tematiche di sostenibilità. Il programma prevedeva incontri principalmente nelle scuole superiori e nelle Università. Durante i seminari si è raccontato ai giovani la necessità di adottare comportamenti sostenibili e consapevoli, per prendere parte attiva alla costruzione di un futuro migliore per il nostro pianeta. Fra i principali relatori in aula, a sostegno di questa bellissima iniziativa, Barbascura, al secolo Simone Paciello, uno dei divulgatori scientifici più seguiti in Italia, che ogni giorno sui social parla di scienza con ironia. Dopo di lui, gli interventi di Francesco Brocca e Gianluca Daluiso, rispettivamente fondatore e direttore di Cnc; Niccolò Calandri, fondatore di 3Bee; Simone Grillo di Banca etica; Daniele Francescon di Serenis; Marta Casella di Carrefour.
“Questo progetto ha rappresentato, per noi, un'opportunità unica di sensibilizzare le nuove generazioni sui temi dello sviluppo sostenibile”, ha dichiarato Francesco Brocca. “Non vedevamo l'ora di vedere il sorriso sui volti dei giovani, che hanno partecipato al nostro tour. Insieme possiamo creare un mondo più sostenibile e migliore per tutti”.
“Abbiamo il desiderio di sensibilizzare sui temi della sostenibilità e creare più consapevolezza, soprattutto nei più giovani che rappresentano il futuro”, ha aggiunto Gianluca Daluiso, “perché questo Tour ha rappresentato l’occasione per poter entrare un po' di più dentro l’Agenda 2030 e far comprendere quanto sia necessario il contributo di tutti, ognuno con le sue responsabilità. Tutti possono fare la differenza”.
"Il ‘Tour della sostenibilità’ rappresenta un progetto ambizioso di educazione, in cui crediamo fortemente, perché le nuove generazioni devono affrontare le sfide climatiche e le tematiche a esse connesse con una maggiore consapevolezza e competenza rispetto alle generazioni precedenti”, ha affermato Niccolò Calandri. “Con questo tour, volevamo fornire spunti e strumenti per costruire le aziende del futuro in modo sostenibile”.
"Sono onoratFoto1_Barbascura.jpgo di aver preso parte a questo tour”, ha detto Barbascura, “perché era, al momento, la cosa migliore che si potesse fare: sensibilizzare e smuovere l'opinione pubblica su queste tematiche. Ne va del nostro futuro”, ha sottolineato il simpatico chimico, “ricordando che si parla di intraprendere azioni per contrastare un presente che stiamo già vivendo. Siamo maledettamente in ritardo”, ha concluso, “ma non riesco a non essere ottimista: il mio è un ottimismo cinico".
Il ‘Tour della sostenibilità’ si poneva, infatti, come iniziativa atta a sensibilizzare le nuove generazioni sulla necessità di agire nel concreto per la sostenibilità ambientale, economica e sociale del nostro pianeta, per costruire un futuro migliore per tutti. Tuttavia, la presenza di Carrefour poteva stonare con le finalità del progetto, poiché ha offerto l’occasione alla multinazionale francese per darsi una ‘pennellata di verde’ alla propria reputazione pubblica. Nel 2021, la Carrefour era in prima linea tra i colossi dell’agroalimentare, per la manifesta intenzione di avviare una produzione di carne e derivati più attenta alle esigenze di riforestazione dell’Amazzonia. E aveva risposto in modo positivo al report accusatorio della onlus ‘Mighty Earth’, la quale ha pubblicato, a ottobre 2022, uno studio che ne denunciava, invece, il sostanziale immobilismo. Carrefour, inoltre, continua a distribuire prodotti della Jbs, il primo produttore di carne e di soia del mondo a spese delle comunità indigene dell'Amazzonia e del più grande ‘polmone’ della Terra. Scegliere con maggior attenzione i partner da cui farsi sostenere sarebbe veramente da esempio per tutti quei ragazzi e ragazze che sono intervenuti ai vari seminari del tour: non tutti i partner sono uguali.

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QUI SOPRA: GLI EFFETTI DELLA DEFORESTAZIONE IN AMAZZONIA (FOTO DI RENALDO MATAMORO)

AL CENTRO: IL DIVULGATORE SCIENTIFICO SIMONE PACIELLO, IN ARTE BARBASCURA

IN APERTURA: LA LOCANDINA DELL'EVENTO ITINERANTE


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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