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21 Agosto 2025

Arte, geografie e silenzi: Riccardo Freddo e la rivoluzione della lentezza

di Chiara Genovese
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Arte, geografie e silenzi: Riccardo Freddo e la rivoluzione della lentezza

Dal mercato internazionale ai borghi umbri, l'Head of Museum and istituzional relations della Rosenfeld Gallery racconta una nuova idea di sistema artistico: più consapevole, diffuso e umano

Portare l’arte nei borghi è, per me, un atto politico e poetico”. Con questa frase, Riccardo Freddo – fondatore della 'Rosenfeld Gallery' e figura di riferimento nel dialogo tra gallerie, musei e collezionismo internazionale – riassume forse la sua visione più profonda. Una filosofia che mette in discussione la centralità delle grandi fiere, dei capitali volatili, della velocità come valore assoluto in favore di un’arte che si radica, che ascolta, che si lascia trasformare dal contesto. Oggi, dopo anni trascorsi tra Londra, Parigi e New York, questo grande esperto d'arte è tornato in Italia con una missione chiara: “Restituire al nostro Paese la sua capacità di ispirare, di essere laboratorio e rifugio, non solo vetrina”. Da qui nasce 'The Place of silence': una residenza d’artista in Umbria, che accoglie giovani talenti da tutto il mondo: “Lì, gli artisti vivono con il paesaggio, con la luce, con la memoria. Producono opere che nascono dall’esperienza, non dalla pressione. E’ un luogo dove si può tornare a creare con lentezza, con rispetto”.

PIM_Riccardo_Freddo_foto_di_Eleonora_Pascai.jpgNon si tratta solo di borghi e silenzio: Freddo è pienamente immerso anche nel dibattito contemporaneo sullo stato dell’arte e del suo mercato, che oggi, come lui stesso sottolinea, vive una fase di “profonda trasformazione. Dopo la pandemia”, spiega, “abbiamo assistito a un’accelerazione digitale, ma anche a una rinnovata esigenza di autenticità. I collezionisti non cercano più solo la bellezza o il marchio, vogliono connessione, significato, verità. E' un mercato meno euforico, ma molto più consapevole”. Tra i segnali positivi, Freddo riconosce la recente riduzione dell’IVA al 5% per la vendita di opere d’arte:Una misura storica. E' il primo passo per rendere il sistema italiano più competitivo a livello europeo. Ma non basta: servono visione, investimenti, formazione. Dobbiamo smettere di vivere solo del nostro passato”. Il riferimento è all’Italia come “museo a cielo aperto”. Una definizione che Freddo non rifiuta, ma vuole aggiornare: “Il nostro patrimonio è immenso, ma dobbiamo farne leva per costruire futuro, non per restare fermi”. Tra i suoi progetti attuali c’è la volontà di “creare una nuova geografia dell’arte”: mostre in musei storici, installazioni 'site-specific' in luoghi carichi di stratificazioni simboliche, personali pensate come dialoghi tra passato e presente. “A ottobre", annuncia, "curerò una grande mostra al Museo Nazionale di Villa Giulia con un’installazione nel ninfeo romano appena restaurato. A novembre presenterò la prima personale di Teodora Axente a Santa Maria della Scala e, nel 2026, saremo a Ca' Pesaro, a Venezia, per un progetto sull’arte giapponese contemporanea in dialogo con la tradizione”.

Tutto questo, senza mai perdere di vista il pubblico: “Credo in un collezionismo che tenga insieme intelletto e cuore", ci spiega Riccardo, "che scelga le opere non solo per ciò che valgono sul mercato, ma per ciò che riescono a smuovere dentro. Vedo emergere un collezionismo intimo, poetico", aggiunge, "più vicino all’arte vissuta che all’arte posseduta”. E proprio in questo ritorno all’esperienza, alla relazione diretta tra opera, artista e paesaggio, si condensa la traiettoria di Riccardo Freddo: un curatore che rifiuta le scorciatoie del mercato e che scommette su un’arte che lascia il tempo di trasformare, perché “oggi più che mai, abbiamo bisogno di progetti che sedimentano, di un’arte che non si limiti a riflettere il presente", ma che ci aiuti a comprenderlo", conclude Freddo. "Con lentezza e in profondità”.

Rocca_Paolina_Perugia.jpg

QUI SOPRA: LA ROCCA PAOLINA NELLA CITTA' VECCHIA DI PERUGIA

AL CENTRO E IN APERTURA: RICCARDO FREDDO

LE FOTO UTILIZZATE NEL PRESENTE SERVIZIO SONO DI ELEONORA PASCAI, CHE RINGRAZIAMO


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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