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26 Aprile 2024

L'ars fotografica di Natacha Lesueur

di Arianna De Simone
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L'ars fotografica di Natacha Lesueur

Ancora per pochi giorni, fino al prossimo 9 gennaio 2022, sarà visitabile presso gli spazi dell'Accademia di Francia ‘Villa Medici’ in Roma, la mostra di Natacha Lesueur: ‘Come un cane ballerino’, a cura di Christian Bernard

In questi primi giorni di gennaio 2022, ci siamo recati a visitare un'esposizione che rende omaggio al lavoro svolto, per quasi 30 anni, da un’artista francese già borsista di Villa Medici (promozione 2002-2003), aperta ogni giorno con visita libera non accompagnata, dalle ore 11.00 alle 18.00. Trattasi di Natacha Lesueur e delle sue opere, essenzialmente fotografiche. I suoi interessi artistici si articolano intorno al corpo, all’apparenza, all’aspetto e all’intima relazione tra il ‘soma’ e la sua interiorità. Attraverso una serie di immagini costruite come quadri, il corpo risulta sottoposto a trattamenti che rilevano, al tempo stesso, la costrizione, la messa in scena e la maschera. Curata da Christian Bernard, la mostra si articola in una forma di narrazione visiva e tematica che riunisce più di 80 opere dell’artista, sia storiche, sia inedite, offrendo uno sguardo intimo sul lavoro intorno all’immagine, sui suoi intenti plastici e politici. La dimensione ironica del titolo, preso in prestito dal libro di Virginia Woolf intitolato ‘Una stanza tutta per sé’ (in cui l’autrice cita Nick Greene e Samuel Johnson che dicono di una donna che recita, predica, compone, insomma che si impegna in qualsiasi attività intellettuale, che ricorda loro “un cane che balla: il risultato non è conclusivo, ma ci si sorprende che esista”, ndr), esprime a pieno la sua consapevolezza di 'donna-artista' e dà il tono di un’esposizione dove l’incongruo e lo stravagante sono trattati con la massima serietà. Dai primi lavori storici (1993-1998), alla recentissima serie delle 'fate-spose' (Les humeurs des fées, 2020-21), passando per le opere dedicate all’attrice brasiliana, Carmen Miranda, figura leggendaria del cinema hollywoodiano degli anni ’40 del secolo scorso, le rappresentazioni del femminile abitano la mostra in maniera spesso inquietante, sempre ambigua. Attraverso interventi sui marcatori d’identità distintivi, buste di capelli e abbigliamento, veicoli e simboli delle ‘mascherate’ della femminilità, attraverso l’esplorazione di ruoli attribuiti e modelli normativi sposa, madre, principessa, attrice, ballerina e via dicendo nonché tramite la sovversione delle imposizioni alla bellezza, alla giovinezza o alla magrezza, la Lesueur cerca di rivelare, non senza umorismo, le manifestazioni di una costrizione sociale e culturale. Acconciature soffocanti, capelli accessoriati, make-up XXL e posticce di cibo sono tutti enigmi ricorrenti nei quadri-narrativi esposti a Villa Medici. Insomma, ‘Come un cane ballerino’ oltrepassa i confini del mezzo fotografico, per esplorare altri aspetti della produzione artistica: ‘sculture-fontane’ in ceramica, vasi in terracotta, disegni e opere video scandiscono la mostra, in dialogo con le serie fotografiche, così da interrogare l’esperienza dell’immagine e la fissità delle forme. Figure enigmatiche di fate e spose o familiari ritratti femminili che si espongono allo sguardo e allo stesso tempo lo eludono. La mostra ‘Come un cane ballerino’ offre una genealogia femminile personale e culturale dell’artista: “Un lavoro multiplo”, afferma il curatore della rassegna, Christian Bernard, “che si sviluppa in un percorso scandito dai suoi singolari usi dello strano e dell’ambiguo”. E’ in vendita on line oppure presso la libreria di Villa Medici anche il bel catalogo della mostra: 176 pagine illustrate in edizione trilingue (francese/italiano/inglese), a cura di Christian Bernard, con testi di Christian Bernard e Sam Stourdzé (edizioni Walden, 2021 -  € 30.00). Il catalogo è stato realizzato con il sostegno della Galleria Eva Vautier e House of Chappaz.

L’autrNatacha_Lesueur_Photo_Natacha_Lesueur.jpgice
Natasha Lesueur è nata nel 1971 a Cannes, nella Francia meridionale. Si forma a Villa Arson, a Nizza, prima di presentare la sua prima mostra personale nel 1996. Vincitrice del premio Ricard nel 2000 e borsista all’Accademia di Francia ‘Villa Medici’ in Roma nel 2002-2003, la Lesueur ha esposto in molti Paesi d’Europa, negli Stati Uniti, in Corea del sud e in Cina. Nel 2011, il Museo d’Arte moderna e contemporanea (Mamco) di Ginevra ha pubblicato un volume monografico del suo lavoro. Vive e lavora a Parigi.

Il curatore della mostra
Christian Bernard è nato nel 1950 a Strasburgo ed è curatore di mostre. Dopo aver insegnato letteratura e filosofia in Alsazia, è entrato al ministero della Cultura come consigliere artistico alla Direzione regionale degli affari culturali di Lione (1982-1985). Ha poi diretto Villa Arson a Nizza (1986-1994), prima di concepire e dirigere il Museo d’arte moderna e contemporanea di Ginevra (1991-2015). È stato direttore artistico del Festival d’Arte contemporanea ‘Printemps de septembre’ di Tolosa nel 2008, 2009, 2016, 2018 e 2021.

A proposito dell’Accademia di Francia ‘Villa Medici’ a Roma
Fondata nel 1666 da Luigi XIV, l’Accademia di Francia ‘Villa Medici’ in Roma è un’istituzione culturale francese avente sede, dal 1803 a Villa Medici, villa del XVI secolo circondata da un parco di sette ettari e situata sulla collina del Pincio, nel cuore di Roma. Ente pubblico dipendente dal ministero della Cultura francese, l’Accademia di Francia a Roma ‘Villa Medici’ svolge tre missioni complementari: ospitare artisti e artiste, creatori e creatrici, storici e storiche dell’arte di alto livello in residenza annuale o per soggiorni più brevi; realizzare un programma culturale e artistico che interessa tutti i campi dell’arte e della creazione e che si rivolge ad un vasto pubblico; conservare, restaurare, studiare e far conoscere al pubblico il proprio patrimonio architettonico e paesaggistico e le proprie collezioni. L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è diretta da Sam Stourdzé.

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Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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