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19 Aprile 2024

Arriva anche a Roma 'Il muro della gentilezza'

di Michela Zanarella
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Arriva anche a Roma 'Il muro della gentilezza'

Lasci quello che non ti serve, prendi quello di cui hai bisogno: un aiuto concreto per i senzatetto della capitale. I ‘wall of kindness’ comparsi per la prima volta in Iran per aiutare i bisognosi, si stanno diffondendo in molte città e sono una realtà anche in Italia. Un fenomeno in crescita che si sta ampliando anche grazie ai social media

Sarà inaugurato il 19 marzo prossimo: ‘Il muro della gentilezza’. Nato da un progetto ideato e promosso dagli studenti di letteratura italiana e IB Art del Marymount International School, in collaborazione con genitori, artisti noti nella capitale e le istituzioni, si tratta di un’opera pubblica che necessita dell’impegno di tutti i cittadini per poter diventare un punto di riferimento per i clochard o per chi vive nel disagio, che ormai hanno raggiunto quota cinquemila persone. Tanti sono i nuovi poveri nella città, dagli anziani ai giovani romani disoccupati che non riescono ad arrivare a fine mese. E quest’iniziativa sarà utile, perché al muro si potranno lasciare e prendere in prestito diversi oggetti e indumenti, dalle coperte ai cappotti, dagli ombrelli ai libri. Per il progetto ha ottenuto il Patrocinio gratuito del comune di Roma (Municipio XV), il muro sarà creato ‪presso la sede di Ama Roma S.p.A. via Cassia, 1761 (zona La Storta)‬. Ma da dove è iniziata questa realtà? Tutto è partito nel 2015 da Mashhad, una metropoli a nord est dell’Iran. In un giorno di metà dicembre, qualcuno, o meglio un signore che ha preferito rimanere anonimo, ha piantato dei chiodi in un muro, dove è stata data una vernice colorata, e ci ha attaccato degli attaccapanni, con una frase: "Se non ne hai bisogno, lascialo. Se ti serve, prendilo". In poche ore sono comparsi maglioni, cappotti, sciarpe, ogni tipo di abbigliamento. Poi, internet ed i social, a partire da Twitter e Instagram, hanno creato un 'tam tam' che è servito a spargere la voce con un effetto veloce ed immediato in tutto il Paese. Sono spuntate immagini e fotografie di questi muri colorati ovunque, tanto che è diventato un fenomeno virale. Le agenzie di stampa internazionali hanno diffuso la notizia che ha fatto il giro del mondo. Nasce spontanea la domanda: perché sono nati i muri della gentilezza? La gente è stata costretta ad agire autonomamente per aiutare le fasce più deboli, visto il mancato intervento del governo. La mobilitazione dei cittadini ha portato alla luce l’impegno di tante persone, che si sono rimboccate le maniche con queste iniziative di solidarietà. Mentre in Europa nascono i muri di cemento con il filo spinato per evitare l’ingresso di tanti profughi in fuga dalla guerra, la pregevole attività mediorientale ha invece contagiato diverse città italiane. Tante pareti colorate continuano a nascere e sono un’alternativa positiva alle tante barriere. Ecco, allora, che Bologna e Parma sono l’esempio concreto di come i muri possano diventare il simbolo di unione e civiltà. A Bologna lo hanno ideato le tate dell’asilo nido ‘La Trottola’, per aiutare i bambini in difficoltà: chiunque può prendere giocattoli e vestiti in caso di necessità. L’iniziativa vuole contribuire ad abituare e sensibilizzare i più piccoli all’altruismo e alla condivisione. Tutti i cittadini della città sono comunque invitati a donare qualcosa che non utilizzano più. Parma si presenta con una situazione un po’ particolare: il muro, inizialmente sorto nel quartiere popolare e multietnico dell’Oltretorrente per dare un aiuto ai bisognosi, è stato poi abbattuto in seguito a un’ordinanza municipale, ma è fortunatamente ricomparso a poche settimane di distanza in un’altra zona della città. Insomma, è importante che si realizzino opere di utilità sociale come queste, che non sono un semplice arredo per i senzatetto, ma veri e propri strumenti, espressione della condivisione e del sostegno tra le persone. Dal nord al centro, ora ci si aspetta che anche al sud arrivino i muri colorati della solidarietà.

Nella foto il muro della gentilezza creato nel centro storico di Bergamo


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