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10 Ottobre 2024

La scuola di Piccioni: un po’ ‘leggerina’, ma con qualche riflessione

di Clelia Moscariello
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La scuola di Piccioni: un po’ ‘leggerina’, ma con qualche riflessione

‘Il rosso e il blu’ è una discreta commedia diretta da Giuseppe Piccioni con Margherita Buy, Riccardo Scamarcio e Roberto Herlitzka. Nel cast c’è anche il celebre monologhista Gene Gnocchi. Il film, dal  21 settembre, è nelle sale italiane. In questa pellicola, il regista ha voluto descrivere lo scenario attuale della realtà scolastica italiana con un certo grado di ironia, ma anche con un pizzico di amarezza. All’interno di una scuola romana si muovono diversi personaggi: il professor Fiorito (Roberto Herlitzka), uomo colto, vecchio e stanco di insegnare a degli alunni che, per lui, sono e rimarranno sempre degli ignoranti (più o meno “un gregge di pecore”); un supplente, il 'prof' Prezioso (Riccardo Scamarcio) giovanissimo, il quale invece si pone di fronte ai ragazzi con umiltà, quasi ‘alla pari’. E sente i loro problemi come suoi. Prezioso, empatico e scrupoloso probabilmente per la sua inesperienza e ingenuità, finisce col farsi carico anche di situazioni che esulano dall'ambito scolastico, pur di aiutare i suoi allievi; infine, c’è la preside Giuliana (Margherita Buy), che cerca di avere il controllo su tutto, ma cede di fronte alla disarmante e drammatica situazione di un ragazzo la cui madre risulta scomparsa, finendo col fargli un po’ da mamma e un po’ da amica. Nello scenario di questa scuola ‘scalmanata’ si muovono anche altri personaggi, in particolar modo tra gli studenti. Ne è un'esempio Angela Mordini (interpretata da Silvia D'Amico), ragazza eccentrica che, come molte giovani di oggi, mira ad avere una raccomandazione nel mondo dello spettacolo, ritenendo inutile studiare e formarsi. Ciò indurrebbe a qualche riflessione che, tuttavia, nel film viene lasciata un poco di sfondo, mentre invece rappresenterebbe in pieno la crisi di valori morali e culturali della società odierna. Non mancano i momenti umoristici: nell’istituto, che risulta in condizioni pessime poiché mancano le sedie, la carta igienica e nella sala proiezione bisogna fare i turni; nel rapporto surreale tra la preside Giuliana e lo studente abbandonato; infine, nei battibecchi tra l’insegnante Fiorito e il supplente Prezioso. Forse il confronto fra il professore anziano, ormai saturo del mondo dell’insegnamento, e il giovane ed energico supplente, pieno di buone intenzioni e di buoni propositi, può essere considerato un ‘déjà vu’ cinematografico. In ogni caso, il tutto viene ‘alleggerito’ da una comicità alle volte quasi involontaria, che riesce a descrivere quei modi approssimativi che accomunano un po’ tutti gli italiani. Inoltre, il film, senza appesantire - e questo è il suo merito - offre allo sguardo del pubblico situazioni molto attuali e una gioventù che, forse, paga le colpe delle generazioni che l’hanno preceduta.


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