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11 Ottobre 2024

La teoria del tutto

di Giorgio Morino
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La teoria del tutto

La pellicola diretta dal britannico James Marsh ci trasporta nella straordinaria vita di uno delle più grandi menti del XX secolo: il fisico e matematico Steven Hawking. Seguendo in maniera fin troppo classica il canovaccio narrativo delle biografie al cinema, il risultato è comunque uno straordinario e commuovente ritratto di una figura affascinante, il tutto supportato da due attori,  Eddie Redmayne (Oscar 2015 come migliore attore) e Felicity Jones

Non è facile avvicinarsi a un film come 'La teoria del tutto'. Ci si può sentire scoraggiati, in un certo senso intimiditi, se già si è a conoscenza della storia raccontata e si è consapevoli che la fiction in questo caso racconta una vicenda realmente accaduta.
La storia è quella di Steven Hawking, fisico e matematico inglese le cui ricerche hanno contribuito a rivoluzionare il concetto stesso dell’universo in cui viviamo, indagando a fondo le origini del tempo e della vita e rendendo questi concetti facilmente comprensibili a tutti nelle sue innumerevoli pubblicazioni, tutte bestseller internazionali. Una genialità senza eguali, racchiusa in un corpo costretto a combattere con l'atrofia muscolare progressiva (AMP) ai muscoli volontari del corpo. Una sindrome che ha di fatto bloccato, nel corso degli anni, lo scienziato impedendogli qualunque tipo di movimento escluso quello degli occhi.
La pellicola cinematografica ci catapulta direttamente nella presa di coscienza da parte di Hawking della sua malattia e di come potrà influenzare la sua carriera e il suo tempo sulla terra alla continua ricerca della formula che racchiuda tutto il significato dell’universo. Una sfida impossibile nella quale il protagonista sarà affiancato e supportato dalla moglie Jane.
Quando si affronta un film biografico il rischio principale è quello di annoiare lo spettatore, perché in fondo basta andare su un qualsiasi motore di ricerca, digitare il nome della persona interessata e scoprirne ogni singolo segreto, ogni evento rilevante o persona cara a essa legata. Anche la conoscenza di un dramma umano come quello di Hawking o come è stato la schizofrenia del matematico John Nash, portata sullo schermo da Russell Crowe nel 2001 nel film 'A Beautiful Mind' (un’interpretazione che avrebbe anch'essa dovuto essere premiata con l’Oscar), può essere un catalizzatore della curiosità dello spettatore, ma solo fino ad un certo punto. Per rendere interessante questo tipo di film è necessario un attore che non solo somigli alla persona reale, ma che riesca a 'calarsi' nel ruolo a tal punto da indurre lo spettatore a identificarsi empaticamente con i dolori e le sofferenze del protagonista.
Eddie Redmayne, attore inglese scelto per interpretare il professor Hawking (già visto nel serial TV I Pilastri della Terra e, al cinema, nel ruolo di Marius nel musical Les Misérables), non solo può vantare una notevole somiglianza con il celebre fisico, ma è anche riuscito a rendere credibile il progressivo imprigionamento dell’uomo nel suo stesso corpo, una lenta e inesorabile discesa nell’immobilità. Il rischio di esagerare nel mostrare una menomazione è sempre alto, sempre in bilico tra il patetico e il ridicolo, ma possiamo dire senza paura di essere contraddetti che non è questo il caso: Redmayne riesce a porsi in quel sottile spazio della caratterizzazione che rasenta la perfezione. Non sorprende affatto quindi il riconoscimento di un Oscar come migliore attore a questo 33enne, da noi italiani poco conosciuto (a Londra e negli Usa ha lavorato nel teatro, in televisione e questo è il suo quattordicesimo film).
Ancora più toccante è l’interpretazione che Felicity Jones è riuscita a dare della signora Hawking, tra le altre cose autrice nella realtà del libro da cui è tratto il film (Verso l’infinito, Piemme 2015 ISBN 978-88-566-4385-5). riuscendo a esprimere in modo non banale il conflitto interiore che la moglie del protagonista vive nel seguire il progessivo spegnersi del compagno e il desiderio di realizzarsi come persona.
Le interpretazioni sono l’elemento centrale di un film che, come ogni biopic, è stato costruito usando un registro fin troppo classico, senza particolari guizzi registici o scene memorabili visivamente. Il centro della narrazione, e di conseguenza l’intera validità della produzione, è la credibilità dei personaggi. In questo senso, al di là dell'Osar a Redmayne, la sfida può dirsi più che vinta.

La_teoria_del_tutto_locandina.jpgLa teoria del tutto

Il film racconta la storia del più grande e celebrato fisico della nostra epoca, Stephen Hawking, e di Jane Wilde, la studentessa di Arte di cui si è innamorato mentre studiavano insieme a Cambridge negli anni 60. All'età di 21 anni, Stephen Hawking, brillante studente di cosmologia, è stato colpito da una malattia terminale per la quale, secondo le diagnosi dei medici, gli sarebbero rimasti 2 anni di vita. Stimolato però all'amore della sua compagna di studi a Cambridge, Jane Wilde, arrivò ad essere chiamato il successore di Einstein, oltre a diventare un marito e un padre dei loro tre figli. Durante il loro matrimonio allo stesso modo in cui il corpo di Stephen si indeboliva, dall’altro lato la sua fama accademica saliva alle stelle. Il professor Stephen Hawking è uno dei più famosi scienziati della nostra epoca e autore del bestseller "A Brief History of Time", che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo.

DATA USCITA: 15 gennaio 2015
GENERE: Biografico, Drammatico, Sentimentale
ANNO: 2014
REGIA: James Marsh
SCENEGGIATURA: Anthony McCarten
ATTORI: Eddie Redmayne, Felicity Jones, Emily Watson, Charlie Cox, Harry Lloyd, David Thewlis, Adam Godley, Simon McBurney, Enzo Cilenti
FOTOGRAFIA: Benoît Delhomme
MONTAGGIO: Jinx Godfrey
MUSICHE: Jóhann Jóhannsson
PRODUZIONE: Working Title Films
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: Gran Bretagna
DURATA: 123 Min


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale