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27 Aprile 2024

Addio al mitico Conte di ‘I love radio rock’

di Clelia Moscariello
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Addio al mitico Conte di ‘I love radio rock’

L’attore Philip Seymour Hoffman, scomparso in questi giorni, era un artista di grandissimo livello che ricorderemo per la sua memorabile interpretazione nel simpaticissimo musical di Richard Curtis

Lo scorso 2 febbraio, all’età di 46 anni, Philip Seymour Hoffman è stato trovato morto nel suo appartamento di New York, a Manhattan, per un’overdose di eroina. Esponente del cinema indipendente, debuttò nel 1991 con la partecipazione a ‘Triple Bogey on a Par Five Hole’. Notato dagli ambienti di Hollywood, venne chiamato per un ruolo in ‘Scent of a woman’ del 1992. Negli anni successivi fu protagonista di diversi film di grande successo, quali ‘Boogie nights’, ‘Il grande Lebowski’, ‘Happiness’, ‘Magnolia’, ‘Il talento di Mr. Ripley’, ‘Quasi famosi’, ‘Ubriaco d’amore’, ‘Red Dragon’ e ‘La 25esima ora’. Attivo anche a teatro, si aggiudicò un Tony Award quale miglior attore da palcoscenico del 2000. Nel 2005, grazie alla sua interpretazione di Truman Capote nel film ‘Truman Capote - A sangue freddo’ venne consacrato come uno dei massimi esponenti della cinematografia mondiale. Per quell’interpretazione, l’attore si aggiudicò diversi premi internazionali, tra cui l’Oscar come miglior attore protagonista nel 2006. Negli anni successivi, ottenne la nomination come miglior attore non protagonista per ben tre volte: nel 2008 per ‘La guerra di Charlie Wilson’, nel 2009 per ‘Il dubbio’ e nel 2013 per ‘The Master’. Ma a noi piace molto ricordarlo soprattutto per la sua indimenticabile performance, dissacrante e libertaria di ‘I love radio rock’, un musical diretto da Richard Curtis (lo sceneggiatore e produttore di ‘Quattro matrimoni e un funerale’, ndr) ambientato nel 1966, ovvero in un periodo storico che rappresenta la vigilia di cambiamenti epocali: quelli della contestazione e del boom economico. Mentre la società è una mina sul punto di esplodere da un momento all’altro, il governo comincia a preoccuparsi per questa nuova musica, il rock and roll, che con i suoi messaggi irriverenti e provocatori diviene una minaccia potentissima per l’ordine sociale. La Bbc, la radio nazionale, trasmette solo 45 minuti al giorno di rock and roll: troppo poco per milioni di persone che impazziscono per questo nuovo genere musicale. Ma ciò accade perché il rock and roll non rappresenta solamente un’innovazione storica, oltre che musicale, culturale e sociale, ma si trasforma in un vero e proprio ‘orgasmo’ emotivo per chi lo ascolta. Così iniziò a nascere il fenomeno delle ‘navi pirata’, che trasmettevano questo genere tanto dissacrante quanto bramato 24 ore su 24, sollevando l’umore popolare. Nonostante i tempi lunghi e qualche ripetizione di troppo, la colonna sonora perpetua, un rock sublime e continuo, il viene sapientemente condito dall’emozione stessa che il film trasmette senza esigenze di effetti speciali, proiettando il pubblico in un’epoca densa di avvenimenti. I personaggi sono un po’ stereotipati, come in tutti i musical che si rispettano, ma reggono la commedia e, anzi, la innalzano a fenomeno di ‘culto’. Un adolescente, Carl, viene inviato dalla madre sulla famosa nave per farlo rinsavire. Ma come può una nave pirata salvarlo? Può solamente ‘svezzarlo’ e fargli conoscere il vero padre, un ‘figlio dei fiori’ stralunato che si droga tutto il giorno. Tant’è vero che gli altri ‘pirati dj’ possono avere l’onore della sua compagnia solo di rado. Tuttavia, è grande la solidarietà, quasi un patto di sangue quello vigente tra i ‘pirati dj’, tutti uomini tranne una lesbica. Essi preferiscono morire piuttosto che lasciare la nave in preda alle minacce del governo e di un ministro ottuso, che vuole chiudere a tutti i costi la radio colpevole, a suo parere, del degrado dei costumi. La nave di ‘Radio rock revolution’ naviga placida nel mare del Nord e ignorando il buon costume dell’epoca grida, esaltata, un “vaffanculo” in diretta. Scoppia lo scontro per il potere e l’egemonia su ‘Radio rock’ tra il Conte e il Re: il primo è un americano simpatico e coraggioso, interpretato appunto da un grandissimo Philip Seymour Hoffman, approdato sulla nave perché non ha nulla da perdere e perché vive di rock; il secondo è un dandy, provocatorio, sofisticato e carismatico. E’ un vero e proprio duello, ma la donna contesa, in questo caso, è ‘Radio rock revolution’. Tra veri uomini, tutto si risolve, alla fine, con una stretta di mano. In quel film, droga e sesso sono presentati un po’ candidamente, così come ci appaiono, oggi, gli anni ’60: una sana ribellione verso regole troppo rigide. Tutto questo è ‘I love radio rock’: scene che rievocano il ‘Titanic’, la nave che sta per affondare, ma viene salvata senza esitazione da milioni di fans, soprattutto donne eccitate ed entusiaste, dai capelli cotonati e vestitini a pois. Una grande atmosfera, resa perfettamente dall’interpretazione di quest’eccellente artista, Philip Seymour Hoffman, a cui promettiamo sin d’ora, con grandissimo affetto, la stessa venerazione che abbiamo donato, in questi decenni, a un altro musical indimenticabile: ‘Rocky horror picture show’.

 

I love radio rock - Il vaffa


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