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8 Maggio 2024

Il no di Valencia ai tagli alla scuola

di Cinzia Salluzzo Rovituso
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Il no di Valencia ai tagli alla scuola

In Italia, i genitori comprano penne, matite e addirittura la carta igienica per sopperire al taglio della spesa nella scuola pubblica e nessuno se ne sorprende più. Ha fatto scalpore, invece, la reazione di un gruppo di mamme di Valencia di fronte all'ennesimo disservizio del sistema scolastico. Tutto è nato quando l’istituto Evaristo Calatayud de Montserrat di Valencia ha comunicato alle famiglie degli alunni che, per l'anno scolastico 2012/2013, il servizio di trasporto era disponibile solo per chi risiede a meno di 3 chilometri dalla scuola. Una regola decisa attraverso un'ordinanza del Dipartimento dell’educazione della Comunità valenciana. Il problema è che il collegio di Monteserrat è collocato lontano dalla zona residenziale e non esistono trasporti pubblici di collegamento. La questione riguarda circa 80 allievi che, ogni giorno, dovrebbero percorrere sei chilometri a piedi lungo una strada sterrata. Dopo le prime proteste, i genitori hanno deciso di trovare un modo per finanziare un sistema di trasporto scolastico privato. Così, imitando le gesta dei protagonisti di 'Full Mounty', le mamme spagnole hanno deciso di spogliarsi per un calendario. “Per mio figlio farei qualunque cosa e se devo spogliarmi – e sembra che bisogna essere nudi in Spagna per attirare l’attenzione – allora lo faccio”, spiega Maria Gilalbert, una delle protagoniste del calendario. Le madri posano nude nel calendario vicino alle fermate dell’autobus, per denunciare che i loro figli non hanno il trasporto pubblico, mentre la mobilitazione delle famiglie non dà tregua alle istituzioni: l'ordinanza è stata impugnata dai genitori poichè considerata 'arbitraria' e i padri manifestano davanti al collegio. C'è già chi prospetta: "Vediamo se il prossimo anno saremo costretti a far posare nudi i mariti”. La consigliera del Dipartimento di educazione afferma che si è proceduto seguendo le leggi vigenti, ma le famiglie interessate ribattono che l'istruzione è obbligatoria e che i servizi vanno garantiti anche alle famiglie che non dispongono dell'auto per accompagnare i loro figli a scuola.


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