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27 Aprile 2024

Utilitarismo egoistico

di Vittorio Lussana
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Utilitarismo egoistico

Il linguaggio utilizzato in questi ultimi decenni da Silvio Berlusconi è quello del più tipico aziendalismo, cioè un modo di parlare e di esprimersi puramente comunicativo. Nella sostanza, esso non è destinato a realizzare alcunché di quello che promette o, più genericamente, esprime, poiché si tratta di un ‘gergo’ specialistico sviluppato in una funzione sostanzialmente persuasiva, di puro condizionamento delle coscienze. Il canone linguistico dell’aziendalismo tende, ovviamente, a espandersi verso l’esterno, poiché chi lo produce vuole mantenere con coloro che lo ‘consumano’, ovvero che lo votano, lo leggono o lo ascoltano per televisione, un rapporto assolutamente lineare, diretto. Ma si tratta di una linearità aberrante, ‘verticale’, dall’alto verso il basso, puramente tesa a impressionare, a nascondere, a mistificare. L’espressività di un simile linguaggio è mostruosa perché clamorosamente stereotipata, fissata in rigidità che sono esattamente l’opposto della vera espressività, la quale, per propria natura, risulta invece ‘biunivoca’ o si offre a distinte interpretazioni di ogni singola parola. La finta espressività dell’aziendalismo è perciò la punta massima di un nuovo linguaggio, che intende sostituire quello umanista. Si tratta di un cinismo di un’intensità assolutamente nuova, maturata a lungo in questi ultimi decenni, che afferma, nella sua laconicità di fenomeno, che l’aziendalismo è esso stesso un valore sorto in quell’entropia imprenditoriale in cui moralità, cultura, identità, intelligenza, pensiero, creatività e idee sono concetti destinati a essere sfruttati a fini puramente utilitaristici, sopravvivendo solamente in quanto ‘forme’ utilizzabili a senso unico, finalizzate al più bieco dei pragmatismi di natura egoistica. Un interesse che, in realtà, non rappresenta solamente un nuovo modo con cui pensiero, lingua e cultura sostanzialmente vengono ridimensionati, ma che finisce con l’ideologizzare, quindi col rendere totalmente vuoto, il linguaggio stesso, prestandosi a un’interpretazione autoritaria, assoluta, univoca, dunque falsa, della realtà.


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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