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25 Aprile 2024

Il futuro e i tarocchi

di Gaetano Massimo Macrì
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Il futuro e i tarocchi

Secondo Madame Veronikque Luce, cartomante romana, non occorre avere un ‘dono’ per leggere il futuro. E per evitare le truffe consiglia di diffidare da coloro che hanno trasformato la cartomanzia in un lavoro, sfruttando le debolezze altrui, perché dare uno sguardo al futuro non deve diventare una dipendenza

Come nella migliore tradizione ottocentesca, la cartomante Veronikque Luce usa l’appellativo francese di ‘Madame’. La più famosa si chiamava Marie Anne Adélaide Lenormand, detta appunto 'Madame'. Anzi, come recitava la targa all’ingresso del suo studio parigino di Rue de Tournon: “Mademoiselle Lenormande, libraire”. E allora è a Madame Veronikque che ci rivolgiamo. Un personaggio tanto misterioso nell’aspetto, quanto sincero per le risposte che ci ha fornito. Il volto è sempre coperto da una maschera in pizzo nero. Sembra di stare di fronte a una maga egizia. L’Egitto in questa vicenda c’entra per molti versi. Non solo perché pare che i 'tarocchi' siano stati inventati al tempo dei Faraoni, ma perché una statuetta di Bastet, la divinità egiziana dalle sembianze di un gatto (a volte è raffigurata anche col corpo femminile e la testa di gatto) ci osserva a distanza, sulla libreria. Dietro di lei, la Sacra Bibbia. “Lei crede, Madame?”, chiediamo incuriositi da quello strano accostamento. “Sì”, lunga pausa. “Non si sente in opposizione ai dettami della Chiesa?”. “Sono credente. Credo: non ho detto che sia cattolica…”. Non possiamo controbattere, però esigiamo un chiarimento per capire in cosa creda. “Bisogna credere in Dio, nella trascendenza, in un principio superiore. In fondo, guardi che il percorso che suggeriscono le carte è quello indicato da Sant’Agostino, quando diceva: ‘La verità è nel cuore dell’uomo'...”. Bene, esauriti i preliminari, passiamo alle sue risposte sul mondo dei cartomanti e di quanti si spacciano per tali. Un mondo affascinante, forse anche troppo per alcuni, e per questo motivo anche insidioso. Mme Veronikque ci ha spiegato come e perché alcuni sedicenti maghi spesso mettono in trappola il cliente. E ci ha rivelato, infine, una teoria che per certi versi sembrerebbe quasi controproducente per se stessa e il suo lavoro. Si tratta di un modo diverso di intendere la cartomanzia. Non resta che leggere l’intervista per scoprirlo.  

Madame Veronikque, lei che tipo di cartomante è?
“Io distinguo i cartomanti in tre tipi: quello tradizionale, un praticone, che spesso ha un livello culturale abbastanza basso. Ho letto di annunci su internet con 'a' senza 'h' e via dicendo. Però ha una grande pratica e scaltrezza. Riesce a individuare i fatti che ti succedono o ti succederanno fin nei minimi dettagli. Poi c’è il cartomante ‘fricchettone’, che mescola la cartomanzia con le varie discipline orientali (come la New Age, per esempio). In questo caso la lettura non è più divinatoria, ma diventa un incontro col karma. E infine c’è il cartomante esoterico, un iniziato, uno che persegue la Verità, la Sapienza. A volte può seguire anche il ramo psicanalitico. Si tratta della tipologia più evoluta, diciamo”.   

Tanto evoluta che tuttavia non impedisce di soggiogare qualche cliente: quali sono i rischi che si corrono quando si va da un cartomante?
“Innanzitutto, già quando si va da un cartomante a chiedere qualcosa sulla propria vita, significa che si è in una condizione di fragilità. Le persone sicure di sé non si rivolgono spesso alle carte per sapere il loro futuro, né tanto più richiedono l’interpretazione di quello che gli accade intorno nei minimi particolari".

Cioè, chi viene da lei non pensa a risolvere i propri problemi, ma solo a sapere se un fatto è vero o meno?
“Certo. Però è ovvio che un cartomante che vuole abusare del bisogno di una persona, oltre a dirle che è vero o non è vero che è stata abbandonata per sempre o che è stata tradita, aggiunge poi altri bisogni. Cioè il bisogno di modificare la situazione, di legare per sempre a sé l'amato, di liberarsi da presunte negatività, anziché quello di accettare lo stato delle cose o addirittura di curarsi in altri modi. La cartomanzia così può diventare anche un vizio, perché in questo modo uno vorrebbe sapere tutto”.  

Quando si ritrova di fronte a un cliente che ha un problema ‘serio’ da risolvere e che però viene da lei anche con insistenza, invece di seguire altre vie, proprio perché ‘vuol sapere’ come andrà a finire, lei come si comporta?
“Non ho clienti così compulsivi, nel senso che li blocco già dopo le prime volte”.  

Supponiamo che si tratti della prima: cosa fa?
“Beh, gli offro una lettura e gli posso dire che cosa si potrebbe aspettare. E’ ovvio che, proseguendo coi consulti, si potrebbe creare l’eventuale dipendenza, se le domande si ripetono in tempi relativamente brevi”.  

Come blocca un cliente?
“Glielo dico. Gli spiego che le carte ‘impazziscono’. E poi in genere detto dei tempi. Su una domanda bisogna aspettare almeno un mese o due prima di ritornarci sopra. Poi dipende: nella vita ci sono situazioni più veloci e altre più lente. Storie d’amore o lavoro sono situazioni lente”.

Parliamo del cliente fragile, che finisce sotto le ‘cure’ di un cartomante che tende, come dire, ad approfittarsene: cosa potrebbe succedere in concreto? Quali rischi corre?
“Dobbiamo partire, innanzitutto, dal presupposto che le carte sono tendenzialmente attendibili. Mi spiego: un cartomante già vede con una certa sicurezza la situazione. E anche la possibile evoluzione. Quindi in genere cosa fa? Facciamo l’esempio del cliente che ha perso l’amore, si è lasciato con la donna. Il cartomante apre le carte e vede che in realtà i contatti tra queste due persone non smetteranno. Se pensiamo magari a una separazione di matrimonio, è ovvio che i coniugi possano continuare a sentirsi o vedersi per mille motivi. Per cui, dopo aver 'visto' ciò, il cartomante capisce che ci sarà sempre un 'appiglio' tra i due e potrebbe proporre innanzitutto una purificazione della situazione”.  

Cosa si intende per purificazione?
“E’ un intervento energetico, con piccoli riti, preghiere, che serve per pulire la situazione. E il sedicente mago vi ricorre, nel nostro esempio, perché il ragionamento che compie è questo: ti sei lasciato col tuo amore perché c’è un blocco energetico.  Allora io ti purifico e così risolvo il problema. Poi è ovvio che, avendo visto le carte, dopo la purificazione non è che l’altra persona tornerà, ma probabilmente i due si parleranno. Quindi il cliente, dopo questo rito si convince anche che ciò sia avvenuto grazie alla purificazione. Invece il cartomante ha messo 'del suo' in un evento che era già 'nelle carte', diciamo così. E non finisce qui. Perché a questo punto si spiega al cliente che ora occorre fare un 'riavvicinamento' sentimentale. Succede che molti vendano riti, si tratta anche di veri e propri pacchetti acquistabili e spediti per posta. E spesso si mischia un po’ di tutto: religione, filosofia, voodoo... Un mischione, insomma, basta che funzioni”.  

Ogni cartomante possiede i propri riti? Che effetti producono sui clienti? 
“Dipende dal cartomante, in base alla tradizione che segue. Qui nel Centro-Sud, per esempio, è diffusa molto quella partenopea. Ma ci sono molte tradizioni dialettali, riti di origine contadina che prevedono l’uso di frutti (tipo limoni). E il cliente medio che non ha a dimestichezza con i simboli, non ha una preparazione adeguata, anche storico-filosofica, si ritrova abbagliato. Su internet, per esempio, si può reperire la preghiera di san Cipriano, che è un forte esorcismo. Quindi qualunque cartomante può prendere quella preghiera, se la copia, la rigira in qualche modo e la fa sua”. 

E funziona?
“Qualcosa di buono potrebbe succedere. Perché in fondo quando una persona va dal cartomante è come se andasse dallo psicologo, cioè si tranquillizza. Comunque, tornando ai riti, dopo il secondo si richiede il terzo, il legamento, che è la cosa più forte. E sicuramente più costosa. Perché il legamento lega a te la persona, qualunque cosa succeda. Quindi secondo me già da un punto di vista morale è sbagliato”.  

Per chiarezza, questi riti non sono più da ‘maga’, piuttosto che da cartomante?
“Una lettura di carte può costare 20 euro, 100,150 al massimo. Non si campa. Invece un rito è ben pagato. E poi c’è anche il merchandising. Infatti alcuni hanno lo shop online. Tutto regolare, con partita iva…”  

Ma quindi dovremmo diffidare del cartomante, che non è più solo colui che legge le carte?
“Bisogna diffidare di chiunque cerchi di legarti a sé e creare così una dipendenza. Che poi, se andiamo a vedere, è quello che dicono gli psicoterapeuti di sé stessi. Io capisco che per alcuni sia diventato un lavoro vero e proprio. Però il cartomante per aiutarti deve metterti sulla buona strada. Il resto del cammino deve essere percorso in proprio”.

Il vero pericolo, allora, non è tanto l'acquisto di oggetti e riti vari, ma proprio la dipendenza?
“Certo, anziché renderti autonomo, alcuni miei pseudo colleghi rafforzano questa tua fragilità. E pensare che a volte non sarebbe nemmeno necessario interrogare le carte. Penso a quando una cliente mi chiede se il suo uomo è sincero. Potrebbe e dovrebbe chiederlo da sola! Su alcune questioni c'è proprio una mancanza di chiarezza, o di dialogo, di rispetto tra le persone. Le faccio un altro esempio: se a uno gli dici che ha addosso un malocchio, poi lo devi purificare in continuazione. E tutti abbiamo avuto qualcuno che ci ha invidiato, quindi in questo modo la dipendenza si instaura facilmente. È come quando vai dal chirurgo estetico, che entri per un naso e ti rifai tutta”.  

Il suo cliente ‘tipo’?
“Fortunatamente vengono persone ‘evolute’, spiritualmente positive, poi io non faccio riti, non parlo di malocchio, non ci credo”.  

Non crede nel malocchio?
“No, è ovvio che nel momento in cui sono un po’ più triste, la malevolenza di una persona mi colpisca di più. Ma non è malocchio, è un momento di calo di energia psicofisica, diciamo così”.

Non crede nel malocchio, non compie riti: ma scusi, Madame, lei i suoi clienti come li 'cura'?
“Come cartomante non curo le persone, ma cerco di offrire una visione chiara e oggettiva di sé stesse e del loro percorso di vita”.  

Stando così le cose, le carte sono come uno specchio in cui si vede come devono andare le cose, ma anche come sono andate: è corretto?
“Sì, mostrano anche il passato, in fondo. Fotografano il tuo momento presente. E naturalmente il presente contiene il passato, di cui è l’effetto, ma contiene poi anche il futuro”.  

E quale grado di verità contengono? Quanto possono ‘vedere’?
“Esiste il libero arbitrio per tutti. Per cui secondo me c’è almeno un 20% di eventi che non sono 'visibili', oppure di risultati che cambiano”.  

Però, anche con una alta attendibilità, la lettura può influenzare le scelte di vita di ciascuno, non trova?
“Sì, però tu ti metti di buon umore non solo se il responso è positivo, ma perché sei anche positivo di tuo. Io posso pure incoraggiarti, ma se sei rinunciatario o sei negativo… Quindi è sempre una cosa che viene da te. Poi, ripeto, c’è pure la forza psicologica del cartomante. C’è quello particolarmente suggestivo che di fronte a una psiche debole ha molto potere. Io per esempio sono molto neutra”.  

Quali sono le domande che le fanno più spesso?
“Beh, mi chiedono dell’amore, vogliono sapere dei ritorni oppure sugli incontri e poi ricevo anche tante richieste sul lavoro. Ultimamente la questione è ‘Se mi rinnovano il contratto’, ‘ Se esco dalla cassa integrazione’, domande da crisi. Poi tanti (soprattutto quelli più benestanti) vogliono sapere se troveranno casa, se è più conveniente affittare o vendere. E comunque ho una regola da rispettare: non sono ammesse domande su argomenti quali salute e gravidanza. A meno che non vedo un grande stato di angoscia. E in tal caso rassicuro, evito di dare risposte negative sulla salute. Preferisco dire di andare da un medico”.

Gli altri cartomanti sono così scrupolosi come lei, in genere?
“Dipende, ci sono alcuni che dicono di essere molto emotivi, per cui se 'vedono' qualcosa di brutto, non riescono a leggere le carte. Anche se così si spaventa forse ancora di più la persona. In genere diciamo che eventi davvero brutti, tipo la morte, vengono occultati. Qualcuno però lo dice apertamente”.

Nella cartomanzia ci sono entrambi questi aspetti: esoterismo e occultismo?
“Io dico che per leggere le carte non occorre un dono. Presuppone un allenamento, serve crederci. Perché se tu credi nelle tue capacità e le alleni, verranno fuori. Tutti siamo dotati alla stessa maniera. La divinazione è qualcosa di antico e connesso con l’uomo, ma a volte diventa pericolosa. L’occulto da un lato spaventa e crea quel terrore che porta al controllo. Già la parola, 'occulto' si presenta come qualcosa di oscuro. Qualcosa di cui tu, cliente, non puoi essere a conoscenza, ma per questo, invece, c'è qualcun altro che gestisce per te questa parte nascosta. Quindi c'è qualcosa di oscuro che sfugge al controllo dell'uomo comune e questo rappresenta un pericolo. Dall'altro affascina, pensiamo alle sedute spiritiche. L’esoterismo, invece, ha più una base filosofica, presuppone un’iniziazione, che poi è aperta a tutti, e alla fine porta a una conoscenza. E’ un cammino di evoluzione spirituale. L’esoterismo getta più luce, anzi ti spiega che è bene non andare troppo oltre, perché certe cose potrebbero minare la psiche. E torniamo al discorso della cartomanzia che se abusata non ti risolve il problema ma ne crea un altro. Infatti il mio lavoro è proprio quello di liberare le persone dalle carte. Non vorrei più rivederle. Un conto è avere un momento 'no', in cui chiediamo aiuto al cielo, a Dio… Tutti ci siamo passati. Quindi ci sta che in questo rivolgersi a qualcuno, si finisca anche da un cartomante. Però non ha più senso farlo tutti i giorni”.  

Beh, se uno prega Dio, è consapevole a chi si rivolge, ma se interroga le carte, a chi sta domandando?
“Per come le leggo io, si interroga se stessi. Altri dicono che si vanno a muovere delle entità. Infatti c’è questa superstizione o questo rito per cui devi pagare le carte perché paghi le energie. Poi devi avere i 4 simboli dell’aria, del fuoco, del vento e dell’acqua. Devi ingraziarti queste energie. In realtà tu muovi le energie di te stesso e del mondo circostante. Tutto è Uno. Le energie del Mondo e le tue sono la stessa cosa. L’Io e l’Altro sono identici, detto in termini altamente esoterici. Alla fine interroghi te stesso, il tuo cuore. Perché la risposta che cerchi in realtà è già nel tuo cuore. Quante volte sapevamo che una storia sarebbe andata male ma ci siamo ‘incaponiti’ lo stesso. Quindi le carte ti dicono quello che tu forse non hai il coraggio di pensare. Il miglior servizio che le carte possono fare è ridarti a te stesso. E non è un caso che molti le negano, quando dicono la verità. Perché non la vogliono vedere. Poi bisognerebbe ricordare che nulla è per sempre. Tant’è vero che in Oriente si usano molto i ching per la divinazione, ovvero le carte del cambiamento, del mutamento”.

Certo, vista così, la figura del cartomante appare alquanto diversa dallo stereotipo comune...
“Beh, serve anche sincerità. Chi fa questo per mestiere, innanzitutto si sobbarca un gran peso, dovendo ascoltare di continuo i problemi delle persone. Ciò non è salutare per la cartomante stessa. Lavori con le emozioni altrui, si può verificare una sorta di transfert, tipo quello tra paziente e psicologo. Occorre essere molto ‘centrati’. Infatti molti non leggono le carte se non si sentono”.  

Ha parlato di cartomante al femminile. Spesso, quando si pensa a questa figura, la si immagina così: conosce anche degli uomini che esercitano queste pratiche?
“Assolutamente sì. Molti professionisti, avvocati, psicologi, psicanalisti, medici. E molti massoni, anche se tendono ad occultarlo”.  

C’è differenza tra i sessi?
“Mah, a volte preferisco l’uomo perché è più razionale. Guarda più i fatti. La donna è più emotiva. Però è più percettiva. I gay devo dire che uniscono bene le due sensibilità e sono molto bravi”.

Non teme che qualche collega possa un tantino ‘infuriarsi’ per quanto ha dichiarato finora?
“Penso che sarebbe una cosa positiva alzare un dibattito sull’argomento”. 

A cosa si deve la parola ‘Luce’ nel suo nome d’arte?
“Luce sta a indicare che mi colloco dalla parte opposta rispetto all’occulto. La luce rischiara, porta chiarezza. ‘La verità è davanti agli occhi’, ho scritto proprio questo sulla mia pagina Facebook”.

Perché ha deciso di fare la cartomante, anche se per lei è solo un hobby e non un lavoro?
“Tutto è iniziato per un litigio d’amore, tanto tempo fa…”.

Ecco, ci risiamo: tutto torna sempre lì, allora. Chissà cosa le hanno previsto le carte in quella occasione. E, soprattutto, se hanno avuto ragione. Comunque, ancora non ha risposto alla prima domanda: ma lei che cartomante è?
“Spero di essere quella di un nuovo quarto tipo: quella della liberazione dalle carte”.  

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Chi è Madame Veronikque Luce
Cartomante da sei anni. Vive e ‘opera’ a Roma. Ha alle spalle studi che hanno a che fare con la filosofia, l’esoterismo, la storia delle religioni. In famiglia nessuno si è mai dedicato alla cartomanzia ma, per sua stessa ammissione, spesso le chiedono un consulto. Dice di prestare molta attenzione alla verità, perché l’essere umano da quando è comparso sulla terra sa benissimo quale sia. “La famosa parola perduta, che l’uomo stesso ha occultato. Ecco la differenza tra occultismo ed esoterismo”. Crede nelle potenzialità di ciascuno, è riluttante di fronte all’ego del cartomante. Infine, è convinta che il cuore venga prima del cervello, “Come anche recenti studi stanno dimostrando: si forma prima il cuore del cervello e questo un significato lo dovrà pure avere”. Ha anche una pagina Facebook (https://www.facebook.com/veronikque.luce?fref=ts) per consulti a distanza, ma in alternativa potete scriverle via mail a madame.veronikque@gmail.com.  

 

Il nostro test
Occhio Renzi, perché una donna in primavera…

Ci siamo divertiti a chiedere a Mme Veronikque una previsione sulla durata dell’attuale governo Renzi. Le carte hanno mostrato inequivocabilmente dei problemi verso la primavera. La figura di una donna incombe minacciosa sulla 'durata' del Premier. E chi sarà mai quella donna? “Potrebbe essere l’Europa”, dice Veronikque. La Merkel, forse? O perché no un  ministro donna. La stessa ‘Lady Pesc’, la Mogherini, magari, che prima è stata ministro degli Esteri e ora svolge l’analogo ruolo nell’ambito dell’Unione. E sarà crisi o addirittura caduta?  Quante domande. Non resta che attendere marzo-aprile per vedere se le carte hanno detto il vero.  


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
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