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28 Marzo 2024

Yarn bombing: l'hobby delle nonne, diventato arte urbana, che ha conquistato il mondo

di Francesca Buffo
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Yarn bombing: l'hobby delle nonne, diventato arte urbana, che ha conquistato il mondo

Magda Sayeg, fondatrice del collettivo Knitta Please, ricopre dal 2005 porzioni di città con colorati lavori a maglia. Una 'moda' che in pochi anni ha coinvolto le appassionate di maglia e uncinetto in tutto il mondo, trasformandosi in movimento artistico.

Di solito gli artisti che praticano lo yarn bombing montano i tessuti su pali della luce, cartelli stradali, statue, panchine e tronchi di albero, paletti. Il gruppo con cui collabora la capostipite è Knitta, in Olanda è attivo il Knittedlandscape, a Londra il Knit the City. In Italia il primo movimento nato è Knittami, si propone di colorare la città con filati, ferri e uncinetti!
Una forma d’arte ecosostenibile e che permette di riacquisire vecchie competenze e renderle fruibili a tutti. I materiali utilizzati deperiscono facilmente sotto le aggressioni atmosferiche. Inoltre hanno un tempo ridotto di installazione, e devono essere sempre removibili.
Lo yarn bombing, letteralmente il bombardamento tessile, si è così imposto come un tipo di street art che abbellisce le metropoli e fa gioire i passanti. Ponti, blaustre, file d'alberi, panchine, cabine del telefono: le applicazioni sono diversissime e di grande effetto. Come l'autobus Routemaster di Londra avvolto da un maglione realizzato con filati di colore cangianti, nella foto che apre l'articolo.

Un_Ponte_di_Lana.jpgMagda_Sayeg_Yarn_Bombing_Knitted_Grafitti.jpg

cabina_yarnbombing.jpg albero__yarnbombing.jpg

 

 

 

 

panchine_yarn_bombing.jpg


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