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27 Aprile 2024

In volo con la regina dei cieli

di Cinzia Salluzzo Rovituso
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In volo con la regina dei cieli

Ha fatto scalpore nelle scorse settimane, con oltre un milione di clic, questo filmato diffuso su internet nel quale si mostra il volo di un’aquila dal punto di vista di un’aquila.

Il video è stato realizzato con una videocamera GoPro assicurata al corpo del rapace, ed è stato girato nello scenario del Mar de Glace sulle Alpi francesi, non lontano da Chamonix. Una spettacolare e lunghissima planata con questo grande predatore capace di volteggiare nell’aria senza battere le ali con una apertura alare di 2 metri e quaranta. L’aquila possiede una vista  dieci volte superiore a quella dell’uomo, grazie a una retina fittamente innervata di terminazioni sensorie che garantisce un’ottima percezione visiva, ed è capace di raggiungere i 300 km in picchiata per catturare una preda. Il cielo italiano  ne è divenuto il regno con 600 esemplari stanziali che vivono tra le Alpi e gli Appenini e tra la Sicilia e la Sardegna, questi dati sono una sorpresa rispetto alle previsioni degli anni 70 che ne temevano l’estinzione.
Molti sono i significati simbolici legati all’Aquila da sempre considerata in tutte le culture un simbolo celeste e solare alla stregua degli angeli e degli esseri spirituali superiori. In alcune culture viene paragonata allo stesso sole e messa in collegamento con la quercia. Un simbolo capace di ‘donare’ saggezza , coraggio e forza. Nella mitologia greca e latina l’Aquila è l’uccello sacro a Giove ed è spesso identificata con lo stesso Re degli de,i, non a caso abbondano a livello sia architettonico che iconografico molte immagini che la raffigurano soprattutto in epoca romana.Nelle tradizioni piú antiche è presente sia nella cultura degli Indiani d’America sia in quella dell’antico Egitto quale animale sacro usato per rituali e cerimonie (la sua piuma era ritenuta simbolo di potere e conoscenza collegato alla Natura e ai cicli lunari).
In Italia la concentrazione maggiore di esemplari è in Valle d’Aosta, nel cuore del Gran Paradiso, nella Valsavaranche. Il suo habitat ideale è la montagna impervia con presenza di pareti adatte alla nidificazione: lì le coppie di aquile costruiscono la loro “casa”  per viverci  inseparabili sino alla morte. L’accoppiamento avviene a terra mentre le uova vengono deposte in un nido, appositamente costruito, incastrato fra le rocce della montagna. L’aquilotto appena è in grado di volare viene allontanato dal nido; diventerà nomade e percorrerà svariati chilometri sino a quando non potrà accoppiarsi alla sua anima gemella con la quale costruirà un nuovo nido.
Affascinante la “danza del cielo” il volo del rituale di accoppiamento: si tratta di evoluzioni spettacolari nelle quali la femmina spesso esegue un volo rovesciato e giri della morte. Osservare il volo dell’aquila, comunque, è uno spettacolo perché mentre si libra in cielo, solleva le ali spingendole in avanti; l’aquila d’oro (soprannome nato dal caratteristico colore castano dorato della sua testa ) nonostante la notevole mole si muove con estrema agilità.
Ha un rostro imponente, artigli acuminati e ali scattanti, caratteristiche che gli consentono di volare sui lidi più alti.Per chi vuole vivere questa emozione basta cercare in rete fra le numerose escursioni di birdwatching organizzate nelle zone di montagna con guida escursionistica. Un’ottima occasione per fare trekking in mezzo alla natura e godersi magnifici panorami e, con un po’ di fortuna, avvistare i nidi delle aquile.


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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