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19 Aprile 2024

Il caso Delta in Parlamento

di Beatrice Marconi
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Dopo mesi di indagini il caso Delta è arrivato in Parlamento tramite l’interrogazione che il senatore Lannutti – già presidente dell’associazione dei consumatori Adusbef – dell’Italia dei Valori ha presentato in aula ai ministri dell’Economia e del Lavoro nei giorni scorsi, per il licenziamento della dirigente di E-Stat (società commissariata del Gruppo), Marina Angelini, malata di cancro. L’obiettivo era quello di sollevare la questione, non solo del licenziamento che così emotivamente può sembrare una tragica ingiustizia, ma soprattutto del ruolo svolto fino a oggi dai tre commissari straordinari nominati dalla Banca d’Italia nel 2009 che non sono riusciti, probabilmente, a svolgere il loro compito di salvaguardare la continuità aziendale e i posti di lavoro. Il caso della Angelini è certamente drammatico, anche se probabilmente è solo l’ennesimo di tanti altri che si sono susseguiti in questi ultimi mesi per i dipendenti delle società del Gruppo Delta. È necessario ricordare alcuni elementi che sembrano indispensabili per chiarire quest'ultima vicenda – cui in realtà ne è seguita un’altra nelle ore scorse – tanto sconcertante. La dirigente di E-stat è stata licenziata perché già inserita nel gruppo dei dirigenti – e non impiegati – in esubero diversi mesi fa, quando i tre commissari hanno dovuto pianificare una nuova e delicata riorganizzazione delle risorse, alla luce della difficile situazione aziendale, che sta comportando da circa due anni, il blocco totale delle attività aziendali condotte fino al commissariamento. La decisione era stata presa dagli amministratori dunque, mesi prima che la dirigente mettesse a conoscenza l’azienda della sua malattia. La notifica della decisione assunta nei mesi estivi è però giunta alla diretta interessata lo stesso giorno in cui la Angelini comunicava all’azienda di doversi assentare dal luogo di lavoro per sottoporsi ad un intervento necessario per il tumore diagnosticato. Il ricorso della dirigente è stato immediato, così come il propagandarsi della notizia, i giornali locali hanno pubblicato la foto della malata sdraiata in un letto di ospedale con la flebo in secondo piano e la lettera di licenziamento sul cuscino. L’effetto è emotivamente immediato, la domanda che però in molti si sono posti è la seguente: i tre commissari straordinari possono essere stati così sciocchi che, già in una situazione di estrema crisi, abbiamo agito in questa maniera volontariamente, consapevoli del rischio di incorrere in una vertenza dalla portata sensazionale? La vicenda del licenziamento della Angelini però è solo una delle tante notizie ‘particolari’ che giungono dagli uffici del Gruppo Delta. Il 4 febbraio i sindacati, i commissari e probabilmente le rappresentanze del gruppo Intesa San Paolo, futura acquirente delle società del Gruppo SediciBanca e Bentos assicurazione, si sono riuniti per stipulare l’ennesimo accordo sul futuro dei dipendenti. Se già agli inizi dell’autunno, a seguito della mancata presentazione da parte dei commissari straordinari al Tribunale di Bologna dell’omologa del piano di ristrutturazione del debito, l’acquirente Intesa aveva rinunciato all’accordo antecedentemente sottoscritto che prevedeva l’acquisizione della banca e dell’assicurazione e di tutti i suoi dipendenti, costringendo i commissari a riprendere in mano il vecchio piano di esuberi concordato con i sindacati tra marzo e aprile del 2010 e dunque a licenziare gran parte dei dipendenti delle due società in questione; dalla riunione della settimana scorsa è uscito fuori un annuncio decisamente preoccupante. I sindacati non hanno ancora – in queste ultime ore – rilasciato un comunicato ufficiale, ci rifacciamo pertanto alla mail che è girata in via informale tra i dipendenti di SediciBanca. I punti discussi venerdì 4 febbraio sono i seguenti: l’impegno da parte di Intesa, formalizzato il 23 dicembre 2010 e strettamente connesso all’accordo di ristrutturazione del debito, di assumere 200 persone già confluite nel fondo emergenziale – stanziato dal Ministero nel mese di aprile del 2010, che prevede come per la cassa integrazione, il mantenimento di parte dello stipendio per periodo massimo di due anni – compresi i dipendenti di SediciBanca e Bentos assicurazioni già licenziati e confluiti nel fondo nei mesi scorsi. Inoltre sembrerebbe che la procedura sulla ristrutturazione dei debito stia, lentamente, procedendo e la bozza dell’accordo stia giungendo al vaglio dei Consigli di amministrazione delle ottantanove banche creditrici di Delta, che dovranno accettare il piano, prima che questo possa essere presentato al Tribunale di Bologna per la relativa omologa. Omologa che appare necessaria perché Intesa compia il passo già peraltro formalizzato di assumere gli impegni sottoscritti di assunzione dei dipendenti della banca e dell’assicurazione. Omologa che però sembra destinata a procedere ancora più lentamente, causando la probabile richiesta da parte di commissari di un’ulteriore proroga – già avvenuta per SediciBanca – alla Banca d’Italia. Infine una buona notizia, Eunice sim, società di intermediazione mobiliare del Gruppo Delta, verrà ceduta ad Arianna sim appena giungeranno le necessarie autorizzazioni. Morale del comunicato informale dei sindacati: tutti i dipendenti di SediciBanca e di Bentos assicurazione, anche coloro che ancora hanno conservato il proprio posto di lavoro, confluiranno nel fondo emergenziale per essere successivamente ripescati dal Intesa quando l’omologa sarà stata approvata dal Tribunale. Cosa può significare ai fini pratici questo passaggio? Sicuramente la perdita di parte dei propri privilegi acquisiti con gli anni, come l’anzianità lavorativa e il contributo ad personam, ma c’è forse anche il rischio che l’iter si interrompa nuovamente così come è già successo tra settembre e ottobre, quando dopo aver sottoposto la maggior parte dei dipendenti della banca ai necessari colloqui per il riposizionamento all’interno della nuova realtà aziendale acquirente, Intesa San Paolo ha rinunciato all’accordo e provocato il licenziamento di parte del personale già da lei stessa esaminato. Se il tempo è denaro, allora gli attori protagonisti di questa vicenda farebbero bene ad accelerare i tempi di questo melodramma che sta durando ormai da quasi due anni.


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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