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25 Aprile 2024

Anche la vita dei palestinesi conta

di Stefania Catallo
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Anche la vita dei palestinesi conta

Manifestazioni a Roma e in 18 città italiane contro le annessioni coatte da parte dello Stato d’Israele: un disegno geopolitico funzionale, soprattutto, agli interessi elettorali di Benjamin Netanyahu

Nonostante il caldo opprimente, la manifestazione di sabato 27 giugno, organizzata a Roma in piazza del Campidoglio in contemporanea con altre 18 città italiane e indetta contro l'annessione dei territori palestinesi occupati dallo Stato di Israele, è stata molto sentita e partecipata. Tantissime persone, attivisti politici e gente comune, hanno preso parte alla protesta pacifica, che prendendo spunto dalla vicenda di George Floyd negli Stati Uniti, soffocato dalla Polizia durante un controllo, hanno coniato lo slogan: “Anche la vita dei Palestinesi conta”. Infatti, come puntualmente segnalato da una nota del Partito comunista italiano, nei giorni scorsi, un giovane palestinese autistico di Gerusalemme Est, Eyad Al Hallaq, è stato brutalmente assassinato dalla Polizia israeliana con sette colpi di pistola, alcuni sparati quando era già a terra, senza che la notizia venisse ripresa dalla stampa. La disattenzione degli organi di informazione riguarda, inoltre, anche le demolizioni coatte delle case, gli Pro_Pal_2.jpgarresti, la repressione e, non da ultimo, le difficoltà legate al Covid 19, che si sommano a quelle già presenti in Palestina. Il primo luglio, il governo israeliano ha presentato al parlamento la legge per l'annessione delle terre palestinesi, in modo che possa compiersi il progetto della ‘Grande Israele’, ideato da Netanyahu, che con questa mossa solleverebbe il presidente Usa, Donald Trump, dalla responsabilità di dare sostegno all'attuale politica israeliana e ne faciliterebbe i prossimi risultati elettorali. Nonostante l'opposizione delle Nazioni Unite, dell'Unione europea e della Lega Araba, continuano le violazioni dei diritti umani verso i palestinesi che gli attivisti presenti alle numerose manifestazioni in tutta Italia considerano inaccettabili, soprattutto in virtù della poca informazione in merito. Queste le richieste inoltrate durante la protesta:
impedire a Israele l'annessione dei Territori palestinesi;
chiedere l’invio di una forza Onu di interposizione, che si faccia carico anche della difesa dei cittadini palestinesi dagli attacchi dei soldati israeliani;
il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'Onu;
la convocazione di una Conferenza internazionale per la Pace in Medio Oriente sotto l'egida dell’Onu, con la partecipazione di tutte le parti interessate, sulla base delle varie risoluzioni delle Nazioni Unite per il rispetto della legalità internazionale, a partire dalla Convenzione di Ginevra. Per la cronaca, dobbiamo segnalare che, durante la manifestazione di Roma, si sono verificate accese contestazioni, da parte di alcuni partecipanti, nei confronti dell'intervento di Massimo D'Alema, mentre sul palco si sono susseguiti i contributi di Yousef Salman, presidente della Comunità palestinese di Roma e del Lazio, di Moni Ovadia, Maurizio Acerbo, Stefano Fassina e altri. Era presente anche l'Anpi, con un intervento a favore della questione palestinese da parte del presidente provinciale, Fabrizio De Sanctis.

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