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Così le comunità del mondo arabo in Italia commentano la recente visita del pontefice negli Emirati Arabi Uniti: “#UrgeSvoltaMusulmana per scrivere una pagina storica, perché siamo figli di un unico Dio”
Le comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), la Confederazione internazionale laica interreligiosa (Cili-italia) e il Movimento internazionale ‘Uniti per Unire’, con tutte le relative associazioni e comunità aderenti, manifestano il proprio apprezzamento per la visita storica, coraggiosa, tempestiva e piena di messaggi di dialogo e di speranza di Papa Francesco, in occasione dell'incontro della fraternità umana, tenutosi in questi giorni ad Abu Dhabi."Siamo orgogliosi e molto soddisfatti di assistere, ancora una volta, ai gesti storici, forti e coraggiosi di Papa Francesco”, commenta Foad Aodi, fondatore delle Co-mai, sulla visita del pontefice negli Emirati Arabi Uniti, confermando come "Papa Francesco, oltre a essere promotore di pace e di dialogo interreligioso a livello internazionale, sia anche l'uomo che sta abbattendo i muri della paura, della diffidenza e dei pregiudizi, ancora difficili da combattere, perché stanno diventando fenomeni cronici, strumentalizzati quasi tutti i giorni dal punto di vista politico, che creano inevitabilmente forti disagi sociali. Si penalizza così la proficua convivenza, il dialogo, la conoscenza interculturale ed interreligiosa. Noi siamo vicini a Papa Francesco nella sua missione intrapresa, sin dal primo giorno, in favore del riformismo e della modernizzazione delle religioni nel rispetto di tutti, sia dei conservatori, sia i laici”, prosegue Aodi,“dunque auspico che questa visita possa rafforzare il legame tra musulmani e cristiani, tutelando i diritti dei cristiani che lavorano e risiedono da anni negli Emirati Arabi Uniti, per arrivare finalmente a un processo di reciproco rispetto religioso in tutti in nostri Paesi, arabi, musulmani e occidentali, compresa l'Italia”.Aodi, infine, si appella al mondo arabo musulmano affinché “si unisca e archivi le divisioni, sia politiche quanto religiose, che non aiutano nessuno. Bisogna prendere esempio dalla missione di Papa Francesco, per costruire una ‘svolta musulmana’ in favore dell'unità e del riformismo della religione musulmana, per combattere senza ambiguità chi utilizza l'Islam per interessi propri o per scopi politici da chi, addirittura, persegue scopri eversivi e terroristici solo per scatenare una guerra alle religioni e alla civiltà”.
incontro della fraternità umana, tenutosi in questi giorni ad Abu Dhabi. "Siamo orgogliosi e molto soddisfatti di assistere, ancora una volta, ai gesti storici, forti e coraggiosi di Papa Francesco”, commenta Foad Aodi, fondatore delle Co-mai, sulla visita del pontefice negli Emirati Arabi Uniti, confermando come "Papa Francesco, oltre a essere promotore di pace e di dialogo interreligioso a livello internazionale, sia anche l'uomo che sta abbattendo i muri della paura, della diffidenza e dei pregiudizi, ancora difficili da combattere, perché stanno diventando fenomeni cronici, strumentalizzati quasi tutti i giorni dal punto di vista politico, che creano inevitabilmente forti disagi sociali. Si penalizza così la proficua convivenza, il dialogo, la conoscenza interculturale ed interreligiosa. Noi siamo vicini a Papa Francesco nella sua missione intrapresa, sin dal primo giorno, in favore del riformismo e della modernizzazione delle religioni nel rispetto di tutti, sia dei conservatori, sia i laici”, prosegue Aodi, “dunque auspico che questa visita possa rafforzare il legame tra musulmani e cristiani, tutelando i diritti dei cristiani che lavorano e risiedono da anni negli Emirati Arabi Uniti, per arrivare finalmente a un processo di reciproco rispetto religioso in tutti in nostri Paesi, arabi, musulmani e occidentali, compresa l'Italia”. Aodi, infine, si appella al mondo arabo musulmano affinché “si unisca e archivi le divisioni, sia politiche quanto religiose, che non aiutano nessuno. Bisogna prendere esempio dalla missione di Papa Francesco, per costruire una ‘svolta musulmana’ in favore dell'unità e del riformismo della religione musulmana, per combattere senza ambiguità chi utilizza l'Islam per interessi propri o per scopi politici da chi, addirittura, persegue scopri eversivi e terroristici solo per scatenare una guerra alle religioni e alla civiltà”.