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23 Aprile 2024

Nano e biotecnologie: da qui riparte la competitività Ue

di Serge Rombi - Business Planet, Euronews
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Nano e biotecnologie: da qui riparte la competitività Ue

BELGIO - Spetta alle tecnologie chiave abilitanti come le nanotecnologie o le biotecnologie industriali, rilanciare l'industria europea. Ma per farlo si deve essere capaci di tradurre le conoscenze in prodotti competitivi da lanciare sui mercati, esattamente ciò che ha fatto una piccola e media impresa di Ghent.

Cellulari, cosmetici e molti altri prodotti messi sul mercato condividono molto spesso alcuni elementi. Si tratta di quelle che l'Unione europea ha definito tecnologie chiave abilitanti. Si tratta di nano e biotecnologie, ma anche di fotonica e nanoelettronica. A Ghent, ad esempio, esiste un'impresa - LA Eco Treasures - specializzata nell'estrazione di prodotti naturali e nella produzione di olii per l'industria cosmetica. 
"Un cliente mi ha chiesto di sviluppare un tipo di estrazione doppia, un processo nuovo" - ci spiega Kris Schatteman, a capo di Eco Treasures - "Ma per essere certo di riuscire nel compito, per il quale era necessario un investimento da un milione di euro, si doveva procedere a un test su scala semi industriale". Un processo reso possibile grazie al ricorso a un'impianto pilota in possesso dei macchinari necessari per il test. I cui risultati sono stati importanti per le scelte future dell'azienda di Ghent. "Stiamo per firmare un contratto per diverse centinaia di migliaia di euro. Questo significa raddoppiare, triplicare il nostro giro d'affari, così come l'assunzione di sette nuovi collaboratori ". 
Il mercato mondiale delle tecnologie abilitanti ammontava a 646 miliardi di euro nel 2008. Per il 2015 è previsto che arrivi a toccare una quota superiore a 1000 miliardi di euro. 
Per poter testare il nuovo processo di cui aveva bisogno la Eco Treasures si è rivolta a un impianto pilota specializzato in prodotti originati da fonti rinnovabili, la Bio Base Europe Pilot. Dal 2010 almeno 100 imprenditori, provenienti da ogni parte d'Europa si sono rivolti qui. 
"Abbiamo clienti che vengono e ci dicono: abbiamo un problema. Dobbiamo produrre due tonnellate di prodotto. Qui è possibile farlo, mentre in un laboratorio no" - spiega Wim Soetaert, manager di Bio Base Europe Pilot Plant. 
L'impianto pilota è stato reso possibile grazie ai fondi europei e al cofinanziamento della regione delle Fiandre, del Belgio e dei Paesi bassi. 
Si tratta di una piattaforma flessibile e totalmente indipendente dai grandi gruppi industriali. Un concetto unico che risponde a una vera domanda da parte delle piccole e medie imprese europee. Racconta ancora Wim Soetaert, manager di Bio Base Europe Pilot Plant:
"Se siete una piccola e media impresa e avete bisogno di sviluppare un processo a livello industriale" - racconta ancora Wim Soetaert - "o procedete verso la costruzione della vostra struttura industriale (scelta che vi costerà molto tempo e denaro) oppure potete rivolgervi a noi. L'aiuto sarà rapido e si risparmieranno molti soldi"
Per Kris Schatteman di Eco Treasures le chiavi del successo sono "disporre di una rete di specialisti e di strumentazioni adeguati. Prima di lanciarsi in un'avventura ,fare sempre delle simulazioni su scala industriale. Meglio mantenere sempre i piedi per terra".


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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