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25 Aprile 2024

Donne in carriera: l'esempio di Sabrina

di Domenico Letizia
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Donne in carriera: l'esempio di Sabrina

Riscrivere le logiche economiche e politiche con l’esempio dell’impresa al femminile

Le donne possono riscrivere le logiche economiche e politiche della nostra attualità. La nascita di imprese femminili mostra, infatti, segnali di ripresa, ma la pandemia continua a pesare sulla voglia di mettersi in proprio delle donne. La difficile congiuntura sta portando a scelte aziendali più consapevoli e meditate, che potrebbero in parte essere legata anche alla crescente presenza femminile nelle funzioni di guida delle imprese, con 93 mila donne amministratrici in più rispetto a dieci anni fa. Come mostrano i dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, le iscrizioni di nuove attività femminili nei primi nove mesi del 2021 sono state più numerose di quelle registrate nello stesso periodo del 2020. Malgrado l’incremento, il peso delle nuove imprese femminili sul totale delle iscrizioni si è tuttavia ridotto di quasi due punti percentuali, passando dal 27.1% di due anni fa, al 25.4% del settembre scorso. Quello delle donne imprenditrici è un mondo particolarmente complesso, poiché devono continuamente confrontarsi con politiche istituzionali non adatte e inefficaci, sia per il ruolo dell’impresa, sia per quello delle donne. La politica influenza la vita di un’impresa al femminile in vari modi. Attraverso il potere esecutivo, il governo fissa gli indirizzi per gli operatori economici tramite le imposte, le agevolazioni e gli incentivi, che spesso hanno una visione caratterizzata al maschile, ignorando le posizioni e le richieste delle donne manager e imprenditrici.  
Le decisioni della poSabrina_interview.jpglitica determinano indirettamente il comportamento delle imprese. Dal punto di vista dell’impresa al femminile, la politica è una variabile esogena. Inoltre, molto spesso le differenze di genere nascono tra le mura domestiche, dove la responsabilità di alcuni compiti ricade esclusivamente sulla donna, che quando è impegnata in una carriera imprenditoriale molto dinamica risulta doppiamente svantaggiata. Per molte famiglie, tutto questo sembra essere normale, ma ciò mette la donna in una condizione di inferiorità e di pressione, in cui risulta difficile creare una conciliazione positiva tra ambiente domestico e lavorativo. Ancora oggi, il 51% degli italiani ritiene giusto che il ruolo primario della donna debba essere quello di occuparsi della cura della casa e dei figli. Già di per sé, il dato è molto negativo, ma lo è ancora di più se si considera che il 43% di queste persone sia di sesso femminile e, di fatto, sostenga questo modello culturale penalizzante. Riuscire a generare un cambiamento antropologico, politico, culturale ed economico può avvenire solo a partire dalle donne stesse. E la storia di alcune grandi innovatrici italiane può aiutare a comprendere la necessità di riforme e trasformazioni, per mutare il nostro sistema economico e sociale. Il racconto della propria vita, cioè la testimonianza di ciò che si è fatto, rappresenta un bene non solo per se stesse, ma per tutto il Paese. La storia dell’imprenditrice Sabrina Zuccalà, che ha realizzato il suo sogno di imprenditrice e cittadina del mondo, può risultare davvero importante: un punto di riferimento per le donne imprenditrici e per la classe politica, che può farsi portatrice delle idee e proposte dell’imprenditrice che tanto successo sta scatenando con l’innovazione e la ricerca scientifica. D’altronde, la storia dell’innovatrice, visionaria e lungimirante imprenditrice è stata premiata nel corso della V edizione del Galà delle Eccellenze italiane. Dopo tanti anni, vissuti nel mondo dello sport, Sabrina Zuccalà è stata manager di una società importante per circa un decennio. Oggi, la Zuccalà fa impresa nel campo delle nanotecnologie: un nuovo approccio basato sulla conoscenza delle proprietà della materia su scala, appunto, nanometrica, cioè atomica e molecolare. Insomma, Sabrina Zuccalà è divenuta la portavoce delle donne impegnate nell’esercizio quotidiano dell’amministrazione di imprese innovative e di nuovi valori che vogliono il 'gentilsesso' al centro di scelte politiche consapevoli, adatte alla nostra attualità, che vede la donna ‘superattiva’ su moltissimi fronti sociali, culturali ed economici.

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