La band vincitrice del LazioSound nella categoria ‘Songwriting Heroes’ è uscita il 21 marzo scorso con il singolo, prodotto da Marta Venturini
Dopo l'esperienza vittoriosa al LazioSound, il gruppo dei ‘biVio’, composto da Natalia Bacalov (voce e al violoncello), Martin Sevrin (voce e chitarra), Homero Prodan (voce e basso) e da Jacopo Corbari (batteria), regalano al pubblico un nuovo inedito, ‘Cadere più in alto’, prodotto da Marta Venturini. Un brano che gioca sullo scontro ossimorico di significati e atmosfere. Un esempio calzante della musica particolare che questa band, formatasi fra Roma e Parigi, produce e propone.
Natalia, Martin, Homero e Jacopo, come descrivereste l'esperienza vissuta a LazioSound?
Natalia Bacalov: “E’ stata una bellissima esperienza, che consigliamo a tutti i gruppi e solisti desiderosi di mettersi in gioco e di condividere la propria musica”.
Martin Sevrin: “Secondo me, è stata anche un’occasione per conoscere altri musicisti e professionisti del settore”.
Jacopo Corbari: “Confermo: il campus estivo al Castello di Santa Severa è stato ricco di sorprese e di incontri, oltre che una bella immersione nelle dinamiche della musica odierna e nella comprensione dei suoi meccanismi”.
Homero Prodan: “E’ stata una gioia immensa ricevere il premio della categoria ‘Songwriting heroes’. Per non parlare dell’occasione di esibirci sul palco di Parco Shuster prima del concerto di Max Gazzè e aprire il live di Margherita Vicario al Castello di Santa Severa. Questo risultato ci ha portati a suonare anche al Mei di Faenza, al Reset Festival di Torino e, in particolare, allo Sziget Festival di Budapest, che ricordiamo con grande entusiasmo”.
Le vostre diverse provenienze geografiche formano una mescolanza culturale molto interessante: chi apporta cosa, secondo voi, alla vostra musica?
Natalia Bacalov: “Questo mix culturale è di certo la nostra prima forza come gruppo”.
Homero Prodan: “Secondo me, apporta molto la diversità delle lingue impiegate per la scrittura dei testi e, allo stesso tempo, un orecchio esterno sulle potenzialità di ogni lingua al servizio della musica”.
Martin Sevrin: “C’è da dire che, al di là delle diverse provenienze, condividiamo tutti lo stesso linguaggio, che è quello delle canzoni con un richiamo particolare al rock britannico/americano”.
Jacopo Corbari: “A questa base, però, si aggiungono altre influenze personali, che ognuno porta al progetto dal proprio percorso, come il folk, la new wave, il reggae, il trip hop, la musica classica e diverse forme della musica elettronica”.
Quale lingua, nelle vostre canzoni, esprime meglio il vostro sentire: l’inglese, il francese o l’italiano?
Jacopo Corbari: “Essendo appunto un gruppo multiculturale, non c’è un linguaggio che preferiamo in particolare. Anzi, ci piace molto mescolare”.
Homero Prodan: “E’ sempre difficile cantare nella propria lingua: non ci sono filtri e non c’è modo di nascondersi dietro a un senso approssimativo, che appartiene ad un linguaggio distante dal nostro vissuto”.
Natalia Bacalov: “E’ anche una bella sfida cantare nella lingua del Paese in cui viviamo, così da lanciare dei messaggi chiaramente recepibili”.
Martin Sevrin: “Secondo me, in questo momento è sicuramente l’italiano la lingua che meglio esprime il nostro desiderio di essere autentici e di comunicare un messaggio diretto con il pubblico: arriveranno presto altre canzoni, ne sono certo”.
Parliamo del vostro brano, ‘Cadere più in alto’, che voi stessi avete definito un ossimoro: lo è solo a livello semantico, oppure anche come accostamenti sonori?
Martin Sevrin: “Sintetizzando molto, abbiamo provato a rappresentare il paradosso del titolo e del testo anche nella musica”.
Natalia Bacalov: “Infatti, nel brano troviamo una certa contrapposizione tra un’atmosfera sognante/lirica e i suoni elettronici che trasmettono una certa pesantezza”.
Homero Prodan: “Il tappeto sonoro creato dai bassi crolla sotto ai nostri piedi, mentre veniamo trascinati dalle voci angeliche verso le vette del cielo”.
QUI SOPRA DA SINISTRA: MARTIN SEVRIN, HOMERO PRODAN E NATALIA BACALOV, IN ARTE I 'BIVIO'
AL CENTRO: UNO SCATTO CON LA CANTANTE E VIOLONCELLISTA IN PRIMO PIANO
IN APERTURA: LA FOTO DELLA BAND DURANTE LA SERATA FINALE DEL LAZIOSOUND
LE FOTO UTILIZZATE NEL PRESENTE SERVIZIO SONO DI SIMONE PROIETTI MARCELLINI