Il Piccolo Coro dell’Antoniano ipnotizza Chengdu ai World Games, un evento organizzato dal Comitato internazionale olimpico che riunisce oltre 110 nazioni: perché quando si canta tutti assieme non esistono confini
C’era un’aria sospesa di emozione, giovedì 7 agosto scorso, al Tianfu International Conference Centre di Chengdu (Repubblica popolare cinese, ndr). Come un filo di luce partito da Bologna e arrivato fino in Cina, il Piccolo Coro dell’Antoniano ha portato la sua voce, limpida e corale, alla cerimonia di inaugurazione dei World Games: un evento organizzato dal Comitato internazionale olimpico che riunisce oltre 110 nazioni. L’invito non era frutto del caso. A volerli lì, nel cuore della festa, sono stati il Chengdu Media e la prefettura dello Sichuan, che hanno seguito e amato la lunga avventura di questi nostri piccoli ambasciatori di pace. Un viaggio iniziato nel 2015, che li ha condotti in sette tour, 52 concerti e innumerevoli sorrisi: dal Children’s Art Theatre al Shanghai Culture Square; dal maestoso Tian Qiao Performing Art Center di Pechino, fino al Jiangsu Center for the Performing Arts di Nanchino. Ovunque, il pubblico li ha accolti come si acc
oglie un vecchio amico tornato da lontano.
Quando la sfilata degli atleti è terminata e i giuramenti olimpici sono stati pronunciati, la scena si è trasformata in un coro planetario: 160 giovanissimi hanno intonato l’inno dei World Games, ‘Countless Wonders’ (‘Wàn Qiān’), in un intreccio di lingue, culture e speranze. Con il coro di Chengdu, il Niu Niu Choir, il coro Hydrangea, il One Voice Children’s Choir e il Piccolo Coro dell’Antoniano, la musica è diventata una carezza collettiva, capace di unire mondi lontani in un’unica melodia. Dietro quelle voci c’è una storia che affonda le sue radici nel 1954, quando Padre Ernesto Caroli fondò l’Antoniano a Bologna per servire chi aveva più bisogno e, allo stesso tempo, coltivare il talento dei più giovani. Negli anni, accanto alle mense francescane e ai progetti di sostegno, nacquero lo Zecchino d’oro (1959) e il Piccolo Coro (1963), oggi diretto da Sabrina Simoni e intitolato a Mariele Ventre. Il loro canto è musica, è solidarietà trasformata in note. Con le iniziative di 'Operazione Pane', oggi si sostengono venti mense in Italia, una in Siria, tre in Ucraina e una in Romania. Con lo stesso spirito, il Centro terapeutico di Bologna accompagna bambini con fragilità, offrendo loro percorsi di crescita e fiducia. A Chengdu, quelle voci hanno portato qualcosa che non si trova in nessun programma ufficiale: la capacità di far sentire il mondo un po’ più vicino, di ricordare che, quando si canta tutti assieme, non esistono confini.
zecchinodoro.org
