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26 Aprile 2024

Numero 36 Febbraio 2018

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Numero 36 Febbraio 2018

Cari amici lettori, ecco il nuovo numero di Periodico italiano magazine. Questo mese parliamo di: Giovani fino a quando? Una fotografia della società odierna con analisi, case history e interviste sul mondo dell'imprenditoria e delle proposte per un 'recupero' del mercato del lavoro. Negli approfondimenti: un articolo sugli investimenti on-line, che grazie a una nuova app consentono l'accesso a questa branca del mercato economico anche ai millennials. E poi l'intervista a Davide Dal Maso, giovane esperto del mondo digitale, salito in cattedra per spiegare in un 'tour' nelle scuole italiane i principi etici sui quali si dovrebbe basare la comunicazione in rete. Infine, recensioni, interviste ai personaggi della televisione, musica e libri. Buona lettura! 

Vi ricordiamo che abbiamo creato un indirizzo mail (posta@periodicoitalianomagazine.it) al quale potete indirizzare lettere, materiali e suggerimenti. 

STORIA DI COPERTINA
Inutile girarci intorno

A guardarsi bene attorno e ad ascoltare le lamente generali, la precarietà è la ‘spina nel fianco’ di moltissime persone. Le statistiche dicono che i più colpiti sono i giovani. Sì, ma lo dicono ormai da troppi anni, tanto che quei giovani stanno raggiungendo, o hanno addirittura già superato, il traguardo dei 40 anni. E forse, sarà anche vero che una ripresa economica è realmente in atto. Il lavoro resta, però, uno dei problemi più gravi nel nostro Paese, con ricadute devastanti per il prossimo futuro della nostra economia. Perché un precariato così massiccio, che attanaglia due generazioni e duraturo nel tempo (stiamo ‘ballando la rumba’ da più di 10 anni, di cui gli ultimi 3 durissimi) non si è visto neanche nell’immediato dopoguerra. Se anche arrivasse Mago Merlino e con una bacchetta magica riuscisse a creare all’istante lavoro per tutti (parliamo di quello vero: regolarmente contrattualizzato e retribuito con contributi versati) non potrebbe certo cancellare quel buco di versamenti nelle casse dell’Inps che, a fronte di una legge previdenziale che si basa sul sistema contributivo, è già palesemente un indicatore di condanna a una vecchiaia vissuta nell’indigenza per milioni di persone. E non basterà qualche immobile ereditato da nonni e genitori per modificare la situazione, perché con una proprietà immobiliare non si paga l’affitto, ma spese condominiali e di manutenzione si devono comunque affrontare. Certo, la gente continuerà a sopravvivere inventandosi mille lavori e nuovi modi di risparmio ‘forzoso’. Si metterà su famiglia ugualmente e continueranno a nascere bambini (anche se un po’ meno). Ma, per piacere, quando parlate di giovani e di soluzioni per lo sviluppo del mercato del lavoro, non continuate a ‘girarci intorno’. Perché il tempo non è statico. E a favore di quei giovani per i quali vengono declamati ‘fumosi’ progetti, nessuno si pone la domanda più semplice: giovani fino a quando? Pertanto, visto che nessuno se lo chiede, siamo noi a domandarvi: ma con chi ‘cavolo’ credete di parlare? 

 


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Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
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