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28 Marzo 2024

Italia 'maglia nera' nella conoscenza dell'inglese

di Carla De Leo - cdeleo@periodicoitalianomagazine.it
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In Europa, nessuna nazione è peggio dell’Italia per livello di competenza nella lingua di Shakespeare: questi i principali risultati dell’Ef-Epi, la più ricca ricerca sulla padronanza di questo idioma nel mondo

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Secondo una ricerca effettuata da Ef (Education First), l’organizzazione leader internazionale nel settore dei corsi di lingue all’estero, vacanze-studio o soggiorni linguistici, percorsi accademici e programmi di scambio culturale, l’Italia è l’ultimo Paese dell’Unione europea in materia di conoscenza della lingua inglese. Si tratta di una vera e propria ‘zavorra’ per la diffusione dei nostri prodotti all’estero, considerati assai competitivi sui mercati internazionali. Ma si tratta di una lacuna che deriva dal nostro sistema d’istruzione, che ancora oggi non prevede un’approfondita conoscenza delle lingue persino in alcuni corsi di laurea. L’impietoso rapporto sulla nostra condizione è stato presentato in anteprima nel corso di una conferenza che si è svolta a Londra, presso la Camera dei Comuni del parlamento britannico. La ricerca è disponibile sul sito ufficiale di Ef-Epi, al link: www.ef-italia.it/epi.

Italia superata dai cugini francesi e la situazione regionale
L’Italia è al 33esimo posto della classifica generale (su 80 Paesi), ma è l’ultima tra i Paesi Ue, superata quest’anno, anche se per pochi punti, dai cugini francesi. Analizzando l’apprendimento delle lingue a livello regionale, si continua ad evidenziare il profondo divario fra nord e sud della penisola. Le regioni con il miglior livello di competenza in lingua inglese sono: Friuli Venezia-Giulia; Lombardia; Liguria; Emilia-Romagna.
Puglia, Calabria, Sicilia e Basilicata, invece, presentano i livelli più bassi. La città dove si parla l’inglese migliore è Genova, seguita da Bologna e Milano.

I giovani e le donne
In Italia, i giovani e le donne parlano un inglese migliore rispetto agli adulti con più di 40 anni. I dati parlano chiaro: i ragazzi tra i 18-20 anni vantano un punteggio Ef-Epi di 60,13. Ben superiore, dunque, rispetto alla media mondiale dei loro coetanei, che si ferma al 55,26. Anche le donne continuano a eccellere più degli uomini. Un ulteriore motivo di vanto per il ‘gentil sesso’: la conoscenza dell’inglese delle donne italiane si attesta a ben un punto più in alto rispetto alla media femminile mondiale (54,93 vs 53,81).

L’inglese nel mondo diventa espressione di uguaglianza di genere
L’Europa è il continente con il livello d’inglese più alto: 8 Stati nella top 10, Olanda e Paesi scandinavi sono ai vertici mondiali.
L’Asia è al secondo posto, ma presenta ampie differenze fra le diverse nazioni del continente. I Paesi del Medio Oriente occupano le posizioni più basse.
Colombia, Guatemala e Panama hanno migliorato il loro livello di inglese, uscendo dal livello ‘Molto Basso’, ma ciò nonostante le competenze linguistiche dell’America Latina sono ancora al di sotto della media generale.
Dai dati si attesta come la conoscenza dell’inglese sia strettamente connessa all’economia, allo sviluppo sociale e all’innovazione di un Paese. Nazioni con alti livelli di conoscenza dell’inglese presentano una migliore qualità della vita, redditi medi più elevati e maggiori investimenti in ricerca e sviluppo. Nelle società dove la parità di genere è più forte, l’inglese viene parlato meglio: esiste, quindi, una forte correlazione tra la conoscenza dell’inglese e la percentuale di donne adulte impiegate in attività non agricole. Le donne presentano generalmente una padronanza dell’inglese superiore in virtù del loro migliore tasso di istruzione nella maggior parte dei Paesi analizzati. Rispetto agli uomini, infatti, frequentano più spesso la scuola superiore generica e l’università e meno gli istituti professionali.
L’Africa è il continente che presenta il maggiore divario di genere: le donne africane* hanno una competenza più alta rispetto agli uomini, con punteggi al di sopra della media globale. In altre regioni, invece, il ‘gap’ si sta colmando, come in America Latina e in Medio Oriente, dove uomini e donne presentano livelli simili di conoscenza.

La ricerca: oltre 1 milione di adulti, 80 Paesi analizzati
L’Ef-Epi 2017 ha analizzato i dati relativi a oltre un milione di adulti in 80 Paesi che hanno sostenuto l'Ef Standard English Test (Ef-Set), il primo test d'inglese standardizzato e gratuito, sviluppato da Ef in collaborazione con i massimi esperti mondiali di valutazione linguistica, test su larga scala e psicometria. Utilizzato in tutto il mondo da migliaia di aziende, enti governativi, università e scuole, tale analisi è inoltre un’utile risorsa a livello individuale per chi desidera testare le proprie competenze prima di sostenere un esame ufficiale di inglese, come Ielts o Toefl.
“Dati i rilevanti investimenti di famiglie, governi e aziende per la formazione in inglese, l’indagine Ef-Epi si pone come utile spunto di riflessione per realizzare un piano di miglioramento della padronanza di questa lingua in ogni Paese”. Queste le parole di Minh N. Tran, Ef senior director della ricerca, mentre il Country Manager di Ef Italia, Thibaut Hardelay, ha sottolineato come “nell’attuale economia globale, i benefici che derivano dalla conoscenza dell’inglese hanno un impatto che supera ogni confine. Per questo, gli investimenti previsti dal sistema educativo per l’insegnamento dell’inglese in Italia debbono continuare, sia nella formazione e aggiornamento dei docenti, sia favorendo sempre più gli scambi culturali e le esperienze di ‘soggiorno-studio’ all’estero”.

L’indice di conoscenza dell’inglese per le scuole (Epi-s)
Insieme al rapporto Ef-Epi in generale, in questi giorni è stato pubblicato anche l’Indice di Conoscenza dell’Inglese per le Scuole (Epi-s), che analizza le competenze linguistiche di studenti delle scuole superiori e università in 26 nazioni, tra cui l’Italia. In particolare, per il nostro Paese vengono riportati i risultati della Rilevazione 2016 effettuata in collaborazione con il Miur in oltre 600 scuole superiori di 10 regioni italiane, per verificare il livello linguistico dei ragazzi del terzo anno. I risultati evidenziano come, negli istituti professionali, il 90% degli alunni abbia un livello molto basso (A1 o A2). Molto ampie sono, inoltre, le differenze tra le diverse regioni, in linea con il trend della ricerca principale: i ‘discenti’ dell’Emilia-Romagna hanno il livello di inglese migliore, mentre la Sardegna, rispetto all’Emilia-Romagna, ha il doppio di studenti di livello A1.
I report Ef Epi ed Ef Epi-s sono disponibili sul sito ufficiale di Ef Epi: www.ef-italia.it/epi.

* I Paesi africani analizzati sono: Algeria, Angola, Camerun, Egitto, Libia, Marocco, Nigeria, Sud Africa e Tunisia.

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