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29 Marzo 2024

Acqua in bolla

di Michele Di Muro - mdimuro@periodicoitalianomagazine.it
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Acqua in bolla

Si chiama ‘Ooho’, la sfera gelatinosa da ingerire contenente liquido con la quale un team multietnico londinese punta a rivoluzionare il nostro modo di bere

Assumere H2O costituisce uno dei bisogni primari dell’uomo. Ma come ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale del consumo globale? Tenendo a mente tali problematiche, la start-up ‘Skipping Rocks Lab’ ha messo a punto, nel 2014, le palline elastiche biodegradabili, pensate in alternativa alla plastica e alle tazze. La società di biotecnologia costituita da Rodrigo Garcia Conzalez, Pierre-Yves Paslier, Lise Honsinger, Manuel Lòpez Romero e Eugenio Perez de Lema Bühl, fa base presso l’Imperial College ed è parte del programma ‘Climate Kic start-up accelleration’, creato dall’Istituto europeo dell’innovazione e tecnologia (Eit). Dopo aver vinto diversi premi di ricerca e a aver preso parte a eventi sportivi, musicali e conferenze a carattere scientifico, il team è pronto a lanciare ‘Ooho’ sul mercato. Per giungere a tale ambizioso risultato è stata avviata, sul sito www.crwodcube.com una raccolta fondi pubblica che ha portato all’acquisizione di una somma pari a circa 850 mila dollari, più del doppio del target inziale, con quasi novecento investitori. Le capsule trasparenti possono essere anche colorate e in diversi sapori. Sono costituite da un estratto di alghe marine e sodio alginato. Esse vengono prodotte mediante un processo consistente nell’immersione di pezzi di ghiaccio all’interno di una soluzione di cloruro di calcio e alghe: una volta discioltosi il ghiaccio, il prodotto è pronto all’uso. Più economiche delle bottiglie di plastica, produrre una ‘bolla’ costa due centesimi. Vanno ingerite e compresse tra lingua e palato, in modo da far fuoriuscire il liquido. La membrana, che è commestibile e biodegradabile in 4-6 settimane, può essere gettata come se si trattasse della buccia di un frutto. L’obiettivo dichiarato è quello di giungere a una sensibile riduzione dell’emissione di CO2. Si punta, inoltre, a fermare l’inquinamento dei mari, dove si calcola che, ogni anno, vengono gettate più di un miliardo di bottiglie di plastica. Nella sola città di Londra, stando a un rapporto pubblicato dalle autorità comunali, lo scorso anno sono state rimosse dal Tamigi più di 4 mila bottiglie di plastica in un solo mese. Per l’immediato futuro, il team di ricercatori punta a entrare nel mercato dei cosmetici e degli alcolici, realizzando così degli 'shot biodegradabili'. Come ammette lo stesso Gonzales, probabilmente ‘Ooho’ non sarà “la soluzione alternativa a tutti gli utilizzi per cui si usa la plastica, ma potrebbe esserlo per i consumi a breve termine”.

La raccolta di crowdfunding:
https://www.crowdcube.com/companies/skipping-rocks-lab/pitches/qrrkzq#providers

Video dimostrativo:
https://vimeo.com/21094410

Bolla.jpg

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