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19 Aprile 2024

Chicoria: "Siate voi stessi e costruite la vostra strada"

di Marcello Valeri
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Chicoria: "Siate voi stessi e costruite la vostra strada"

La difficile esperienza di un ragazzo ‘risolto’ e risoluto, che ha saputo comprendere come valorizzare al meglio le proprie qualità, testimoniando come sia possibile maturare, avere successo e aprirsi un percorso artistico assolutamente originale

Chicoria è il nome d’arte di Armando Sciotto, un rapper romano con un passato un po’ avventuroso, che questo artista ha voluto raccontare nell’autobiografia ‘Dura lex: la legge non è uguale per tutti’ (Nobook, 2015). Un inizio difficile, nella Roma dei writers e dei ‘graffitari’. Nel volume, infatti, egli stesso racconta, con una certa franchezza, la sua esperienza in carcere a seguito di una condanna per spaccio e altri aneddoti di quegli anni, assai preziosi per la sua maturazione sia umana, sia artistica, in particolare con la fondazione della ‘crew’ del Truceklan, che ha formato gente come Fabri Fibra e altri. Insomma, pur tra qualche peripezia, Armando a un certo punto si avvicina all'hip-hop tramite alcuni video di 'skateboarding', disciplina che ha praticato per anni in cui erano presenti alcuni pezzi rap come colonna sonora. Il suo primo approccio con la cultura hip-hop avviene nel mondo dei graffiti: dal 1996 è membro della crew di 'Writer Ztk', parte del collettivo 'Rome Zoo'. La sua passione per il rap esplode veramente nei primi anni duemila, quando Chicoria, che già scriveva rime per diletto, viene incoraggiato a proseguire il proprio percorso da Novz Narcos e Cole. Quest'ultimo, lo convince a entrare nel gruppo ‘In the panchine’, con i quali, nel 2005, fa il suo esordio artistico con l’album omonimo. Un’esperienza che gli fece ‘intravedere’ il suo futuro e che lo ha portato a formare, insieme ad altri, il già citato ‘collettivo Truceklan’. Nel 2007 inizia la sua carriera solista con l'album ‘Cliente su cliente’. Oltre ai lavori solisti, Chicoria ha già pubblicato tre dischi in duo: ‘La calda notte’ con Noyz Narcos; ‘Die Hard’ con 1Zuckero e ‘Runnig free’ con Gast. Di recente è uscito il suo nuovo lavoro, intitolato ‘Servizio funebre 2’, che ovviamente segue un precedente lavoro molto vivace e ricco di spunti, che si intitolava: ‘Servizio funebre’. Insomma, abbiamo voluto incontrarlo perché è bello conoscere un ragazzo che ha superato molti problemi, lasciandoci la felice impressione di una ‘testa’ ormai sgombra da tante ‘nubi’.

Chicoria, nChicoria_Servizio_Funebre_2_verticale.jpgel tuo nuovo disco tu organizzi il funerale alla politica, alla musica e alla società di oggi: cosa c’è oltre questa tua aspra critica?
“C'è la voglia di far pensare i ragazzi che mi ascoltano. Se non altro, avranno dei nuovi stimoli su cui riflettere, guardando cosa gli capita intorno e non solo le solite 4 tematiche preponderanti nella musica dei giorni nostri, come: sono il king della scena, i soldi, la moda, la figa. C'è qualcosa che non mi piace e tento di cambiarla: sono stanco della gente col cervello atrofizzato. Come pensi di poter cambiare questa società se non vuoi farne parte? Se non ti interessi di chi hai intorno? Se non sai nulla di politica? I giovani si comportano come il governo davanti al commercio delle droghe leggere: con due fette di prosciutto davanti gli occhi. Legale o non legale, il problema rimane. E chi ci guadagna è solo la criminalità”.

Chicoria è il risultato di molte esperienze nella consapevolezza che solo chi vive determinate situazioni può capire: si tratta di un riscatto rispetto alle tue esperienze passate?
“Sì, non mi va di essere ricordato solo per quello che facevo prima. Quello che facevo non era niente di speciale: le carceri sono piene di persone cosi. È molto meglio ora ed è ovvio che lo sia. Quindi sì, puoi chiamarlo riscatto personale o presa di coscienza”.

Molti giovani del mondo della musica rischiano di commettere gli stessi errori che tu stesso hai commesso: qual è il tuo messaggio per loro?
“Cercate di essere sempre voi stessi, prima di tutto, al di là dei falsi miti e delle mode del momento. Le fondamenta basate su una ‘farsa’ dopo un po’ crollano. Visualizzate un progetto, lavorate su voi stessi, siate creativi e cercate di costruire qualcosa che regga e non crolli come un castello di carte alla prima brezza”.

‘Servizio Funebre 2’ non è solo critica, c’è anche spazio per la parte più umana, poiché parli di amicizie e di amore: è veramente un disco a tutto tondo sulla tua personalità?
“Non saprei. In genere, sono una persona che non è mai soddisfatta e felice per il proprio operato: si può sempre far meglio. Ringraziando Dio non sono solo un cantante, per cui se non ci arrivo con un microfono, ci arrivo con una battuta comica su Vice o Noisey, con uno spray su un muro o con un pennello su una tela... E, come diceva qualche brava ragazza: è bello mixare”.

Con ‘Servizio Funebre 2’ senti di aver raggiunto la tua vera maturazione musicale?
“No. Vedremo il prossimo, se ci sarà possibilità. La vita è una crescita continua: si cresce finché non si muore”.

Servizio_Funebre_2.jpg

NELLA FOTO QUI SOPRA: LA BELLISSIMA COPERTINA DI 'SERVIZIO FUNEBRE 2'

AL CENTRO E IN APERTURA: IL RAPPER ROMANO, CHICORIA


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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