Il 10 settembre scorso è uscito il nuovo video del brano ‘Siamo il nostro tempo’, tratto dalla track list dell'album omonimo del cantautore piemontese: una sequenza di immagini che trasmettono le emozioni attraverso una melodia davvero originale
Il video del brano ‘Siamo il nostro tempo’ è stato prodotto da Dario Angelucci, che ne ha curato anche la regia e che ha commentato l’opera in questo modo: “In un mondo dove tutti urlano, sfogando le proprie frustrazioni, Bassignano racconta storie che ci accompagnano verso le emozioni. Questi racconti, la sua voce sussurrante, le musiche gentili, mi hanno emozionato fin da subito. Quando mi è stato proposto di lavorare su questo progetto sono stato rapito proprio da questo mood, antico e nello stesso tempo fuori dal tempo moderno. Una rivoluzione - mi piace vederla così - a cui partecipare era quasi un obbligo morale. La title track dell’album, orchestrata dal Maestro Pedretti in maniera fantastica, mi è sembrata la giusta colonna sonora di un racconto di volti, nelle loro sofferenze, nelle loro gioie, lontani dal nostro tempo. In un mondo dove tutti urlano, mi è stata data la possibilità di raccontare una storia fatta di lacrime e sorrisi e per questo ringrazio Ernesto Bassignano per la libertà datami nella creazione del video”. Noi abbiamo avuto il piacere di intervistare questo cantautore, Ernesto Bassignano, che ci ha parlato del suo ultimo album, ‘Siamo il nostro tempo’.
Ernesto Bassignano, cosa può dirci della copertina del suo ultimo album? Perché ha scelto proprio questa foto?
“Perché siamo io e Ida, mia sorella, mezzo secolo fa. E siamo sereni e felici, in quegli anni e in quel tempo. Il nostro tempo è molto, ma molto peggiorato”.
I suoi lavori musicali sono stato spesso accostati alla ‘scuola genovese’: secondo lei in che cosa si discosta maggiormente il suo ultimo disco e quali sono invece le affinità che sente di più con l’approccio stilistico della scuola genovese?
“Sempre di quel genere sono e rimango. Solo che, stavolta, col mio arrangiatore Petretti, ci siamo avventurati sul minimalismo 'pianoforte e fisarmonica', tralasciando basso, batteria e fiati. Questa volta sono più francese”.
La title track, ‘Siamo il nostro tempo’, è un pezzo raffinato e delicato, accompagnato da un video molto bello e significativo, che mostra i volti e le espressioni facciali della gente: può parlarci di questa canzone? Com’è nata e cosa vuole raccontare?
“Vuole raccontare il vero dramma tra tutti gli altri; il tentar di vivere normalmente mentre l’Africa si sta riversando su di noi, costringendoci a pensare, a vedere, a capire, a soffrire e a smettere di far finta di niente col nostro egoismo e falso benessere”.
Lei ha pubblicato in passato degli album intitolati ‘Il mestiere di vivere’ e ‘La luna e i falò’ di chiara ispirazione pavesiana: che rapporto ha con la letteratura? La reputa importante per la sua foromazione e per la composizione dei suoi dischi?
“I miei lavori sono tutti tra cinema e letteratura. Essendo piemontese, in particolare sono molto ispirato da Pavese Fenoglio e Revelli, veri combattenti per la liberta'...”.
Il disco sta andando bene e ha ricevuto pareri molto positivi da parte del mondo della musica. In particolare, Morgan ha scritto parole di sincero apprezzamento per ‘Siamo il nostro tempo’: come vi siete conosciuti e cosa pensa di Morgan? Può raccontarci qualche aneddoto che lo riguarda?
“Boh... Io sapevo molto poco di Marco. Poi, ecco che lui scopre che ero io l'autore degli ultimi 10 anni di Bindi. Viene a Roma a cantare le nostre cose dei ‘90 e io mi accorgo di questo tipo un po’ eccessivo, ma generoso e coltissimo. Ora siamo amici e faremo anche cose insieme”.
Tra gli artisti musicali di oggi c’è qualcuno in particolare che ha attirato la sua attenzione?
“L' ultimo è stato Bersani. Il rap non è roba per me e non sopporto questo genere, che sta saturando cervelli e mercato. Per il resto, Tra i più interessanti ci sono Capossela, Silvestri e Cristicchi, ma poi il nulla”.
Biografia
Ernesto Bassignano nasce a Roma, il 4 aprile 1946, fa le scuole elementari, ma in seguito si trasferisce con la famiglia a Cuneo, dove frequenta il liceo classico. Torna nella capitale nel 1966 e vive a casa di Duilio Del Prete, che lo introduce al mondo di Brel e della canzone d’autore nell’accezione più ampia della definizione. Comincia a frequentare l’effervescente ambiente del teatro e del cabaret dell’epoca. Studia scenografia all’Accademia di Belle Arti. Conosce Gian Maria Volontè e per tre anni si esprime con il suo gruppo, il ‘Teatro di strada’, o di provocazione politica. Nel 1969 arriva anche al Folkstudio (lo storico locale nel cuore di Roma, ndr) e fonda con Giorgio Lo Cascio, Antonello Venditti e Francesco De Gregori: 'I giovani del folk'. Lavora per la direzione del Pci e comincia una serie infinita di feste de 'l’Unità' , campagne elettorali e ogni altro tipo di spettacolo politico in tutto il Paese. Nel 1979 entra nella redazione spettacoli di 'Paese sera' e fa il critico musicale fino al 1989, anno della chiusura del giornale. Pubblica alcuni libri, tra cui 'Canzoni, pennelli, bandiere e supplì' (Les Flaneurs Edizioni), che poi è il riassunto delle sue infinite esperienze culturali. Lavora per Radio Rai a via Asiago, sino a quando viene assunto al Gr1 nel 1991. A Radio Rai Uno, dal 1999 al 2011, ha presentato, insieme al giornalista sportivo Ezio Luzzi, la trasmissione di satira sociale: ‘Ho perso il trend’. Dal 19 settembre 2011, Ernesto Bassignano è in onda sull'emittente radiofonica romana Radio Città Futura, con la trasmissione ‘Radio bax, nel Paese degli struzzi’. Nella stagione 2012-2013 conduce, sempre su Radio Città Futura, la trasmissione ‘Rodeo’, insieme con Pierluigi ‘Piji’ Siciliani. Nella stagione 2014-2015, torna a condurre ‘Rodeo’ sempre con Pierluigi Siciliani e sempre dal lunedì al venerdì su Radio Città Futura. Nel 2016 ripubblica, con la casa editrice Les Flâneurs Edizioni, il suo romanzo autobiografico: ‘Canzoni, pennelli, bandiere e supplì’. Ernesto Bassignano è attualmente un pensionato Rai, ma non ha mai dimenticato l’amata chitarra e di incidere un disco ogni tanto.
LE FOTO UTILIZZATE NEL PRESENTE SERVIZIO SONO DI TAMARA CASULA E FABRIZIO EMIGLI