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23 Aprile 2024

Max Elli: "Il contatto con la gente è il vero 'morbo' del musicista"

di Iulia Greco
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Max Elli: "Il contatto con la gente è il vero 'morbo' del musicista"

Un ragazzo in gamba, assai stimato all’interno del nostro panorama musicale, perché ha fatto molta esperienza e, adesso, è pronto a spiccare il ‘volo’ anche come autore ‘solista’: le carte per ‘sfondare’ definitivamente ci sarebbero tutte, a dimostrazione che il buon lavoro porta sempre frutto, anche se in Italia non tutti la pensano così

Max Elli è un chitarrista, un cantante, un produttore e un songwriter per molti dei più grandi nomi del panorama musicale italiano, tra cui: Nek, Cremonini, Jovanotti, Gue Pequeno, Chiara Galiazzo, Mahmood, Tommaso Paradiso, Jack Jaselli e tanti altri. Da anni in tour come ‘sideman’, il nostro Max ha calcato i palchi più importanti in Italia e nel mondo, tra i quali anche quelli del Circo Massimo per il ‘Live 8’ e le Olimpiadi di Torino nel 2006, oltre ai tradizionali stadi e palazzetti. È reduce dal tour europeo di Nek, conclusosi a gennaio 2020. Oltre alle produzioni discografiche, produce e suona la ‘title track’ del film ‘L’estate addosso’ di Gabriele Muccino, scritta e interpretata da Jovanotti e Jack Jaselli, ma anche colonna sonora di ‘Braccialetti Rossi’ 1 e 2 per la Rai. Come cantautore, nel 2018 ha pubblicato l’album ‘Get the love you want’ e, a dicembre 2020, il singolo ‘Vivere o morire’. Insegna presso il Cpm di Milano ed è endorser D’Addario e Duesenberg. Preceduto da ‘Le montagne’ (Greylight Records), il nuovo singolo di Max Elli, dal titolo ‘L’equilibrio delle cose’, è disponibile in radio e in digitale già dal 1° ottobre 2021. Questo nuovo singolo è una gran bella canzone, che assume i connotati di un dialogo che il protagonista affronta con se stesso: un continuo ‘botta e risposta’ che verte su quanto, molto spesso, si cerchi l’equilibrio nella vita, facendo riferimento al passato come monito per non rifare gli stessi errori. Il sound del ‘pezzo’ è il risultato dell’incontro tra synth analogici e intrecci di chitarre: un ‘mix sonoro’ che riscostruisce le atmosfere ‘calde’ degli anni ’80 del secolo scorso. Spiega Max Elli, a proposito del suo nuovo singolo: “Sono sempre stato un po’ maniaco del controllo. Analizzo e cerco di prevenire i problemi, ma questo a volte fa sì che non riesca a godermi le cose a pieno. E se invece di cercare l’equilibrio perfetto per non cadere, ci si lasciasse andare e s’imparasse a volare”? Una gran bella domanda, che fa a pugni con il periodo che stiamo attraversando e, forse, superando. Una fase che spiega bene il bisogno di lasciarsi alle spalle una gran brutta parentesi per tutta l’umanità e che ben si riallaccia un poco a quel ‘riflusso’ che il nostro Paese si ritrovò a vivere dopo un’altra fase storica certamente difficile. Soprattutto, per le giovani generazioni di allora. Ne abbiamo parlato insieme a lui in questa intervista.

Max_Elli.jpgMax Elli, come nasce questa canzone: ‘L’equilibrio delle cose’?
“La canzone nasce da una riflessione personale sul fatto che, spesso, ci si concentra troppo sull’avere tutto sotto controllo, nella vita. Ci si àncora al passato e si cerca il fantomatico equilibrio quando, magari, sarebbe il caso di lasciarsi andare, imparare a volare osando, anche a rischio di cadere”.

Le sonorità anni ‘80 creano una cornice festosa dietro un testo introspettivo: perché la scelta di ricreare un vero e proprio dialogo con te stesso?
“Per essere fedele a ciò che succede nella realtà: molto spesso, mi ritrovo a discutere animatamente con me stesso”.

In generale, cosa vuoi trasmettere agli ascoltatori attraverso le tue canzoni?
“Il mio intento non è, essenzialmente, quello di comunicare qualcosa, forse più quello di offrire un mio punto di vista, che poi ognuno potrà fare suo e interpretare”.

Sei reduce dal tour estivo con Nek, ma oltre a lui, nel corso della tua carriera, hai collaborato con personaggi del calibro di Cremonini, Jovanotti, Gue Pequeno, Mahmood, Tommaso Paradiso, jack Jaselli e tanti altri: puoi raccontarci, in breve, queste tue esperienze passate?
“Ho avuto e ho la fortuna di collaborare, sotto varie ‘vesti’, con grandi artisti e grandi musicisti. Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa che, ovviamente, mi porto dietro e che ha fatto di me il musicista che sono adesso. Lo stesso che spero di fare e di aver fatto io con loro”.

Come ci si sente a salire nuovamente sul palco dopo il periodo di fermo forzato?

“E’ una sensazione meravigliosa, un’emozione unica: il contatto con la gente e il suonare dal vivo sono i motivi principali per cui noi musicisti facciamo questo lavoro”.

Pensi che la pandemia abbia in qualche modo cambiato qualcosa nel mondo della musica?
“Penso e spero che abbia dato più consapevolezza a tutti di quanto la musica e chi lavora in questo settore, siano importanti e vadano rispettati. Ma ha messo anche in luce le difficoltà e le lacune di tutto il movimento”.

Progetti a breve e lungo termine? Come e dove ti vedi fra 10 anni?
“Per ora, guardo solo il breve periodo e spero di riuscire a portare anche in ‘live’ il mio progetto… Magari, dopo aver pubblicato un album”.

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Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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