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8 Dicembre 2025

Fede, arte e territorio

di Arianna De Simone
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Fede, arte e territorio

Un nuovo volume fotografico-documentario di Sonia Barini, pubblicato da Marcello Pinizzotto Editore, racconta la storia cultuale e artistica della bassa Valtellina, tra le province di Como, Lecco e Sondrio
 
Firmato da Sonia Barini, il volume ‘La fede nell’arte in Bassa Valtellina’ offre un itinerario attraverso la vita religiosa e artistica del territorio compreso tra le province di Como, Lecco e Sondrio: dal Santuario di Valpozzo – al cui restauro sono destinati i proventi del libro – alle parrocchie di Andalo, Delebio, Piantedo e Rogolo.
Grazie a un ricco apparato iconografico, accompagnato da dati storici e memorie locali, con un 'taglio' divulgativo capace di parlare a un pubblico ampio, il catalogo restituisce la profondità dell’esperienza devozionale e artistica della Bassa Valtellina, invitando il lettore a un viaggio che intreccia arte, fede e territorio. Come ricorda il cardinal Ravasi nella prefazImmacolata_Andalo.jpgione: “E’ necessario solo che il lettore si lasci condurre, quasi per mano, di scena in scena, con lo stupore della contemplazione”.
Il percorso si apre con l’antico Santuario delle Grazie e del Suffragio di Valpozzo, situato alle porte della Valtellina, all’incrocio del trivio di Fuentes e, oggi, punto di partenza del nuovo cammino mariano e colombano, che si innesta sul Sentiero del viandante. Da qui, il cammino prosegue verso Andalo, dove la chiesa della Beata Vergine Immacolata, un tempo dipendente dalla parrocchia di Sant’Abbondio di Rogolo, fu fondata nel 1670 su iniziativa dei capifamiglia, desiderosi di dotare la comunità di una parrocchia autonoma.
Si giunge, poi, a Delebio, dove fonti del 1204 attestano l’esistenza di una chiesa dedicata a San Carpoforo: un documento, nello specifico, testimonia anche la nascita del comune rurale. Il percorso incontra, quindi, la Torre del Carlascio, sorta sulle fondamenta di un 'castellum' dei Vicedomini, che tra il X e XIV secolo fortificarono il loro vasto feudo. Nei pressi sorge la chiesa di Canargo, edificata nel 1744 grazie a offerte di materiale e manodopera da parte della popolazione, secondo una consuetudine devozionale radicata nella comunità. Alla chiesa era legato un voto che prevedeva la celebrazione annuale di dodici messe festive.
La tappa successiva conduce in Badia, dove nel XII secolo i monaci costruirono una 'grangia', cui agli inizi del XIII si aggiunse una chiesetta dedicata a Sant’Agrippino, anteriore persino a quella di Santa Domenica. Si prosegue, dunque, verso la frazione di Tavani, che agli inizi del XVII secolo avvertì l’esigenza di dotarsi di un proprio edificio sacro. Nello stesso secolo, a Verdione, la chiesa Delebio.jpginizialmente dedicata a San Sebastiano – martire romano e protettore dalle malattie febbrili – venne intitolata a San Rocco: un santo pellegrino invocato contro la peste, negli anni in cui il 'male nero' colpì il territorio. Il viaggio approda poi a Piantedo, il cui ambito parrocchiale comprendeva due chiese: Santa Maria Nascente e San Rocco. La prima visita pastorale risale al 1589, mentre una descrizione dettagliata del centro abitato e della chiesa è documentata nel 1567.  Il percorso si conclude infine a Rogolo, con la chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Abbondio vescovo e a San Sigismondo re, ultimata nel 1589 e consacrata agli inizi del Seicento.
Un itinerario, quello proposto dalla Barini, che si configura come un autentico omaggio alla fede popolare e all’identità culturale della bassa Valtellina. Un'ottima idea e una serie di indicazioni turistiche diverse dal solito, che meriterebbero ricerche ulteriori, funzionali alla valorizzazione e alla riscoperta di un territorio lombardo artisticamente ricco e profondamente devoto.
Santuario_delle_Grazie_e_del_Suffragio_di_Valpozzo.jpg



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