Dall’incontro apparentemente casuale di due scrittori nasce una   profonda storia d’amore, che si riallaccia a un’antica promessa fatta da   due anime che si sono amate oltre il tempo: un intreccio narrativo tra   coincidenze e sensazioni che superano anche il dramma della Shoah
Difficile non venire coinvolti dalla scrittura di Anna Laura  Cittadino. Questa autrice calabrese, sensibile e raffinata, questa volta  si  presenta ai lettori con un romanzo breve, poco più di cento pagine,  che  racconta un ipotetico interscambio di esperienze affettive davvero   intense. ‘I bucaneve di Ravensbruck’, edito da Kimerik, è  un  concentrato di sentimenti autentici non soltanto perché al centro di   tutto c’è l’amore, bensì perché si affrontano due tematiche  particolari:  la reincarnazione e l’olocausto. I protagonisti assoluti sono Beatrix e  Marcin, entrambi prigionieri nel campo B2 di Birkenau. Siamo nel 1944, in piena dominazione nazista. Marcin era stato reclutato come assistente  di un medico per una serie di esperimenti sulla fertilità. Le ‘cavie’ erano, ovviamente, donne ebree, per lo più zingare. Marcin era  prigioniero come Beatrix, giovane ‘sinti’ dalla bellezza angelica. Tra  loro nasce qualcosa di speciale, che  supera le brutture di uno dei  periodi storici più cruenti del nostro  tempo. Beatrix era diventata la  ‘luce’ di Marcin. E  la forza del loro amore li ha uniti per sopravvivere  in quell’inferno  atroce. Ma il romanzo non si apre con il loro  incontro, bensì con  quello di altri due protagonisti senza nome: due  scrittori. Ogni  incontro, nella vita, non avviene mai per caso: c’è  sempre un  significato quando una persona entra in contatto con un’altra,  come se  esistesse un disegno preciso, ben definito e già tracciato: “La  vita intreccia trame invisibili di consensi e desideri”. La Cittadino fa muovere i personaggi in una realtà avvolgente e contagiosa di   emozioni; fa percepire al lettore ogni respiro, ogni bacio, ogni   carezza, come se quell’intimità che esplode come energia fosse materia   necessaria al benessere altrui. Ed è proprio così. C’è tutta la poesia  dell’anima, la passione che evolve e si trasforma in sentimento quasi  magico. Le due storie si fondono in  un’unica trama. Esiste una  corrispondenza che sorpassa le epoche, che  lega esistenze in modo  inspiegabile, a volte incomprensibile. Capita di  incrociare uno sguardo e  di intuire nell’altro un’intesa, come se già  ci si conoscesse da  sempre. La scrittura di Anna Laura Cittadino ci consente di entrare in  una dimensione affascinante, che sfugge alla razionalità. L’autrice  parla di anime gemelle, di reincarnazione, cioè di qualcuno con cui si  sono già condivise diverse vite in epoche  passate. E lo fa attraverso le  due coppie, di cui narra con un romanticismo mai banale. I due  scrittori senza nome che si innamorano, infatti, non sono altro che il  tramite emozionale di Beatrix e Marcin. E qui viene quasi spontaneo  pensare ad alcuni volumi illuminanti: ‘Reincarnazione e karma’ di  Massimo Scaligero; o ‘L’azione del karma’ di Rudolf Steiner. Anche il  discusso Brian Weiss, uno dei massimi esperti di ipnosi regressiva, con  ‘Molte vite un solo amore’ si occupa di reincarnazione parlando di una  sopravvivenza dell’anima dopo la morte, anche se le sue teorie lasciano  spesso disorientati e non possono esser messe a confronto con Scaligero e  Steiner. Esiste comunque la possibilità che alcune vite, non sempre in   sequenza, s'incrocino in parallelo. Nel romanzo si passa, così, dal   mondo dei libri e del successo al filo spinato di un campo di   concentramento. Un sentimento che è già stato riprende vita, attraverso   altre anime, come se gli fosse concesso un riscatto, un’altra  occasione.  Nel simbolo del bucaneve è racchiuso tutto il valore  dell’opera: il  fiore rappresenta l’esistenza, la delicatezza, la  speranza. Pagine in  cui l’autrice non smette mai, neanche per un solo  istante, di  trasmetterci la bellezza del ‘sentire’ fino in fondo l’amore: l’unica e  vera essenza del mondo.
I bucaneve di Ravensbruck
di: Anna Laura Cittadino
edito da: Kimerik 
Pagg. 104 
13 euro   
L’autrice
Anna Laura Cittadino è fondatrice e   presidente dell’Associazione culturale ‘GueCi’, fondata nel luglio 2011   in memoria del padre, morto per malasanità nel 2003. Presidente  delegato  per la regione Calabria dell’Accademia internazionale di Belle  Arti,  Lettere e Scienze di Castel Sant’Angelo (Salerno). Socio  corrispondente  della prestigiosa ‘Accademia Cosentina’. Accademico  presso l’Universum  Academy Switzerland. Organizzatrice di eventi e  concorsi letterari.  Relatrice in varie presentazioni di libri e alcune  recensioni sono a sua  firma. È componente di giuria di vari premi  letterari nazionali e  internazionali. Scrittrice e poetessa  pluripremiata in più di 300  concorsi nazionali e internazionali. Per la  poesia ha pubblicato: ‘Echi  da un cuore di donna’ (GDS edizioni); ‘In  Medias Res’ (edizioni  Stravagario); ‘Vi porgo la mia penna’ (GDS  edizioni). Per la narrativa:  ‘Pane per l’anima’ (Pellegrini editore);  ‘La colpa di scrivere’ (Marco  Del Bucchia Editore); ‘Pensavo di vivere  cent’anni’ (Pubblisfera  Edizioni); ‘Caterina e Beta la stellina’ (fiaba  per le scuole, Universal  book edizioni). ‘I bucaneve di Ravensbrück’  si è classificato al 2°  posto al Premio letterario Montefiorino (RE)  nell’agosto 2016.

NELLA FOTO: LA POETESSA E SCRITTRICE ANNA LAURA CITTADINO
Salva