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25 Aprile 2024

Dall'edicola al web

di Gaetano Massimo Macrì
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Dall'edicola al web

Tra il 2012 e il 2013 gli abbonamenti a riviste e quotidiani da leggere online sono cresciuti dell’80%. Più economica della versione cartacea e disponibile in qualsiasi luogo e in ogni momento, grazie alle tariffe internet sempre più convenienti per cellulari e tablet, la 'digital edition' rastrella nuovi lettori. Un fenomeno che 'Edicola digitale' intende cavalcare offrendo pacchetti di abbonamento a più testate giornalistiche

All’estero, l’editoria digitale è, già da qualche anno, una realtà consolidata, che si muove su grosse cifre. Negli Stati Uniti, per esempio, il fondo Kkr (Kohlberg Kravis Roberts) ha investito l’ingente somma di 50 milioni di dollari in 'Next issue media', che riunisce ben 145 magazine. Persino il 'New York Times' ha deciso, insieme all’editore tedesco Axel Springer, di investire nel digitale, stanziando 3 milioni di euro per l’olandese Blendle, che offre la possibilità di acquistare singoli articoli. Anche in Italia l’editoria digitale si sta muovendo con successo. Ed è in continuo aumento il numero di testate giornalistiche che offrono l'abbonamento alla versione digitale. Per l'utente è l'opportunità di acquistare a un costo minore solo la versione digitale, oppure di riceverla in omaggio abbonandosi alla rivista o al quotidiano cartaceo.
Per i più pessimisti, questa potrebbe essere la fine delle edicole o un graduale abbandono della stampa su carta. In realtà, è vero esattamente il contrario. La versione digitale di una rivista, infatti, non ha i costi della carta e della distribuzione. Pertanto, ogni copia in più venduta è puro guadagno. E siccome gli utenti di internet, spesso e volentieri, non sono gli stessi lettori che si recano in edicola, ecco che i profitti crescono e, nel lungo termine, potrebbero essere proprio queste vendite a garantire la continuità della stampa su carta e della diffusione in edicola.
Il giornale digitale, è quindi un modo per generare nuovi lettori, magari quella fascia di giovani connessa alla rete h24, che già preferisce vedere al computer le serie di telefilm preferite piuttosto che accendere la tv. È il successo conclamato dell'on-demande, ovvero: lo posso avere tutte le volte che voglio, dove e quando fa più comodo a me.
Un'idea intéressante che non è sfuggita agli ideatori di 'Edicola digitale' , un portale nel quale sono riuniti attualmente oltre 60 titoli appartenenti ai maggiori nomi dell’ editoria: Gruppo 24 Ore, Gruppo Editoriale L'Espresso, La Stampa, Mondadori, RCS Media Group e Caltagirone editore. Un’idea basata sulla start up ‘Premium store’, supportata finanziariamente e non solo da Digital Magics, l’incubatore fondato da Enrico Gasperini e Alberto Fioravanti. Si tratta di esperti del mercato internet che ricercano idee talentuose da supportare, sia coi mezzi propri sia raccogliendo investimenti di altri partner pubblici e privati. Un network che nel tempo ormai si è ben consolidato.
Così, se prima della nascita di Edicola Italiana, i navigatori della rete potevano sottoscrivere un abbonamento online con il giornale di preferenza, oggi attraverso questo portale potranno con un unico abbonamento mensile, scegliere di leggere più testate. Un'offerta economicamente vantaggiosa che va dai 9,99 ai 14,99 euro al mese, per mensili e settimanali, ai quali si possono aggiungere abbonamenti, settimanali, mensili o annuali ai quotidiani preferiti. Una piattaforma 'abilitante', secondo Alberto Fioravanti, che in questa intervista in esclusiva ci descrive il progetto 'Edicola digitale'.

Dottor Fioravanti, cosa cambia per il lettore con la nascita di Edicola Italiana?

Per i consumatori l'esistenza di 'Edicola' apre grosse novità. La prima è che offre un motore di ricerca a tutti gli utenti, anche ai non registrati. Quindi, basterà digitate la parola di interesse, per esempio 'Merkel', e comparirà una pagina tipo quella di Google, con i link degli articoli dei giornali che fanno parte del Consorzio che la contengono. Naturalmente, se uno 'clicca' ma non ha effettuato un abbonamento in precedenza, parte tutta la procedura per la registrazione".

Il digital edition cresce ovunque
con forti ricavi


Secondo le previsioni del PWC Media and Entertainment Outlook Italia 2013-2017, i ricavi delle vendite dei prodotti editoriali digitali cresceranno di circa il 40% nel 2017. Si tratta di cifre enormi: 243 milioni di euro per gli acquisti online di e-book, 115 milioni di euro per i magazine e 86 milioni di Euro per i newspaper. In Italia nel 2013 le vendite degli abbonamenti digitali dei quotidiani sono aumentate oltre l’80% rispetto al 2012. Questi dati sono in linea con la tendenza più generale dimostrata dal Trust Barometer 2015, l’indagine che monitora da 15 anni la fiducia della gente nei media, in 27 paesi. Secondo i dati  pubblicati a gennaio, è evidente che per quanto riguarda la ricerca di informazioni generali, ma anche le breaking news e  la ricerca della conferma delle notizie, il pubblico tende a preferire la rete, usando i motori di ricerca. Al contrario, sia la televisione che i giornali presentano numeri in calo per tutte e tre le voci citate.


Esiste la formula 'all you can read', in cosa consiste?

"Abbiamo mutuato un modello già esistente in America, che però è una novità per il nostro Paese. Non è stato affatto facile giungere a questo risultato. Intendo che non è stato facile convincere gli editori a proporre una formula con costo fisso mensile. Questo significa che con 9,99 € ho diritto a tutti i mensili di Edicola. Se acquisto il pacchetto 'Top', ho anche i settimanali. Questo è sicuramente un risparmio per il consumatore che con meno di 15 euro può portarsi ‘a casa’ 23 testate".

Gli editori hanno libertà di manovra all'interno di Edicola? Supponiamo che 'Repubblica' voglia offrire in regalo un supplemento ai suoi lettori/abbonati. Cosa succede allo stesso quotidiano che pure fa parte della vostra piattaforma?
"La nostra è stata pensata come piattaforma di sperimentazione di laboratorio marketing, per consentire finalmente agli editori di poter fare tutte le offerte che vogliono nel mondo digitale".

Se ci fosse un piccolo editore, che con fatica e dedizione pubblica il proprio magazine in formato sfogliabile in pdf, gratuitamente, potrebbe inviarlo a voi?
"Certamente. Il bello di questa piattaforma è che è stata pensata fin dall'inizio per accettare anche i piccoli editori che hanno solo il Pdf".

Che genere di lavoro potreste fare per quei piccoli editori?
"Partendo dal Pdf, potremmo compiere diverse operazioni, non solo la vendita. Intanto fare in modo che quei contenuti siano ricercabili nel nostro motore di ricerca. E potremmo occuparci della gestione della base dati dei clienti. Consideri che solitamente i piccoli editori non possiedono un data base ben strutturato".

Volendo, potrebbero decidere di entrare in Edicola Italiana stabilendo un prezzo di vendita che prima non avevano?
"È sempre l'editore che decide il prezzo. Noi siamo come l'edicolante. Anzi, un po' più, a dire il vero. Siamo una piattaforma abilitante".

Articoli on demand

Sono molti i lettori che preferiscono leggere singoli articoli, piuttosto che acquistare l’intero ‘pacchetto’ del giornale. L’olandese Blindle ha colto la palla al balzo offrendo proprio questa possibilità agli utenti. È un po’ come acquistare musica o singole app dagli store online. L’idea di questa startup è venuta in mente a due giornalisti, Alexander Klöpping e Marten Blankesteijn, meno che trent’enni. Ogni articolo è acquistabile a soli 20 centesimi, di cui il 70% va  all’editore. La vendita frammentata di notizie pare stia funzionando molto bene. Segno che ha intercettato tutta una fetta di lettori che ai giornali finora era sempre sfuggita.


Come ha convinto gli editori del consorzio a entrare nell'Edicola?
"È stato un lavoro lungo, ma non solo. Il difficile è stato l'integrazione dei sistemi informativi nostri e degli editori, per consentire una cosa che sembra facile, ma che nei fatti non lo è. Mi riferisco al fatto di poter effettuare una sola volta il log in per più testate. Questo è tecnicamente un miracolo: loggarsi una sola volta e passare da un editore all'altro. Ciò significa anche per esempio che tutte le varie app devono essere ripubblicate sul sito di Android e dell'Apple store. Per poter compiere questa magia, rendendo facile all'utente il processo di registrazione e di fruizione dei servizi, è stato necessario che i server tra loro si potessero 'parlare'. Nel 'mondo' Mondadori è già possibile, però man mano tutti aderiranno a questo standard. L'obiettivo finale è: ti basterà una sola password".

Questo significa che qualcosa sta cambiando nel mondo dell'editoria digitale anche in Italia?
"Sì, certamente, ma qualcosa è già cambiata, se uno pensa al percorso che hanno compiuto i quotidiani. Mi riferisco all’ offerta e all’ esperienza che un utente compie nello sfogliare le ‘digital edition’ dei quotidiani".

Il futuro dei giornali ormai è questo?
"No, no. Ci sono tante cose che si possono fare, soprattutto ci si deve avvicinare alle esigenze del cliente finale che è molto variegato. E l'obiettivo di Edicola è anche quello di andarsi a prendere nuovi lettori, nuovo pubblico. E su questo c'è tanto da fare ancora. Già il fatto di aver scelto una visualizzazione 'liquida' è un primo segnale di dove possiamo andare. In Olanda c'è una start up (Blendle) che consente di acquistare i singoli articoli. È un esempio di dove si potrebbe andare, perché dimostra che c'è un elettorato non disposto a fare un abbonamento mensile per un giornale, ma è ben disposto a spendere qualche euro per leggere solo quello che ritiene interessante. Potremmo farlo anche da noi in Italia. Speriamo".

Il futuro del cartaceo, invece?
"Non spariranno. Ci sono dei report che dimostrano come il 40% o 50% dei lettori preferisce la carta".

L'ultimo aumento di capitale per Edicola Italiana è di 1 milione di euro. Una cifra considerevole (anche se all'estero si spende molto di più). Come avete convinto gli investitori a finanziarvi?
"È stato possibile solo grazie a Digital Magics, l'incubatore che ha un ampio network di imprenditori privati, di aziende interessate a investire nel digitale. Una raccolta di questo tipo in Italia è stata possibile solo grazie alla credibilità di questa organizzazione".

 

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Alberto Fioravanti
Cofondatore di Edicola Italiana, di cui è amministratore delegato. Fondatore e partner di Digital Magics. È esperto di tecnologie digitali. In precedenza è stato fondatore di Inferentia, una new media agency, oggi divenuta Fullsix e quotata in borsa.


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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