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28 Marzo 2024

Il 'cool hunter': a caccia di futuro

di Silvia Mattina - smattina@periodicoitalianomagazine.it
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Il 'cool hunter': a caccia di futuro

È una delle professionalità più richieste negli ambienti della moda: il ‘cacciatore di tendenze’ o 'ricercatore del cool', una figura catapultata nel mondo digitale dal nuovo e-shop esclusivo, Vasquiat, dedicato allo shopping in anticipo

Non sono ‘influencer’, ma grandi osservatori dei mutamenti del gusto della società. La previsione per il ‘cool hunter’ è importante, ma non è tutto. Il suo profilo, per essere davvero completo, ha bisogno di una grande dose di intuito, di ricerca e una spiccata propensione a catturare i segnali che provengono dalle strade, dai mercatini e dalle fiere. Laddove c'è un grande flusso di persone comuni, si annida il germe di una nuova tendenza per la moda da passerella. Il ‘cool hunter’ è dunque l'anello di congiunzione tra l'origine e gli scaffali della grande distribuzione: un ‘grande fratello’ della strada, che studia i meccanismi sociologici e antropologici prima ancora di quelli più strettamente legati al mondo della moda. Al 1997 risale la prima definizione, per opera di Malcolm Gladwell, nell'articolo ‘The Coolhunt’, per il 'New Yorker'. Il servizio di Gladwell presentava il mestiere del ‘cool hunter’ attraverso la storia di Dee Dee Gordon e il suo lavoro in questo ruolo per le più prestigiose case di moda, quali ‘Converse’ e ‘Reebok’. In seguito, Dee Dee divenne il punto di riferimento per tutti i ‘cool hunters’ del mondo, in quanto le venne riconosciuta una straordinaria velocità nello scoprire l'appeal potenziale presente nelle subculture, per poi trasferirlo e comunicarlo a tutti. L'azione di ‘coolhunting’ (l'attività di individuazione delle mode, ndr) rappresenta un potente strumento di marketing, che permette l'introduzione di capi di abbigliamento all'apparenza 'anonimi' in un sistema circolare senza fine. “Quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis: è effettivamente ceruleo. E sei anche allegramente inconsapevole del fatto che, nel 2002, Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee, ma poi è stato Yves Saint Laurent, se non sbaglio, a proporre delle giacche militari color ceruleo. E, alla fine, il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché, è arrivato, poco a poco, nei grandi magazzini, fino a infiltrarsi in qualche ‘tragico angolo casual’ dove tu, evidentemente, l’hai pescato nel cesto delle occasioni...”. Così Meryl Streep, nel ruolo della terribile Miranda Priestly ne ‘Il diavolo veste Prada’, ricorda alla sua assistente, Anne Hathaway, che l'atto di non conformarsi alla moda non è, in realtà, una sua libera scelta. Negli Stati Uniti, il ‘cacciatore di tendenze' è una figura professionale ormai inprescindibile dalle dinamiche di mercato che governano le novità o il gusto di uno specifico momento storico. In Italia, si arriva a parlare di questo inusuale mestiere soltanto anni dopo l'articolo del 'New Yorker'. In particolare, dopo il successo del libro ‘No logo’ (edito, in Italia, da Baldini, Castoldi e Dalai editori), in cui Naomi Klein definisce i ‘cool hunters’ dei “tampinatori legalizzati della cultura giovanile”. In esso, emerge l'importanza del successo di queste campagne di selezione, per le trasformazioni successive del gusto e, insieme, la grande capacità di indurre i giovani a ragionare sull'apparire ‘cool’ dalla testa ai piedi. Al di là della storica diatriba tra etica e soldi, Blanca Mirò e Rafa Blanc hanno deciso di lanciare lo shopping on line, ‘Vasquiat’, con particolare riguardo a questa categoria di 'anticipatori di tendenze'. A questi, viene riservata la possibilità di entrare in questa enorme comunità virtuale e di godere di speciali sconti, dal 10 al 40%, anche in periodi fuori dai classici saldi. Così facendo, il ‘cool hunter’, o ‘trend setter’, può scegliere comodamente dalla poltrona tra i più importanti brand di tutto il mondo: Manu Atelier (Istanbul); Caftanii (Firenze); Kule Stripes (New York); Castañer (Barcelona); Chufy (New York); D’Estrëe (Paris); Stand (Stockholm). Il negozio on line è tra i più esclusivi della rete, in cui ci si può registrare solo su invito di un membro o di un marchio. Una volta entrati in questo ‘club’, è possibile visualizzare in anteprima e preordinare le nuove collezioni, ‘fresche’ di passerella dei marchi più quotati. I primi ordini ricevono i capi a prezzi davvero esclusivi, mentre ai ritardatari sono riservate scontistiche minori con il passare dei giorni. Una volta che l'utente ha effettuato l'acquisto, la merce selezionata è tracciabile sul proprio profilo e arriva a casa pronta per essere indossata per la prima volta sul mercato. È un modo estremamente ‘elitario’ di fare shopping, davvero innovativo e comodo per gli addetti ai lavori, perché offre la possibilità di vedere e acquistare in anteprima le nuove collezioni di tutti i 'brand' del mondo, attraverso un semplice 'click' da smartphone, tablet e pc.
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