I modelli della stilista valtellinese hanno aperto la settimana milanese più attesa dell'anno con abiti scintillanti, decorati da paillettes e copricapi di volpe e visone rigenerati, aggiungendo un tocco di lusso alla collezione invernale: l’evento ha attirato l’attenzione di esperti e appassionati, confermando il talento della creatrice lombarda per l’alta moda
Si è conclusa la settimana della moda di Milano: un appuntamento imperdibile, che richiama ogni anno nella metropoli meneghina grandi stilisti, famose modelle, attori e attrici di fama internazionale, celebrità e appassionati di tendenze. Sono state presentate le collezioni per il prossimo autunno-inverno 2025/2026 e ogni defilè, della durata di circa 15/20 minuti, è stato un vero e proprio teatro di glamour. Un trionfo di 56 sfilate fisiche, 6 digitali, 65 presentazioni a cui aggiungere quelle su appuntamento ed eventi vari. Gli occhi erano puntati sul 100° anniversario di Fendi, sui 30 anni di Dsquared2, sui 60 di K-Way, sul debutto di Lorenzo Serafini da Alberta Ferretti e David Koma da Blumarine.
In passerella, oltre a marchi storici come Gucci, Prada, Versace, Ferragamo, Dolce & Gabbana, Laura Biagiotti, Ermanno Scervino e Fiorucci, spazio anche per nuovi brand e giovani designer, tra i quali quello della stilista valtellinese Miriam Tirinzoni, che ha aperto la sfilata in Galleria Vittorio Emanuele II (per vedere il servizio di Tgr Lombardia, ripreso per la rete nazionale da Rainews24, cliccare QUI). Con una combinazione audace di glamour ed estetica, le ragazze della 'MT Fashion' hanno sfoggiato abiti decorati con paiettes scintillanti, mentre eleganti cappelli di pelo hanno aggiunto un tocco di lusso in passarella, dando lustro alla collezione inverno. Sembravano location di favole romantiche, o paesa
ggi di fantascienza con architetture visionarie: atmosfere quasi magiche, dove i protagonisti sono stati gli abiti, meravigliosi, le modelle che volteggiavano come farfalle, il pubblico in religioso silenzio per cogliere ogni minimo dettaglio, i tessuti preziosi e le lavorazioni artigianali, le musiche di sottofondo scelte ad hoc, gli stilisti emozionati e accolti da calorosi applausi. Oltre agli storici ed eleganti palazzi milanesi, molti brand hanno deciso di sfilare in luoghi insoliti, come musei, spazi all’aperto, balere, luoghi sportivi e giardini, perché la moda è parte del nostro vivere ed anche un’occasione per conoscere angoli nascosti della città. Non solo outfit eleganti e costosi, ma anche capi sportivi e casual, più vicini alla "gente comune", secondo l’interpretazione del marchio 'Diesel'.
Le sfilato hanno riportato in auge la pelliccia non solo per la donna, ma anche per uomo; le cravatte strette e lo smoking, indossato con disinvoltura anche dalle signore; gli orecchini oversize; il blazer, tanto amato dalla principessa Lady D; il capospalla doppiopetto; gli abiti in pelle sia per lei, sia per lui, declinati non solo in nero, ma anche con i colori della Terra; gli abiti sottoveste, adatti sia per il giorno che alla sera; il colore oro, che sta benissimo su tutte le donne. Eppoi le calze ricamate, le camicie di pizzo, frange e stampe animalier: abiti che riprendono l’estetica 'boho chic' con tessuti leggeri e vaporosi, stampe floreali e colori vivaci. Infine, le scarpe più amate dalle fashioniste: le slingback, create dalla maison Chanel nel 1957. In questa edizione c’è stato, da parte di alcuni stilisti, un ricordo delle proprie origini, con citazione ai pezzi d’archivio, che andavano dagli anni ’70 ai ’90 del secolo scorso. Capi che hanno lasciato il segno nella nostra memoria e nella Storia.
