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2 Settembre 2025

La notte dei serpenti 2025

di Lucilla Corioni
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La notte dei serpenti 2025

Quando la musica diventa spirito e la tradizione si fa poesia è allora che nasce una notte come questa: un incanto di voci, anime e radici
 
Pescara, 20 luglio, Stadio del Mare. C’era un vento dolce sul mare, quella sera. Uno di quelli che sembrano sussurrare antichi segreti, che portano con sé le voci di nonne cantanti e pastori silenziosi, di vecchie feste di paese e bambini in corsa sotto le stelle. È in questo respiro d’Abruzzo che si è celebrata la terza edizione de 'La notte dei serpenti': il 'concertone' ideato e diretto dal Maestro Enrico Melozzi, che ha trasformato ancora una volta lo Stadio del Mare in un altare di memoria e futuro. "Non è solo un concerto: è un rito laico. E' la nostra voce che torna a parlarci", ha detto Melozzi dietro le quinte, poco prima di salire sul podio, "e quelle parole si sono incarnate in ogni nota, in ogni luce proiettata sul palco, in ogni battito del tamburello che danzava fra i cuori".
Andrea Delogu, conduttrice affabile e intensa, ha aperto la serata con la grazia di chi sa ascoltare prima ancora di parlare: "Benvenuti in un sogno che profuma di terra, di vento e di fuoco. Qui l’Abruzzo non si racconta: si canta", ha esordito. E il pubblico, oltre 20 mila anime, le ha risposto con un lungo applauso, come un’onda che va incontro al sole.
Riccardo Cocciante, leggenda vivente, ha subito scaldato il pubblico con una 'Margherita' in abruzzese, adattata con grazia struggente: "‘Na rosa chiù bella... ‘na voce che vene da lu core". Lo stadio si è ammutolito e qualcuno ha pianto.
Rocco Enrico_Melozzi_credits_Guido_Morozzi.jpgHunt, invece, ha portato il ritmo urbano delle metropoli a fondersi con le zampogne, tra dialetto napoletano e abruzzese, in un dialogo impossibile che ha funzionato come magia.
Poi è arrivata Elettra Lamborghini, tenera ed esuberante, che ha sorpreso tutti con una versione dolce di una ballata tradizionale, ballando tra le Farfalle Olimpiche, che nel loro volo sincronizzato sembravano evocare lo spirito delle montagne abruzzesi. Un momento che resterà inciso nella retina del cuore.
Paola Turci ha portato la profondità della canzone d’autore, intonando con struggimento un canto sulla transumanza, accompagnata da un violoncello solo: "Erano strade d’anima, senza Gps. Solo stelle, solo fede", ha sussurrato, mentre l’arena si spegneva per lasciar parlare il silenzio.
Filippo Graziani, figlio del compianto Ivan, ha duettato con Piero Mazzocchetti in un omaggio alle melodie pastorali, chiudendo con un 'L’Abruzzo è casa' sussurrato più che cantato. E poi lui, Topo Gigio, piccolo eroe della tenerezza italiana, ha strappato sorrisi a grandi e piccini, con quel suo: "Maestra Delogu, mi fa cantare anche a me?" che ha fatto scoppiare tutti in un applauso collettivo, tenero e nostalgico.
La Banda dell’Esercito ha vibrato con potenza quasi cinematografica, mentre le Farfalle Olimpiche hanno sollevato l’aria danzando tra i suoni, come se l’aria stessa fosse fatta di partiture. Tutto questo, sotto la regia musicale del Maestro Melozzi, che ha diretto con mani che sembravano carezze. Ogni nota portava con sé l’eco di Cocullo (Aq), della Festa dei Serpari, delle processioni lente e solenni, ma anche il battito nuovo delle generazioni contemporanee. Come lui stesso ha detto: "Abbiamo pop-izzato il dialetto e dialettizzato il pop. Perché il futuro si costruisce guardando negli occhi il passato". La gente ha ballato, cantato, riscoperto, creduto. E, alla fine, mentre le luci che si spegnevano lentamente, qualcuno ha detto: "Stanotte è l’Abruzzo che ci ha sognati". E forse era vero. Forse, questa 'Notte dei serpenti' è una dichiarazione d’amore. Una promessa. Un ritorno.
 L’album 'La notte dei serpenti 2024', ora disponibile in digitale, è il 'ponte ideale' per rivivere l’incanto o scoprirlo per la prima volta. Ma ricordate: l’incantesimo più vero, quello che vibra sulla pelle, si chiama partecipazione. E quella, l’Abruzzo la dona a cuore aperto. www.lanottedeiserpenti.it

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QUI SOPRA: LA CONDUTTRICE DELLA SERATA, ANDREA DELOGU, IN UNO SCATTO DI PAMELA ROVARIS

AL CENTRO: IL MAESTRO, ENRICO MELOZZI, IN UNA FOTO DI GUIDO MOROZZI

IN APERTURA: LA LOCANDINA DELLA MANIFESTAZIONE


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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