Tra riverberi surf e passioni latinoamericane, il debutto de La Seduçion è una carezza in technicolor all’anima musicale del Mediterraneo
In un tempo in cui la musica tende spesso a rincorrere formule già scritte, c’è chi osa tornare all’origine del suono come atto d’amore. Il trio ‘La Seduçion’ irrompe nel panorama musicale con un debutto che è una dichiarazione di stile e identità: 'Sangre, sudor y cumbiabilly'. Un titolo che profuma di sale, di fuoco e di rivoluzione sensoriale. Ed è proprio con 'Sangre, sudor y cumbiabilly' che questa band si è presentata al mondo lo scorso 8 aprile, in diretta dagli studi della 'Bobo Records' di Bari, sulle frequenze di Bbc Northampton, attraverso una esibizione live e una presentazione divenuta una promessa mantenuta: quella di condurre l’ascoltatore in un viaggio dove i tropici si innamorano della provincia italiana e il battito del cuore si confonde con il ritmo ipnotico della 'cumbia' affiancata dall'irruenza sfrenata del rockabilly. Nasce così il 'cumbiabilly': il marchio sonoro di una band che ha scelto la contaminazione come vocazione e il romanticismo sonoro come via maestra. I protagonisti di questa danza febbrile sono quattro musicisti dal nome che è già poesia: Tony Cha Cha Cha (Antonio Chiacchia) al contrabbasso, motore pulsante che tiene insieme le linee melodiche e le fughe ritmiche; Midi Guiro Slap alle percussioni latine e spirito rituale; Don Dario Confidençia (Dario Mattoni), funambolo di corde tra chitarra e ukulele a otto corde, mago degli effetti sonori; e José Santos (Giuseppe Santorsola) alle percussioni e al sintetizzatore, architetto di atmosfere psiched
eliche. Un quartetto che sembra uscito da un sogno 'vintage' in pellicola color seppia. Il loro disco è la somma esatta di questi talenti: un mosaico prezioso, arricchito da collaborazioni che amplificano il respiro internazionale del progetto. Infatti, Andy Macfarlane, chitarrista 'garage-punk', ha firmato, con le sue distorsioni, una visione elettrica e urbana; Danilo Florio, violinista visionario, ha aggiunto tratti 'mariachi' che odorano di un Messico romantico e crepuscolare; Amilcar Rafael Soto Rodriguez, sudamericano nel sangue e nell’anima, ha sigillato il tutto con una chitarra che racconta storie antiche sotto cieli tropicali. Prodotto da Bobo Records con il sostegno del Nuovo Imaie grazie al bando Nuove Produzioni Discografiche 2023/2024, l’album 'Sangre, sudor y cumbiabilly' si muove fuori dagli schemi italiani, per approdare a lidi cinematografici evocativi e intensi. Ogni brano è una scena, ogni nota un gesto coreografico di seduzione sonora. Per ascoltare l’album, cliccare QUI
