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18 Aprile 2024

Elementi

di Valentina Spagnolo
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Elementi

Un testo di Salvatore Cannova, messo in scena da Ilaria Manocchio e interpretato dai fantastici ragazzi di Nogu Teatro, che ha voluto prendere in giro l’infernale mondo dantesco attualizzato con gli occhi dell’oggi, cioé quelli di un precariato ormai dilagante persino nell’aldilà

Un’anteprima divertente, che tende a esorcizzare la paura della morte prendendola un po’ in giro. Caronte è andato in pensione. Dunque, la sua ‘mission’ – quella di trasportare le anime dei morti al di là del fiume Acheronte - viene affidata a tre fratelli maldestri, ingaggiati con un contratto a tempo determinato. Ovviamente, lo scopo dei tre è quello di essere assunti a titolo definitivo, ma le disavventure si sprecano e tutto sembra congiurare contro di loro. La morte continua a ricordare ai tre tutti i ‘criteri’ per l’assunzione a tempo indeterminato, ma gli errori si susseguono puntualmente e, spesso, sono sempre gli stessi, a dimostrazione di un’occupazione per la quale i tre non sembrano affatto ‘tagliati’. La rappresentazione è molto simpatica, con una Agnese Lorenzini che salta come un ‘grillo’ per tutta la scena, mostrando un’agilità fisica che le consente di vivacizzare la rappresentazione. Una morte in paranoia, simpaticamente interpretata da Stefania Capece Iachini, rende bene l’idea di un esorcismo in cui è la realtà stessa a scompaginare i piani più razionali e assoluti. Persino quelli della morte. Simpaticissimo.

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