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25 Aprile 2024

I misteri e le decisioni (sbagliate) di Macron

di Roberto Labate
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I misteri e le decisioni (sbagliate) di Macron

Il presidente francese ha ormai raggiunto un ruolo di primissimo piano nella politica europea e mondiale: nel recente G7, tenutosi a Biarritz, i grandi della Terra si sono ritrovati l’agenda dettata o fortemente condizionata dalle sue decisioni

Chi è Emmanuel Macron? Da quali interessi è retto? E chi lo ha messo lì? E per fare cosa? In Italia, non si sa praticamente nulla di lui. E non ci sono libri che ne delineino la storia, tanto meno di approfondimento o investigativi. Anche se qualcosa trapela da alcuni articoli di giornale di qualche giornalista francese, o corrispondente in Francia. I giornalisti italiani, bene informati, sanno qualcosa, ma non ne parlano molto, perché con un Trump molto aggressivo e sull’orlo dell’impeachment oramai da parecchio tempo, Macron sembra una diga contro gli irrazionalismi americani, russi e cinesi. Una sorta di architrave dell’Europa, sotto la quale possiamo ripararci noi tutti, europei e italiani. Ma anche sull’intoccabile Macron, in Francia sono stati pubblicati libri e articoli da ricercatori inequivocabili, che pure stranamente, in Italia e in Europa, non sono noti. E anche questo aspetto è un lato del potere di Macron: un ‘leader seduttore’, avrebbe detto Pier Paolo Pasolini, che dietro il suo aspetto da bravo ragazzo e da primo della classe può nascondere qualsiasi cosa. Tempo addietro, per esempio, è scoppiato ‘oltralpe’ il caso Benalla. Un episodio che sembrerebbe insignificante, per come è stato trattato, ma che nasconde una verità inquietante, che quasi nessuno conosce. Alexandre Benalla, fino a qualche mese fa, era la guardia del corpo di Macron: lo seguiva sempre e ovunque veniva ritratto accanto al presidente, a non più di un metro di distanza. Poi sono comparsi alcuni video in cui si vedeva lo stesso personaggio picchiare brutalmente dei manifestanti, cosa che ben difficilmente consentita a un poliziotto francese ben addestrato. Dalle indagini è emerso che questo Benalla non risulta appartenere a nessun corpo di Polizia o di sicurezza e, anzi, non è neppure un cittadino francese. E’ stato allontanato e, adesso, lavora per una società di sicurezza: capitolo chiuso, almeno a quanto sembra. Ma in realtà, la vicenda è ben più lunga e complessa di una semplice guardia del Macron.jpgcorpo con comportamenti inappropriati. E qui si apre la parte che non si conosce di Macron: quando l’attuale presidente francese era ministro dell’Economia, una posizione comunque rilevantissima nel Governo Hollande, proposto in quella posizione dall'economista Jacques Attalì, il quale fa parte, a sua volta, di quegli uomini di potere che hanno agevolato e finanziato l’ascesa di Macron, si era recato in Algeria diverse volte ed era stato ricevuto dai dirigenti della più grande compagnia finanziaria ed energetica algerina che procura energia alla Francia: un settore quanto mai strategico. E questi dirigenti hanno deciso di finanziarlo pesantemente nella sua campagna elettorale rispetto a uno screditato Hollande, reduce da quattro anni problematici all’Eliseo, contornati da storie che lo avevano reso ridicolo, come quando si è recato in vespa col casco in testa dall’amante, seguito e fotografato dai reporter. E’ evidente che questa cosa in sé non sia gravissima, per un uomo che decide di rompere una relazione per cominciarne un’altra. Ma farsi riprendere e fotografare col casco in testa, lo ha reso un po' ridicolo, cosa che per un politico è letale. Per cui, Macron si è ritrovato contro, in sostanza, solo l’estrema destra della Le Pen e quei Partiti di estrema sinistra o ‘ex-gaullisti’ che non avevano più alcuna possibilità. Anche perché non erano foraggiati, come Macron, dalla più grande compagnia algerina e dalle grandi istituzioni finanziarie francesi e mondiali, da cui Macron proveniva e di cui ha protetto gli interessi, in un Paese in cui, nella realtà, la povertà cresceva, tanto che poi ha provocato proteste sociali enormi da parte di chi non aveva più nulla da perdere. Ecco come si è arrivati al movimento dei ‘Gilet gialli’, che ha paralizzato la Francia per mesi. La compagnia algerina, oltre ad assicurarsi importanti commesse energetiche, gli aveva messo anche un uomo accanto,in teoria per proteggerlo, più verosimilmente per controllarlo e spiarlo: un infiltrato. Ed ecco da dove proviene il Benalla di cui sopra, che è stato a lungo accanto al presidente, che faceva ridere con le sue battute la moglie di Macron, vera ‘anima grigia’ dell’attuale presidenza francese, la quale ha coordinato l’ascesa e le conoscenze, sempre ben studiate, del marito. La coppia ha anche preso in prestito mezzo milione di Euro per un appartamento a Parigi da un miliardario, Bernard Arnault: una delle conoscenze della coppia presidenziale. Una coppia ricca di conoscenze importanti, che possono quasi ricordare i Clinton, per molti versi. Arnault è lo stesso miliardario che ha presenziato al suo matrimonio e che gli fece avere il suo primo incarico presso una nota banca d’affari di livello mondiale. Con il tempo, il potere di Macron è divenuto totale. Detassare le grandi compagnie, incontrare e trattare coi grandi della Terra, presiedere il G7, imporre le sue politiche e il suo europeismo fatto di finta accoglienza, poiché in realtà i respingimenti di Ventimiglia contraddicono nei fatti la poliica di buona accoglienza francese, sono gli aspetti e i tratti tipici di un classico ‘personaggio seduttore’, che afferma una cosa e ne fa un’altra, che si muove scaltramente e di cui in pochi sanno veramente qualcosa.

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NELLA FOTO QUI SOPRA: ALEXANDRE BENALLA ED EMMANUEL MACRON AI TEMPI DEL GOVERNO HOLLANDE

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