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20 Aprile 2024

Il ritorno di AstroSamantha: il futuro delle donne spaziali può avere inizio

di Michela Diamanti
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Il ritorno di AstroSamantha: il futuro delle donne spaziali può avere inizio

Si è concluso il viaggio dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, prima donna italiana ad andare nello spazio, dove nel corso di due diverse missioni ha totalizzato circa 370 giorni di permanenza in orbita

Nella notte tra il 14 e il 15 ottobre scorso, dopo una permanenza nello spazio di circa 6 mesi, la mitica Samantha Cristoforetti è rientrata sulla Terra a bordo della capsula ‘Crew Dragon Freedom’, ammarata al largo della Florida dove è stata recuperata dalle squadre di soccorso. Si è così concluso il viaggio dell'astronauta italiana, prima donna del nostro Paese ad andare nello spazio dove, nel corso delle due missioni cui ha partecipato (la ‘Futura’ del 2014 e l’ultima appena conclusa, la ‘Minerva’, ndr) ha totalizzato circa 370 giorni di permanenza in orbita. Un primato che contribuisce a porre l’Italia tra i protagonisti dell’esplorazione spaziale. Partita da Milano (dove è nata nel 1977, ma trentina di adozione, ndr) la Cristoforetti si è laureata all’Università Tecnica di Monaco di Baviera in Ingegneria meccanica nel 2001, approdando nello stesso anno tra i ranghi dell’Aeronautica militare italiana, in cui ha raggiunto il grado di capitano, prima di congedarsi nel gennaio del 2020. Una seconda laurea triennale in Scienze aeronautiche presso l’Università Federico II di Napoli, conseguita nel 2004, ha accompagnato l’aviatrice nel percorso verso le stelle, intrapreso quando, nel 2009, è entrata a far parte della nuova generazione di astronauti dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Un curriculum invidiabile, quello di “AstroSamantha” - come viene affettuosamente chiamata - che dopo l’ammaraggio della Crew Dragon Freedom è subito rientrata in volo in Europa, a Colonia (Germania), dove rimarrà alcune settimane presso l’Eac (European Astronaut Centre, ndr), dove vengono addestrati gli astronauti europei per affrontare la riabilitazione dopo il lungo periodo trascorso in assenza di peso. Partito la primavera scorsa con un missile Falcon della società ‘SpaceX’ di Elon Musk, l’equipaggio denominato Crew-4, composto oltre che dalla Cristoforetti anche da tre astronauti statunitensi (Bob “Farmer” Hines, Kjell Lindgren e Jessica Watkins), ha raggiunto la Iss (Stazione spaziale internazionale, ndr) il 27 aprile scorso, nell’ambito della missione Minerva, così chiamata su suggerimento della stessa Cristoforetti per evocare la dea romana della saggezza, dell’aStazione_spaziale_internazionale.jpgrtigianato e delle arti, oltre che delle virtù eroiche, al fine di omaggiare la competenza e la maestria di tutti coloro che, con tenacia e disciplina, rendono possibili le esplorazioni spaziali. Nel corso della missione, sono stati condotti un ampio numero di esperimenti, utili per arricchire la comprensione di come la fisiologia umana risponda alle condizioni della vita orbitale. Esperimenti la cui utilità non è limitata ai voli spaziali e alla vita degli astronauti, ma può potenzialmente impattare anche la salute di pazienti ‘terrestri’. Per citarne alcuni, l’Acoustic diagnostic experiment, che ha mirato a comprendere come l’esposizione ai rumori di sottofondo presenti nella stazione spaziale possa contribuire a sviluppare difficoltà uditive. O il Myotones experiment, che ha indagato la regolazione del tono muscolare in assenza di gravità e ha fornito importanti contributi alla gestione della riabilitazione muscolare. Altre sperimentazioni hanno portato a studiare le proprietà antimicrobiche dei metalli e delle superfici idrorepellenti nello spazio. Questi studi non solo consentiranno di migliorare la sicurezza e l’igiene a bordo dei futuri veicoli spaziali, ma saranno utili anche sul nostro pianeta per mantenere sterili gli ambienti medici. Allo stesso modo, i risultati degli esperimenti sulla formazione e le proprietà dei materiali in lega, come le leghe trasparenti, aiuteranno a capire cosa conferisce alle leghe la loro forza, longevità e flessibilità. E ancora: gli esperimenti sul comportamento delle emulsioni in microgravità, che contribuiranno a sviluppare prodotti e processi a base di emulsioni migliori, più ecologici e più sani (le emulsioni sono utilizzate in un’ampia varietà di prodotti, dal cibo ai medicinali, ai cosmetici, ndr).
Il contributo della missione e della nostra astronauta non si è fermato alla raccolta di dati e alla fredda sperimentazione. AstroSamantha ha anche condotto attività di sensibilizzazione insieme alla International Osteoporosis Foundation, filmando video sull'importanza del prendersi cura delle nostre ossa, sia nello spazio, sia sulla Terra, fungendo da modello su come farlo con sollevamento di pesi. Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana, che ha atteso il ritorno della Cristoforetti in Europa presso l’Eac di Colonia, ha giudicato estremamente positivo il bilancio della missione Minerva, durante la quale la nostra astronauta ha ottenuto il pregio di ricevere, anche se per breve tempo, il comando della Stazione spaziale internazionale, dopo aver ricevuto la simbolica chiave dal suo predecessore: il cosmonauta russo, Oleg Artemyev: "Sono tantissimi i messaggi che Samantha ha inviato a Terra dalla stazione spaziale, in un momento così delicato a livello mondiale", ha raccontato il presidente Saccoccia, sottolineando il clima di collaborazione e amicizia che unisce astronauti di ogni nazionalità a bordo della stazione. E infatti, Samantha, tra un esperimento e l’altro, ha ‘intrattenuto’ un folto pubblico di persone che, dalla Terra, l’hanno seguita nei video e nei tweet postati sui social Tik Tok e Twitter, fornendo dettagli affascinanti sulla vita nello spazio e avvicinando persone di tutte le età alla scienza e all’ingegneria. Infine, durante la conferenza stampa organizzata dall’Agenzia spaziale europea (Esa) subito dopo il rientro dell’astronauta, la Cristoforetti non ha potuto nascondere la nostalgia per quel mondo così lontano, capace di accendere i sogni di chiunque: “Grazie a tutti per avermi dato l’opportunità di avere volato due volte: è stato un privilegio”. Ma un privilegio è anche il nostro, mentre assistiamo alle avventure di colei che è stata la prima donna a far parte degli equipaggi dell’Esa (Agenzia spaziale europea, ndr), facendo sognare schiere di appassionati e diventando una vera e propria icona, al punto che l’Esa e la Mattel (noto marchio produttore della bambola Barbie, ndr) hanno lanciato, nel 2021, una ‘Barbie Samantha’, i cui proventi verranno in parte donati all’organizzazione ‘Women Aerospace in Europe’, per incoraggiare anche attraverso la creazione di una borsa di studio, altre ragazze a diventare la futura generazione di astronaute, ingegnere e scienziate spaziali.

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NELLA FOTO QUI SOPRA: SAMANTHA CRISTOFORETTI PRESENTA LA NUOVA 'BARBIE SAMANTHA'

AL CENTRO: LA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE

IN APERTURA: L'ASTRONAUTA ITALIANA NELLA FOTO UFFICIALE DELL'ESA


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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