Un reading che prova a mescolare le due culture teatrali più grandi di sempre: quella greco-omerica e quella shakespeariana. Dunque, non potevano mancare riflessioni sull’eroe antico e sull’antitesi tra libero arbitrio e destino, o fatalità. Il mondo mitologico di Achille prende forma attraverso le due interpreti, che rievocano con essenzialità, ma senza astrattezze, tutti i principali protagonisti dell’epica, da Priamo a Teti, da Ulisse allo stesso Achille. I due stili, quello greco antico e quello britannico shakespeariano, finiscono con col formare un’ottima osmosi teatrale, che trasforma le due attrici in autentiche muse delle forme artistiche divenute le fondamenta stesse della cultura teatrale di tutti i tempi. Affascinante e di livello.