Attraverso una serie di ‘corti’ teatrali, 5 attori si cimentano in una serie di drammi familiari tipici dei nostri giorni, affrontando con piglio grottesco alcuni temi sensibili: l’omosessualità, la crisi della coppia, le varie psicosi della vita quotidiana. Il risultato è alquanto ‘medio’, il linguaggio utilizzato ‘pesante’, la recitazione talvolta forzata, come se si volesse colpire il pubblico a tutti i costi attraverso una serie di ‘quadretti’ rappresentativi più del mondo della periferia romana che delle gravi ‘tare’ di mentalità che affliggono la società italiana. I temi vengono indubbiamente evidenziati, ma l’approccio rimane scarno, finalizzato verso ‘freddure’ che sembrano banalizzare argomenti e contraddizioni che necessitano, invece, di analisi ben più approfondite, pur nei loro aspetti ironici o surreali. Una serie di fotografie che restano ‘aggrappate’ alle forti contrapposizioni caratteriali tra singoli personaggi del mondo popolare, anziché cogliere le movenze di fondo della società, lasciate sullo sfondo in quanto contesto scontato. Prosaico.