La compagnia ‘Avamposto teatro’ presenta uno spettacolo che si richiama alla poesia di Boudelaire solamente in termini puramente metaforici e d’ispirazione. In realtà, si ricostruisce la controversa vicenda di Roberto Calvi e del ‘crack’ del Banco Ambrosiano insieme a tutte le sue connessioni con lo Ior, il Vaticano e la Loggia massonica P2. Il tutto attraverso una ricostruzione che trova il proprio principale ‘capro espiatorio’ nel Vaticano in forma alquanto contraddittoria, poiché non si chiariscono del tutto i legami tra una massoneria deviata - intrisa di connotazioni anticlericali addirittura secolari - e l’istituzione rappresentante del cattolicesimo in Terra. Probabilmente, qualche contraddizione presente nel soggetto teatrale non riesce a inquadrare alcuni fattori storici e d’informazione ancora oggi mantenuti sotto il massimo riserbo. Così così.