Una vicenda drammatica, ma convincente nel suo tratto ‘neo-verista’, su come viene vissuta l’omosessualità in Sicilia. La bestialità dei racconti di violenza e una sessualità sporcata da un mondo in cui, invece di amarsi, le persone tendono a possedersi, viene messa a fuoco con una crudezza che ha molto il ‘sapore’ della verità e dell’abuso. Buona l’interpretazione degli attori in scena e ben seguibile dagli spettatori la strutturazione registica: un merito di non poco conto. 3 bravi attori palermitani della compagnia ‘Vucciria Teatro’ che si battono con gli strumenti dell’arte per denunciare l’arretratezza di mentalità e costumi della loro terra. Un lavoro meritevole di apprezzamento.