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8 Maggio 2024

Ab hoc et ab hac

di Ilaria Cordì
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Ab hoc et ab hac

«L’amore è una strana malattia»: questa è una delle frasi su cui verte lo spettacolo Ab hoc et ab hac –letteralmente ‘questo e quest’altro’i. Una comicità sottile unita a cambi di scena repentini, tra rumori di ambulanze e assurdi personaggi, mettono in evidenza l’esistenza psicosomatica e nevrotica dell’essere umano attanagliato dalle ossessioni della vita. Il filo della narrazione è legato a temi moralmente importanti messi in luce con ironia. Gli eventi si accavallano l’un l’altro, così come i monologhi di Parisi cui fa da sfondo musicale la registrazione in loop della sua stessa voce. Le azioni, i pensieri e le battute si svolgono a ritmo serrato, coinvolgendo e travolgendo il pubblico. L'abilità e la presenza scenica di Daniele Parisi esplode nelle scene principali: il tabù pressante dovuto alla domanda ‘che cos’è l’amore’, un medico andrologo che pur di operare qualcuno si accinge ad altre specializzazioni non proprie, un uomo afflitto alla vista della propria ‘pancia’ gonfia e una vecchia signora che dimenticandosi di prendere le sue pillole muore. Una rappresentazione iconografica della misera e goffa vita dell’essere umano basata su concezioni ‘dogmatiche’ capaci di rendere ansioso tutto ciò che ci circonda. Una corsa verso il tempo che non torna indietro e la rassegnazione per tutto ciò che si lascia andare. Parisi con la sua ‘calata’ romana e una costante interazione con il pubblico riesce a far dimenticare che ciò che mette in scena è la quotidianità. Uno spettacolo goliardico, che aiuta a riflettere divertendo.

Scritto, diretto e interpretato da Daniele Parisi. (spettacolo fuori concorso)


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