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diretto da Vittorio Lussana
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29 Marzo 2024

Les aimants

di Carla De Leo - cdeleo@periodicoitalianomagazine.it
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Les aimants

Quando le luci si accendono sul palco de ‘Les aimants’, lo spettatore viene immediatamente avvolto nell’atmosfera romantica e vagamente sognatrice di una Parigi agli inizi del ‘900. Panchine e lampioni simulano ora la strada che due amanti percorrono insieme e che costituisce lo sfondo idealizzato di baci e carezze, ora gli ostacoli e le incomprensioni che li dividono e li allontanano. Uno spettacolo costruito interamente sul linguaggio del corpo. Nessuna parola a supporto della travagliata storia dei due innamorati che, attraverso la danza e i gesti, ci fanno ripercorrere i loro momenti più dolci e quelli più disperati e freddi. Una rappresentazione delicata e tenera, anche quando l’amore diventa la casa della violenza e della sofferenza, del tradimento e della ripicca. Ottima l’interpretazione degli artisti in scena, perfettamente coordinati e sincronici, leggeri ed espressivi. Uno spettacolo a metà tra il sogno e il ricordo, il rimpianto e la speranza. Una finestra aperta sul mondo, che parla di solitudine, di egoismo e di prevaricazione. Ma che costringe i protagonisti a fare i conti con la paura di essere abbandonati, mettendo in luce l’immenso bisogno di amare e di essere amati. Efficace ed originale la scenografia in continuo mutamento, resa funzionale alla descrizione delle diverse scene e che, grazie ai continui giochi corporei degli interpreti, sembra fluttuare nello spazio leggiadra mentre fa da cornice agli intrecci amorosi o allo spegnersi dei bagliori della passione. In questo pastiche, anche la scelta musicale si amalgama perfettamente, stimolando sensazioni e stati d’animo adeguati alla rappresentazione. Peccato per l’eccessiva ripetitività di alcune sequenze e figure, che hanno tolto ritmo alla performance, rendendola a volte troppo cadenzata e monotona e impedendole di sprigionare quel brio che invece ha caratterizzato molta parte dell’esibizione. Interessante invece la scelta del tema e del messaggio ad esso sotteso, che è di speranza e di fiducia, poiché affonda nel concetto di amore come unica salvezza del mondo. Perché può essere implorato, tradito o sofferto, ma alla fine è sempre ricercato. Suggestivo.


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Les aimants
Palco A - 24 giugno h. 22,00 - 25 giugno h. 23,30 - 26 giugno h. 20,30

Il tempo passa, la sua violenza insidiosa si immischia nella coppia, invade lo spazio. Ciascuno tiene il suo ruolo: la vittima e il boia, ma chi è chi? E cosa resta della tenerezza? I sogni, le angosce, le gioie e le vigliaccherie. Questa insopportabile banalità dell’esistenza. Due personaggi vanno e vengono sulla corda rigida del loro destino. Talvolta un raggio di sole entra per effrazione portando via il dolore della solitudine. Le poesie di Prévert si confondono in questo spettacolo molto dolce, mischiando teatro gestuale, danza e poesia. Come una sceneggiatura dal fascino sottile, senza retorica e senza parola, dove si incrociano il sogno, il ricordo, il futuro immaginato, il presente incerto.

Regia e interpretazione: Sara Mangano, Pierre-Yves Massip
Asistenti alla regia: Manon Crivellari, Hannah Cornick - Creazione musicale: Stephanie Gibert
Creazione luci: Agathe Patonnier - Scenografia: Pym - Compagnia Mangano-Massip - Associazione Autour du Mime
GENERE: teatro gestuale


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale