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26 Aprile 2024

Michela Giraud "#Uno, millenovecentottantasette"

di Vittorio Lussana
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Michela Giraud "#Uno, millenovecentottantasette"

Michela Giraud e il buon Maurizio, un ‘nero’ romano figlio di madre italiana e padre senegalese, ci raccontano le loro vicissitudini quotidiane. Lei è un tipo di ragazza che sfugge ai canoni estetici imposti dall’estetismo dominante; lui, un ragazzetto di colore che, spesso, viene scambiato, dal popolino più irrequieto e ignorante, per uno dei tanti venditori ambulanti che circolano in città, rimanendo coinvolto suo malgrado in vere e proprie disavventure. Lo spettacolo, nel complesso, è ironico e divertente, anche se tradisce qualche ‘scivolone’ di troppo verso la volgarità più ‘bassa’ e ‘terra terra’. I dolorosi e comprensibili ‘complessi’ insieme ai quali la ragazza è cresciuta poiché imposti dal proprio nucleo familiare, alla fine hanno trasformato una giovane tutto sommato semplice e gentile in una ‘fuori di testa’ alle volte persino un po’ reazionaria. Maurizio, invece, ha sviluppato una propria filosofia di accettazione degli equivoci e dei vari luoghi comuni con cui sono giudicate, qui da noi, le persone di colore. E, tutto sommato, dimostra un rincuorante ‘spirito’ di avvenuta maturazione, nonostante abbia soltanto 20 anni e sia ancora un giovane di belle speranze. Lo spettacolo è buono e i due ragazzi risultano indubbiamente talentuosi. Si invoca la Giraud di distaccarsi maggiormente dall’uso gratuito delle ‘parolacce’, imposte da quella bassa koiné linguistica del populismo qualunquista che, ormai, ha ‘saturato’ le menti del pubblico, assuefatto alla volgarità della vita di tutti i giorni. Dire parolacce in scena non è più trasgressivo. Al contrario, esse rischiano di banalizzare gli sforzi e il talento stesso di una ragazza dotata di un’intelligenza assai più vivace e raffinata di quanto essa stessa sembri pensare. Depurabile.  

Michela Giraud “#Uno, millenovecentottantasette”
Palco C 28 giugno h. 23,30 - 29 giugno h. 22,00 - 1 luglio h. 20,30

Dopo l’esordio in a TV Colorado, la comica romana armata solamente di un microfono, parla per la prima volta della storia della sua vita in chiave comica e tragicomica dispensando pareri (non richiesti) sul mondo che la circonda. Ad accompagnarla e disturbarla in questo excursus, ci sarà Maurizio, romano Doc di colore.
#Uno, millenovecentottantasette è il primo spettacolo di Michela Giraud, nata appunto nel 1987. Quaranta minuti di delirio e paura in cui affronta  la storia della sua vita: dal calvario della nascita, quando scappò direttamente dall’utero di sua madre per rifugiarsi sotto l’incubatrice, passando per il disagio dell’infanzia, i traumi dell’adolescenza e del liceo, i disastrosi rapporti con i ragazzi, il tutto raccontato in chiave comica o tragicomica e condito da pareri non richiesti sulla realtà contemporanea. In due parole “tutti gli affaracci suoi”, ma anche un po’ “signora mia”.

Michela Giraud e Maurizio Bousso
Associazione Coop.Zenart


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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