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diretto da Vittorio Lussana
Area Riservata
23 Aprile 2024

Santi balordi e poveri cristi

di Serena Di Giovanni
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Santi balordi e poveri cristi

Due attrici, la loro voce, una chitarra e due valige a fare da scenografia a una corte di personaggi diversi e ‘particolari’, buffi, talvolta comici e malinconici, in cerca dei loro sogni e di un mondo che li accetti. Lo spettacolo nasce dalla collaborazione delle ‘cantastorie’ Flavia Ripa (pugliese soundesigner, musicista e attrice) e Giulia Angeloni (attrice romana), in questo caso entrambe registe e interpreti. Un’ora circa di rappresentazione cantata e recitata, divisa in tre parti, che trae spunto dalla tradizione narrativa orale e scritta italiana. La prima parte, completamente cantata e accompagnata dalla chitarra di Flavia Ripa, attraverso la storia del ‘Bambino a due teste’, percepito dalla gente di paese come un ‘mostro’, affronta in maniera ironica e leggera (forse troppo) il delicato tema della ‘normalità’. La seconda, recitata, racconta la vicenda di ‘Scimmietta’, una detenuta del carcere romano di Regina Coeli; una ladra di frutta che, sullo sfondo degli anni Cinquanta, si innamora del meccanico Mario. La terza, forse la migliore, racconta il simpatico dialogo post mortem (rigorosamente in dialetto) fra Mirella, Clementina e Vanda, anziane sorelle che rievocano l’improbabile matrimonio di una di loro, Mirella, con un giovane e ricco sceicco. Una vera e propria citazione de ‘La vecchia scorticata’ in ‘Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille’, una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana scritte da Giambattista Basile, edite fra il 1634 e il 1636 a Napoli, cui si ispira anche il recente film di Marco Garrone ‘Il racconto dei racconti’.
Realizzato con uno stile che coniuga la commedia dell’arte, la musica popolare italiana e il cabaret lo spettacolo, ricco di inflessioni dialettali e di citazioni letterarie a volte difficilmente accessibili (dalle poesie friulane di Pasolini, alle novelle di Emma Perodi, fino alle fiabe italiane di Italo Calvino), appare a tratti difficile da seguire, soprattutto per la parte cantata. Così come è arduo individuare il fil rouge tra le diverse narrazioni. I contenuti a tratti banali e un po’ volgari sono però supportati da una mirabile interpretazione da parte delle due attrici e da alcune punte di profonda comicità che, specialmente nel finale, rendono lo spettacolo abbastanza gradevole.

Santi balordi e poveri cristi

Palco A - 9 giugno h. 22,00 - 11 giugno h. 20,30 - 12 giugno h. 23,30

Uno spettacolo di affabulazione e musica, ispirato a motivi tratti dalla tradizione orale – racconti, fiabe e cantate popolari – in una cornice che strizza l’occhio al teatro dei giullari e dei cantastorie. Due donne, due cantastorie fuggite da un circo nella speranza di liberarsi dei fenomeni da baraccone, con cui condividono le giornate, si ritrovano a cantare personaggi ancora più strampalati di quelli che hanno lasciato.

Regia: Giulia Angeloni e Flavia Ripa - Interpreti: Giulia Angeloni e Flavia Ripa
Allestimento scenico: Giulia Angeloni e Flavia Ripa
Musiche: Giulia Angeloni e Flavia Ripa - Grafica: Donato Loforese
Compagnia Giulia Angeloni/Flavia Ripa - Associazione Karakorum teatro
GENERE: teatro di narrazione


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale