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25 Aprile 2024

Il piccolo guitto

di Giorgio Morino - gmorino@periodicoitalianomagazine.it
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Il piccolo guitto

Un monologo leggero e divertente in cui il protagonista, raccontando la sua infanzia, ricorda e ci fa ricordare cosa significa essere piccoli, crescere e affrontare gli eventi della vita sempre con il sorriso sulle labbra

Che cos’è un 'guitto'? Massimiliano Aceti cerca di spiegare questo aggettivo così inusuale sul palco del Roma Fringe Festival 2017 attraverso un monologo semi-autobiografico, intitolato, per l'appunto: ‘Il piccolo Guitto’. Un termine che, secondo il vocabolario Treccani, sta a indicare qualcuno di “meschino, che vive miseramente”. Perché, allora, il protagonista di questa rappresentazione, il piccolo Massimiliano, si presenta come 'guitto'? Perché a lui piace far ridere: farebbe qualsiasi cosa pur di strappare una risata al suo pubblico, sia adattare il Romeo e Giulietta di Shakespeare applicandovi le fantasie sessuali della zia ascoltate di nascosto, sia che si tratti di fare orribili scherzi telefonici all’attempata nonna, in merito alle considerevoli dimensioni “del coso”. Un monologo in cui a dominare è la leggerezza, dove il bambino protagonista è così simile a tanti altri che si possono vedere tra i banchi di scuola, o semplicemente ripescare tra i ricordi scolastici di ciascuno. Tutti, a scuola, erano dei ‘tipi’: quello grande, grosso e ‘bambacione’; quello ‘bello’, dietro al quale tutte le femmine morivano; e, appunto, il ‘guitto’: il 'giullare' che, pur di far ridere, avrebbe fatto qualsiasi cosa. La leggerezza, un attributo ultimamente assente nella comicità, è la chiave di lettura che fa apprezzare lo sforzo di Massimiliano Aceti di divertire il suo pubblico, sia che si tratti di argomenti leggeri come "la prima cotta", sia che si affrontino momenti gravi, come la morte o l’abbandono. Tutto si può affrontare con una risata: sarà il ‘guitto’ ad aiutarci a riderne.

Il piccolo guitto
di Massimiliano Aceti
regia di Massimiliano Aceti – Monologo
Massimiliano è un bambino di sette anni, silenzioso e timido. Scopre per caso di avere un grande dono: riesce a imitare con molta facilità la voce degli adulti che lo circondano. Grazie a questa capacità vince le sue paure e trova un posto nel micromondo dei bambini: si cuce addosso il ruolo del “guitto”.

IN SCENA: Palco B: 19.30 mercoledì 30 agosto, Palco A: 21.00 giovedì 31 agosto, Palco B: 19.30 venerdì 1 settembre.

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