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8 Maggio 2024

OcchioPin

di Serena Di Giovanni - sdigiovanni@periodicoitalianomagazine.it
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OcchioPin

‘OcchioPin’ –  Pinocchio al contrario – racconta la storia di un giovane adolescente che si pone quesiti: sulla vita, sulle persone, sulla veridicità delle tradizioni, sulle consuetudini, suoi luoghi comuni del nostro vivere. L’adolescente cresce in un ‘ambiente coatto’: una ‘gabbia istituzionale’ fatta di ipocrisia e violenza, costruita sulla base di regole che non possono essere messe in discussione, né tantomeno trasgredite. Una realtà omologante per definizione, “perché l’uomo, in fondo, è più sicuro se non sceglie la libertà”. E perché il cambiamento è considerato ‘dannoso’, in quanto mette a repentaglio un delicato equilibrio: quello della città di provincia in cui il ragazzo nasce e cresce. “L’uomo è davvero libero?”, si domanda il giovane, o piuttosto rimane ‘incastrato’ nelle maglie di una società che, con ritmi serratissimi, lo vuole sempre ‘scattante’ e ligio al dovere? L’essere umano ha ancora una sua individualità o è essenzialmente ‘costretto’ all’interno di una gabbia che gli impedisce di esprimersi, trasformandolo, giorno dopo giorno, in un automa? Lo spettacolo – con musica rigorosamente dal vivo – prova a raccontare le vicende di un ‘nuovo Pinocchio’, sicuramente più ‘moderno’, attraverso una visione completamente ribaltata rispetto al testo ‘collodiano’. Lo fa tratteggiando una ‘macro-allegoria’ della società contemporanea, segnata dalla violenza, dall’assenza di comunicazione tra genitori e figli e dalla moda del ‘selfie’. L’intento è sicuramente ammirevole, anche se il riferimento al romanzo di Collodi – seppur evidente nel titolo – si perde, a volte, nella lentezza di alcuni passaggi della rappresentazione, la quale, a tratti, appare ‘concettosa’ per quanto concerne gli argomenti affrontati. Buone le recitazioni, interessante nel complesso: ambizioso.

OcchioPin
Rueda Teatro
Regia di: Laura Nardinocchi


Una città di provincia. Una societàˆ come tante altre.
Tutti credono nei medesimi ideali.
Tutti vivono in case uguali fra loro.
Tutti si vestono, si salutano e camminano allo stesso modo.
Nessuno vuole differenziarsi. È troppo rischioso.
Ma un giovane adolescente decide di provarci.
Riuscirà in questo suo intento?
Lui, ha solo una certezza.
È pronto a combattere.
È pronto a dire la sua.
È pronto ad esprimersi.
È pronto a ribellarsi.
Agendo, forse, qualcosa potràˆ cambiare. Forse


IN SCENA: Palco A: 21.00 mercoledì 6 settembre, Palco B: 19.30 giovedì 7 settembre, Palco A: 21.00 venerdì 8 settembre

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