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25 Aprile 2024

Attesa

di Marcello Valeri
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Attesa

Dopo aver vinto il premio per la miglior drammaturgia nella rassegna artistica 'InDivenire', questo spettacolo sta conquistando anche il pubblico del Roma Fringe Festival

Torna in scena nella capitale, sul palco del Roma Fringe Festival 2019, lo spettacolo ‘Attesa’, della compagnia lucana Madiel. Il progetto è nato da un’idea di Elena Oliva, successivamente sviluppato in un atto unico da Dino Lopardo. Rappresentato nella sua forma di studio, questo lavoro ha già vinto il premio per la miglior drammaturgia all’ultima edizione del festival ‘InDivenire’. ‘Attesa’ é la storia di Emma, della sua ossessione per l’idea di maternità e di come la sua vita venga segnata dalla morte del padre quando era ancora una bambina: una perdita che condizionerà in modo significativo tutta la sua esistenza e il suo rapporto con gli uomini che incontrerà. L’idealizzazione della figura maschile, tra desideri infantili, conformismo e stereotipi, portano ben presto la protagonista a scontrarsi con la cruda realtà. Durante il suo viaggio, affrontato senza una guida e con gli occhi e gli strumenti di una donna contemporanea, entra in contatto con varie figure maschili, che troppo spesso non risultano all’altezza dei suoi sogni e che non condividono i suoi obiettivi. La storia di Emma è la battaglia silenziosa di milioni di donne per essere madri. La sua è una continua ricerca dell’uomo giusto, che la liberi dalla gabbia della solitudine e che permetta la realizzazione del suo sogno, prima che l’orologio biologico segni la sua ora. Ma ‘Attesa’ é anche il percorso di tutti noi: un viaggio di cui facciamo parte, che abbiamo già fatto, che potremmo far presto, o che non faremo mai. E’ una rappresentazione sulle diversità d’animo e d’intenti, che ben descrive come, oggi, i rapporti tra uomini e donne siano divenuti particolarmente difficili, con ‘picchi geniali’ di dramma e comicità. Alessio Esposito ed Elena Oliva, gli attori protagonisti, divertono e rapiscono l’attenzione del pubblico grazie anche alle musiche di Mario Russo, all’ottima gestione delle luci disegnate da Matteo Ziglio e all’assistenza alla regia di Giulia Pera. Uno spettacolo brillante, a tratti esilarante, che offre numerosi spunti ironici, ma anche di riflessione. Le diverse e stravaganti tipologie di ‘maschio’ che affollano i social o i vari siti d’incontro offerti in carrellata da Alessio Esposito, dal maniaco dei piedi femminili al ‘piazzista’ di app erotiche, sono momenti decisamente divertenti, che hanno dato modo all’attore di dimostrare le proprie ottime capacità da ‘caratterista’, oltreché di ‘spalla' nella vicenda della protagonista. Ma anche Elena Oliva ha saputo dar prova della propria personalità, sia per il suo modo assurdo di ballare in discoteca, sia per la lodevole forza d’animo dimostrata nel rappresentare un dolore che diventa ossessione. Brillante, ma anche di sostanza.

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NELLA FOTO: ELENA OLIVA E ALESSIO ESPOSITO

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